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Nerone e l'arco di trionfo | ||||||||||||||||||||||||||||
aggiornata il 5.9.2010 |
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8.6.2006
Gentile Sig
Giulio, Come da richiesta le invio foto e descrizione della moneta cercando di essere il più accurato possibile nei particolari. Grazie per il lavoro che svolge costantemente e con passione. Descrizione Sul fronte è raffigurato il volto di un uomo, abbastanza particolareggiato di cui si scorge un legaccio per capelli a mò di coda e qualche pelo di barba sulle guance. la Scritta intorno alla moneta mi pare di averla decifrata come "NERO CLAUDIUS CAESAR..."e un'ultima parola che non riesco a decifrare..(pare Germanicum ma non ne sono affatto sicuro). Sul retro della moneta credo di scorgere raffigurato quel che mi sembra un tempio con delle colonne, con al lato ben chiare le lettere S C poste ognuna su un lato del tempio, null'altro. La montatura su cui è ancorata la moneta non pare aver rovinato, scalfito o rigato la moneta in alcun modo, per fortuna. Il suo peso, compresa la montatura (che pare in lega leggere quindi di trascurabile peso rispetto alla moneta), è di 26 Grammi. Il suo diametro è di 34 mm Il suo colore è verde intenso, piuttosto scuro, direi essere fatta in bronzo Asse di conio: ore 6 (180 gradi) Materiale Ferromagnetico: NO |
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Roma, 30.6.2006
Egregio
Lettore, riporto di seguito gli elementi che mi è stato possibile raccogliere sulla moneta di figura, sottolineando che le note in calce sono in larga misura riprese da un'analisi precedente effettuata su un sesterzio di Nerone di tipologia molto simile, analisi che può essere consultata cliccando qui: Sesterzio1, zecca di Roma, 64 d. C.2, RIC/I 147, C/I 307, BMC/I 187, indice di frequenza "C". Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le parti della leggenda usurate o comunque non più leggibili): D. NERO CLAVDIVS CAESAR AVG
GER P M TR P IMP P P3. Testa di Nerone, laureato a destra, con
aegis.4
A titolo di confronto e per le indicazioni di valore, riporto di seguito alcuni link relativi a monete di uguale tipologia presenti nel WEB:
Un saluto
cordiale. Note:
(2) La datazione è incerta, come incerta è la data in cui fu terminata la costruzione dell'arco rappresentato sul rovescio della moneta. La costruzione era ancora in corso nel 62 d.C.. Riferisce Tacito (Tac. Ann. XV, 18): "Nel frattempo a Roma, al centro del colle capitolino, furono eretti trofei per la guerra partica ed archi; questi erano stati decretati dal Senato quando la guerra era ancora indecisa e tuttora [nel 62; n.d.r.] non sono stati ancora consegnati, ci si consulta sul loro aspetto esteriore, trascurando i fatti noti. E per celare i timori circa la politica estera, Nerone gettò nel Tevere il grano destinato al popolo che era talmente vecchio da essere deteriorato, ciò allo scopo di dare un senso di sicurezza circa gli approvvigionamenti. Il prezzo del grano non fu aumentato, nonostante duecento navi fossero andate distrutte durante una tempesta e altre cento, che pure erano riuscite a risalire il Tevere, erano state distrutte da un incendio occasionale. Nerone nominò poi tre ex-consoli Lucio Pisone, Ducennio Gemino e Pompeo Paolino alla direzione delle entrate e nel contempo se la prese con i suoi predecessori che avevano effettuato spese superiori alle entrate. Per parte sua riferì di aver donato allo stato sessanta milioni di sesterzi l'anno". (Tradotto dall'inglese, dal sito http://www.perseus.tufts.edu/cgi-bin/ptext?doc=Perseus%3Atext%3A1999.02.0078&layout=&loc=15.18) (3) NERO CLAVDIVS CAESAR AVGustus GERManicus TRibunicia Potestate IMPerator Pater Patriae. Nerone Claudio Cesare Augusto Germanico, investito dei poteri di tribuno, imperatore, Padre della Patria. (4) L'aegis o egida, di cui in figura 2 viene presentato un esempio tratto da un sesterzio di Nerone, si presenta sulle monete imperiali come una veste, che spesso appena si intravede sulla spalla più lontana del busto dell'imperatore, sulla quale era ricamata o fissata la testa di una Medusa irta di serpenti. L'aegis simboleggiava la protezione divina (v. http://www.davidrsear.com/academy/roman_glossary.html#Aegis). (5)S C - Senatus Consulto, moneta battuta per ordine del senato, com'era consuetudine per la monetazione in bronzo. (6)Sostiene il RIC che l'arco in questione sia quello la cui erezione era stata decretata per celebrare le vittorie in Oriente nel 58 e, a sostegno della tesi, richiama il seguente passo di Tacito (Tac. Ann.xiii,41): "Corbulo [n.d.r. Un generale romano che si era distinto nelle campagne contro i Germani e i Parti durante i regni di Claudio e Nerone e che si suicidò a Cenchreae, nel 67 d.C. per evitare la morte a cui lo aveva destinato Nerone, geloso della sua fama] si accampò allora sul posto e studiò se mandare avanti nella notte le legioni senza bagagli sino ad Artaxata e circondare la città nella quale, egli pensava, Tiridate si era ritirato. Quando gli esploratori gli riferirono che il re aveva intrapreso una lunga marcia e non era dato sapere se era diretto verso i Medi o gli Albani, attese la luce del giorno e poi mandò avanti le truppe armate alla leggera perché si posizionassero intorno alle mura e iniziassero l'attacco da una distanza. Gli abitanti comunque aprirono spontaneamente le porte e consegnarono se stessi e i loro beni ai Romani. Essi ebbero così salva la vita; la città fu incendiata, demolita e rasa al suolo perché, data l'estensione delle mura, non poteva essere tenuta senza una forte guarnigione mentre le forze disponibili erano insufficienti per presidiare la città e nel contempo proseguire la guerra. Se, d'altra parte, il posto fosse stato conservato intatto e non presidiato, nessun vantaggio o gloria sarebbero scaturiti dalla sua conquista. Fu allora che si verificò un fatto straordinario, quasi un intervento divino. Mentre l'intero spazio esterno alla città era illuminato dal sole, l'interno fu improvvisamente coperto da una nube scura attraversata da lampi e si pensò che la città dovesse essere abbandonata alla distruzione, quasi per volere divino. Per tutto ciò Nerone fu acclamato vittorioso (IMPERATOR) e per decreto del Senato fu tenuta una cerimonia di ringraziamento; inoltre gli furono dedicati statue, archi, e conferiti successivi consolati e furono considerati sacri sia il giorno della vittoria, sia quello in cui la vittoria era stata annunciata, sia quello in cui il decreto era stato approvato. Altre proposte dello stesso genere furono avanzate, ad un livello tale che Caio Cassio, dopo aver approvato gli altri onori, disse che se gli dei dovevano essere ringraziati per tutti i favori concessi dalla fortuna non sarebbe bastato un anno di ringraziamenti e che perciò si dovesse distinguere tra giorni sacri e lavorativi in modo che si potessero venerare gli dei senza danneggiare le attività umane." (Tradotto dall'inglese, dal sito http://www.perseus.tufts.edu/cgi-bin/ptext?doc=Perseus%3Atext%3A1999.02.0078&layout=&loc=13.41). Per maggiori dettagli su Corbulo e la campagna armena, consultare il sito: http://www.livius.org/do-dz/domitius/corbulo_2.html. |
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