Roma, 5.4.2005
Egregio
Lettore,
di seguito
trascrivo i dati significativi pertinenti alla sua
moneta:
Zecca di
Roma, denario 1,
c. marzo 235 - c. gennaio 236 d.C, RIC
IV/II 7A, C/IV
7, indice di rarità
"C".
D. IMP MAXIMINVS PIVS AVG2. Massimino laureato e corazzato a
destra.
R. FIDES
MI - LI - TVM3.
La Fides in piedi di fronte, testa a sinistra,
sorregge un vessillo per ciascuna mano.
La ricerca
nel web ha prodotto i seguenti risultati:
- http://www.wildwinds.com/coins/sear/s2337.html
Maximinus Den "Fides"2.4gm. Maximinus AD 235-238
Silver Denarius "The loyal military" Obv: IMP
MAXIMINVS PIVS AVG - Laureate bust right, draped
Rev: FIDES MILITVM - Fides standing left, a
standard held vertical in each hand. Rome mint AD
235-236 = RIC 7A - Cohen 7 Currently$81.00
Nov-12-01
- http://www.wildwinds.com/coins/sear/s2337.4.jpg
Rome, 235-238AD, Maximinus I, Denarius, AXF/AVF
Laur. hd. r./Rev. Fides stg. l., holding two
standards, S2337, (id:0471) Est. 125 Jun-06-00
13:32:51 $45.00
- http://hobbyblog.blogspot.com/2005_03_13_hobbyblog_archive.html
Wednesday, March 16, 2005AR denarius, Maximinus I
"Thrax", Rome, RIC 7A IMP MAXIMINVS PIVS AVG,
Laureate draped cuirassed bust right | FIDES
MILITVM, Fides standing left holding a standard on
either side Gaius Julius Verus Maximinus succeeded
Severus Alexander in 235. Even among Roman
emperors he stands out as particularly colorful: a
soldier born of barbarous parents, over eight feet
tall by some accounts, some of his coins appear to
show the prognathous jaw characteristic of
acromegaly. By 238, the Senate had found allies in
abused landowners in the North African colonies,
and Maximinus was killed by his Praetorians after
he insisted on persisting with fighting once his
troops had been weakened and demoralized by the
scorched-earth tactics used by the legions
favoring Pupienus and Balbinus
- http://www.ancient-coins.com/shop/agora.cgi?&user3=I849
I849: MAXIMINUS I A.D. 235-238 : AE sestertius.
IMP MAXIMINVS PIVS AVG Bust right, laur., dr.,
cuirassed. / FIDES MILITVM S C. Fides standing
facing, head left, holding military standard in
each hand. S 2350. VF+ Larger Image $
110.00.
Altri risultati
potrà trovare lei stesso, utilizzando http://www.google.it
e imponendo come chiave di ricerca la seguente
(copia/incolla):
FIDES
MILITVM "IMP MAXIMINVS PIVS AVG"
Concludo
osservando che le caratteristiche fisiche e di stile
della moneta in esame appaiono compatibili con
i conî d'epoca.
Un saluto
cordiale.
Giulio De
Florio
www.monetaromana.it
------------
Note:
(1) Il denario di Massimino pesava 3,01g
(media calcolata su 61 esemplari) ma la curva di
distribuzione dei pesi è una campana allargata che,
nei valori bassi, si estende sino a c. 2,11 g.
(2) IMPerator
MAXIMINVS PIVS AVGustus. Massimino I era
un Trace di famiglia contadina dotato di grande
altezza e prestanza fisica. Entrato nei ranghi
dell'esercito ai tempi dell'imperatore Settimio
Severo, vi aveva fatto carriera sino a diventare
governatore della Mesopotamia. Nel 235 si trovava
sulla frontiera renana quando, nel corso di una
rivolta militare, Alessandro Severo e Giulia Mamea
furono uccisi nel loro campo vicino Magonza il 22
marzo 235 d.C. e le truppe acclamarono Massimino
imperatore. Egli combatté con successo contro i
Germani ma a Roma era avversato dalla nobiltà e solo
malvolentieri il Senato gli riconobbe il titolo di
Augusto. Verso la fine del 235 o agli inizi del 236,
come conseguenza delle vittoriose campagne contro i
Germani, i Sarmati e i Daci, gli furono riconosciuti
i titoli di "Germanicus", "Sarmaticus", "Dacicus".
Nel 238, prima la ribellione dei Gordiani contro le
imposizioni fiscali in Africa, poi quella del Senato
che portò all'ascesa di Pupieno e Balbino, indussero
Massimino a muovere contro Roma. Ma, dopo un
assedio non coronato da successo della città di
Aquileia, i soldati gli si ammutinarono contro e lo
uccisero assieme al figlio Massimo Cesare.
(3) FIDES MILITVM, la fedeltà dei soldati;
salito al potere in virtù di una rivolta militare,
Massimino morì a sua volta a causa di una rivolta
militare e a salvarlo non servì l'aver evocato sulle
monete battute in suo nome lo spirito di fedeltà
dell'esercito.
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