Asse1, 21
d. C., Cohen I
1 (pag. 214)
Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le
parti della leggenda non più leggibili):
D. TI CAESAR DIVI AVG F
AVGVSTVS IMP VII PM
leggenda retrograda.2 Tiberio,
testa nuda a destra.
R. DIVVS AVGVSTVS IMPER OCTAVIA
leggenda retrograda.3 Teste
affrontate di Augusto e Ottavia, sopra alle teste il
sole e la luna, non presenti o visibili
nell'immagine.
La ricerca nel web di monete della tipologia di
figura non ha prodotto risultati.
In considerazione che la moneta di figura non è
d'argento, ritengo sia da considerarsi una replica
moderna in bronzo che si ispira al medaglione di
Vienna.4
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Note:
(1)
L'indicazione che la moneta sia un asse discende
puramente dalle caratteristiche fisiche delle
moneta (bronzo, del peso di 11,68g).
(2)TIberius CAESAR DIVI
AVGusti Filius AVGVSTVS IMPerator VII Pontifex
Maximus (Tiberio, figlio del divino Augusto,
Augusto, sette volte Imperator, Pontefice
Massimo).
(3) DIVVS AVGVSTVS IMPERator
OCTAVIA, la leggenda indica i nomi dei due
personaggi rappresentati sul rovescio della
moneta, a destra il divino Augusto Imperator e a
sinistra Ottavia sua sorella.
(4) L'unico riferimento
disponibile ad un conio della tipologia di figura
è il medaglione in argento, di eccezionale rarità
e valore venale, descritto da Théodore-Edme
Mionnet nel suo catalogo "De la rareté et du prix
des médailles romaines ou recueil contenant les
types rare", pubblicato nel 1815 (v. link).
Il Cohen riprende
l'argomento riferendo che il medaglione in
questione è custodito nel Museo di Vienna e
sarebbe di zecca cretese. Al riguardo è opportuno
sottolineare che non tutti gli studiosi sono
concordi nel sostenere l'autenticità del
medaglione d'argento viennese. Michael Grant nel
suo "Roman Anniversary Issues: An Exploratory
Study of the Numismatic and Medallic Commemoration
of Anniversary Years 49 B.C.-A.D.375" sostiene che
i primi medaglioni d'argento romani furono emessi
nell'85 d. C., al tempo di Domiziano, il che porta
ad escludere l'autenticità del pezzo viennese,
autenticità affermata invece dal Regling ma non
sostenuta dal dott.Toynbee (v. link).
Indipendentemente dalla querelle tra gli studiosi
sull'autenticità del pezzo viennese, il fatto che
il conio in esame sia di bronzo, in assenza di
altre monete dello stesso tipo la cui autenticità
sia riconosciuta, porta a ritenere che esso sia
una replica moderna che si ispira al medaglione di
Vienna.