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Settimio Severo e la dea Celeste | ||||||||||||||||||||
20.9.2004
Egr. Dott.
De Florio, Le scrivo per avere informazioni su questa moneta di Settimio Severo. Soprattutto mi incuriosisce il rovescio, dove è raffigurata una figura femminile turrita che cavalca una pantera (o una qualche fiera) tenendo in una mano uno scettro e nell'altra quella che sembra una clessidra. Attorno è scritto "indulgentia avgg" e in basso "incarn" (vuol dire indulgenza incarnata?). E' una rarità oppure no questa simbologia? E comunque in che occasione è stata emessa? La moneta è d'argento e pesa circa 3,7 gr ed ha un diametro di 18 - 19 mm. Grazie 1000 |
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Roma, 27.9.2004
Egregio
Lettore, una prima risposta al quesito avrebbe potuto trovarla da solo se, utilizzando google, avesse immesso come chiave di ricerca la leggenda del dritto della moneta, unitamente ad una parte significativa di quella del rovescio (quindi, ad esempio, "SEVERVS PIVS AVG INDVLGENTIA"). Dico questo in coerenza con le finalità didattiche del sito. Di seguito riporto gli elementi che mi è stato possibile raccogliere: Denario1, zecca di Roma, 203 d. C.2, RICIV/I
266, BMCV/I
335, C/IV
222, indice di rarità
"C" A titolo di confronto e per le indicazioni di valore riporto i seguenti link relativi a monete di tipologia simile presenti nel WEB (molti altri link possono essere reperiti attraverso il motore di ricerca succitato utilizzando le modalità indicate):
Un saluto
cordiale. --------------------------
(2) La moneta viene datata da BMC sulla base del confronto di stile con esemplari datati. (3) SEVERVS PIVS AVGvstvs. Una breve biografia di Settimio Severo è presente in altra pagina di questo sito (cliccare qui). (4) INDVLGENTIA AVGG IN CARTHagine. Benevolenza degli Augusti (Settimio Severo e Caracalla) verso Cartagine. Riferisce BMC che Cartagine, capitale dell'Africa, provincia nativa dell'Imperatore, dovette ricevere qualche segno particolare di attenzione da parte di S. Severo. La dea Caelestis, patrona della città, era famosa in tutto il mondo romano per i suoi oracoli. Essa è rappresentata in modo pittoresco e un po' oscuro sul dorso di un leone che salta al di sopra di acque che sgorgano da una roccia e mentre sorregge, come attributi, un tamburo oppure, come in questa moneta, un fulmine e uno scettro. Forse il segno di attenzione del sovrano consistette nel migliorare la fornitura di acque alla città mediante la costruzione di un acquedotto. Il tamburo e il leone collegano la dea Caelestis con Cibele, mentre il fulmine esprime il suo carattere di dea del cielo, implicito nell'appellativo Caelestis. |
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