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Pagina aggiornata il 24.6.2014
Elagabalo e Zeus - Nicopolis ad Istrum
13.3.2007
Signor Giulio vorrei avere informazioni riguardanti la seguente monete che ha il diametro di 26mm da notare quella punzonatura centrale a che serviva. la ringrazio anticipatamente
 fig. 1
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Roma, 14.3.2007
Egregio Lettore,
di seguito riporto gli elementi che ho potuto raccogliere sulla moneta di figura:

AE26, zecca di Nicopolis ad Istrum1, 218-222 d. C., Verbanov 31535, Moushmov 1405

Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le parti della leggenda usurate o comunque illeggibili):
D. AΥT K M AΥΡ - ANTΩNEINOC.2 Busto di Elagabalo laureato, paludato, corazzato a destra. Segno di punzone al centro.
R. ΥΠ NOBIOΥ ΡOΥΦOΥ NIKOΠOΛITΩN ΠΡOC IC/TΡ - ON3. Zeus stante a sinistra, sorregge con la mano destra il fulmine e con la mano sinistra uno scettro. Segno di punzone al centro.4

La ricerca nel web di monete di tipologia simile ha prodotto i seguenti risultati:

  1. http://wildwinds.com/coins/ric/elagabalus/_nikopolis_AE28_Moushmov_1405.jpg Elagabalus AE28 of Nikopolis ad Istrum. AVT K M AVPH ANTWNINOC, laureate, draped bust right / VP NOBIOV POVFOV NIKOPOLITWN PPOC IC-PT-ON, Zeus standing left, half-naked, holding thunderbolt & sceptre.
  2. http://www.numismall.com/acc/images/P/v6806.jpg AE27 of Elagabalus (218-222 AD) with Zeus standing, Nikopolis ad Istrum, Moesia Inferior AVT K M AVP ANTW*NEINOC, laureate bust right / VP NOBIOV ROVFOV NIKOPOLITW*N PROC ICTPON, Zeus standing, holding scepter and thunderbolt. 27mm, 11.9 grams. Verbanov V.I, #3153.5
  3. http://www.cgb.fr/elagabal-tetrassaria,bpv_177211,a.html Description avers : Buste lauré, drapé et cuirassé d’Élagabal à droite, vu de trois quarts en arrière (A*2) . Légende avers : AUT M AURH - ANTWN[EINOS], (Autokratoros Mapkos Aurhlios Antoninos). Traduction avers : (L'empereur Marc Aurèle Antonin). Description revers : Jupiter (Zeus) debout de face, la tête tournée à gauche, nu jusqu’à la ceinture, tenant un foudre de la main droite et un long sceptre de la gauche. Légende revers : UP NOBIOU ROUFOU NIKOPOLITWN/ PROS IS// TR/ON, (Upatewn Nobiou Roufou Nikopolitwn Pros Istron). Traduction revers : (Hypateon Novius Rufus ville de Nicopolis près d’Istros). La légende du revers commence normalement et se termine dans le champ, faute de place. Il existe plusieurs représentations de Zeus en pied dans le monnayage de Nicopolis. En l’absence d’une marque dans le champ du revers, nous sommes en présence d’une pièce de 4 assaria. Seule la marque dans le champ, delta ou epsilon permet de connaître la valeur de ces pièces. J.-P. Callu, dans sa thèse, avait noté un poids moyen de 10,50 g pour 29 exemplaires relevés. ÉLAGABAL (16/05/218-12/03/222) Marcus Aurelius Antoninus Élagabal, proclamé empereur le 16 mai 218, seul auguste avant la fin juin ou le début juillet, quitte la Syrie pour rejoindre Rome. Élagabal s'arrête à Nicomédie, il y passe tout l'hiver et y tombe malade. C'est donc dans cette ville qu'il revêt son second consulat. Élagabal n'arrivera à Rome qu'en juillet ou septembre 219, apportant la pierre noire de son culte pour l'installer dans sa capitale. Il ne reviendra jamais en Syrie, assassiné rapidement après un règne inégalé en turpitudes et dérèglements. Type : Tetrassaria. Date : c. 218-220. Nom de l'atelier/ville: Nicopolis ad Istrum, Mésie Inférieure. Métal : cuivre. Diamètre: 26,00mm. Axe des coins: 7h. Poids: 10,85g. Degré de rareté: R1. Article vendu sur notre boutique internet. Prix: 170.00€.
  4. http://numismatics.org/collection/1997.32.202 Bronze Coin, Nicopolis ad Istrum, AD 218 - AD 222. 1997.32.202 Obverse: ANT K M AVPH ANTON... - Laureate, draped, and cuirassed bust r. Reverse:  Zeus stdg. l., holding lightning bolt in r. and scepter in l. Axis: 7 Measurements Weight: 13.74 Diameter: 30.
Concludo osservando che lo stile della moneta appare compatibile con i conî d'epoca. Il valore venale della moneta, nello stato di conservazione in cui si trova, non dovrebbe superare i 40 euro.

Un saluto cordiale.
Giulio De Florio

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Note:

(1) Nicopolis ad Istrum, nell'attuale Bulgaria ("ad Istrum", cioè sull'Ister, nome con il quale nell'antichità si indicava il Danubio) era in realtà collocata vicino al villaggio di Nikyup, nel distretto di Veliko Turnovo, a 20 km dalla suddetta città. Era stata fondata da Traiano pe commemorare la vittoria sui Daci. La città era abitata da una popolazione di lingua greca e batteva moneta a circolazione locale (provinciale).
(2) AΥTokράτωρ Kαĩσαρ Mάρκος AΥΡήλιος ANTΩNEINOC, equivalente al latino "Imperator Caesar Marcus Aurelius Antoninus", cioè l'imperatore Elagabalo.
Interessante storia quella di Vario Avito Bassiano, detto Elagabalo (o Eliogabalo) dal nome del dio Elagabal (o El_Gabal) di cui era sacerdote. Dovette la sua ascesa alla nonna materna, Giulia Mesa, sorella dell'imperatrice Giulia Domna, moglie dell'imperatore Settimio Severo, della cui vita si è accennato in altra pagina di questo sito (cliccare qui). Si ricorderà che Giulia Domna, dopo l'assassinio del figlio Caracalla ad opera del prefetto pretorio Marco Opellio Macrino, era stata esiliata con tutta la famiglia ad Emesa, sua città natale e, non sopportando la nuova condizione, si era lasciata morire di fame. Dopo la morte di Caracalla, Macrino era stato immediatamente elevato al soglio imperiale ma non aveva saputo soddisfare le aspettative di chi l'aveva appoggiato nell'ascesa, in primo luogo l'esercito. Una sfortunata campagna militare contro i Parti, seguita da una pace comprata a peso d'oro, creò presto un clima di sedizione di cui approfittò Giulia Mesa la quale, vantando dalla sua parte la tradizione di prodigalità dei Severi e di Caracalla e valendosi delle sue immense ricchezze, complottò con gli ambienti militari convincendoli ad appoggiare l'elevazione del nipote Vario Avito Bassiano. Bassiano divenne imperatore assumendo il nome di Marco Aurelio Antonino che era stato anche quello di Caracalla e quello di Commodo prima di lui. Macrino fu sconfitto sotto Antiochia, poi catturato e ucciso mentre fuggiva in occidente. Lasciata Emesa, Elagabalo non abbandonò i doveri sacerdotali. Il senato fu costretto ad accogliere nel pantheon romano «l'invitto dio sole Elagabalo», di cui sommo sacerdote era lo stesso imperatore. Al nuovo dio fu elevato un tempio vicino al palazzo imperiale sul Palatino, dove fu trasferito l'altare della dea Vesta insieme ad altre reliquie sacre dello Stato romano. Questo fatto dimostra non solo la stravaganza dell'imperatore, ma anche la servilità del senato; esso svela pure che in Italia e nelle regioni orientali dell'Impero si erano diffuse in quell'epoca varie credenze e culti orientali che avevano creato una variegata mescolanza religiosa. Questo sincretismo religioso creò la base sulla quale proprio a quel tempo cominciò rapidamente a diffondersi il cristianesimo. Tuttavia la svolta decisiva di apertura verso l'Oriente non poté non determinare la protesta di vasti circoli sociali. L'opposizione alla politica orientale di Elagabalo fu rafforzata dal malcontento determinato dalla condotta del giovane imperatore e della cricca di corte. È vero che, al riguardo, a Roma non rimaneva molto di che meravigliarsi, ma ciò che succedeva alla corte di Elagabalo superava qualsiasi misura di impudenza. Nonostante la giovane età, l'imperatore era estremamente corrotto. Egli era un pervertito sessuale; le scene di dissolutezza che si svolgevano sul Palatino superavano di gran lunga le orge di Caligola, Nerone e Commodo. Le persone più vicine all'imperatore, la madre Semia, il favorito Ierocle, il prefetto di Roma Fulvio, il ministro delle finanze Eubulo e altri dissipavano apertamente il denaro dello Stato e si permettevano inauditi abusi. La nonna di Elagabalo, Giulia Mesa, che all'inizio dirigeva tutti gli affari di Stato, comprese presto che la sua « creatura » era assolutamente incorreggibile e che non solo sarebbe stata incapace di consolidare la dinastia, ma al contrario l'avrebbe inevitabilmente rovinata. Perciò ella convinse Elagabalo ad adottare il cugino Alessandro, figlio di Mamea (la più giovane delle figlie di Giulia Mesa), e a proclamarlo Cesare. Subito dopo Elagabalo, allora diciottenne, insieme a sua madre Giulia Semia e a tutta la loro cricca (inizio del 222) furono uccisi dai pretoriani. Gli elementi biografici sul regno di Elagabalo sono stati tratti dal Kovaliov.
(3) ΥΠάτου NOBIOΥ ΡOΥΦOΥ NIKOΠOΛITΩN ΠΡOC ICTΡON; ove le prime tre parole costituiscono un genitivo etnico e quindi .. [moneta battuta nel nome] di Novio Rufo prefetto dei cittadini di Nicopolis ad Istrum. Novio Rufo era al tempo governatore della Mesia Inferiore.
(4) Il segno del punzone al centro è comune a molte monete provinciali. Riferisce Mark Lehman in "An introduction to roman provincial coinage" (v. link), "spesso le monete provinciali presentano delle piccole depressioni (inglese, dimples) o "fossette di centraggio", al centro del dritto o del rovescio. Queste fossette sono un artificio utilizzato in un processo poco compreso, finalizzato a preparare i tondelli destinati alla coniazione  - forse attraverso la rifilatura dei bordi, la levigatura delle superfici, o entrambi".
(5) La catalogazione Verbanov 3153 è ripresa dal link1 sopra indicato, in quanto non dispongo del Verbanov per la consultazione.

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