27.11.2003
Caro Giulio,
ho visto il tuo sito di monete romane,vorrei
mandarti le foto di 3 mie monete romane (una forse
sannita) con la speranza che tu sia in grado di
darmi qualche informazione.
1) la prima:
mon1, di circa 1,4cm (rame?) fina, rimane per me del
tutto sconosciuta,anche se penso dalle scritte che
sia romana, sul lato a posso leggere (almeno
interpretare): dono, sen-lax, docet, e in fondo sul
basso delle lettere non tanto decifrabili;sul lato b
sembra la figura di un toro o forse di un leone (si
nota la coda in alto bene) e in basso una riga
orizzontale.
2) la
seconda: mon 2, di circa 2,2cm bronzo suppongo bella
pesante, so che è di cesare augusto (da cohen) ve ne
sono di simili, ma non riesco ad interpretare le
scritte sul lato b (sembra ci sia scritto clotius o
cleotius) non so; perché da quello potrei vedere a
quale famiglia risale.
3) la terza:
mon3 rame? mi hanno detto che è sannita o romana,tu
forse ci capirai meglio
vorrei
saperne il più possibile :ad esempio il periodo
approssimato,il valore in euro approssimato (se
possibile) insomma tutto ciò che le
contraddistingue secondo il tuo esperto parere
calcola
che le prime 2 sono state rinvenute sotto terra
nello stesso luogo,mentre la terza
mi e'
stata regalata da un amico.
spero che
le foto siano abbastanza dettagliate,anche se
fatte con luce sbagliata,le monete possono
sembrare più corrose, però tutto sommato non
stanno in cattive condizioni, fatta eccezione per
la n.1.
un'altra
curiosità, per far rinvenire le lettere, e portare
alla luce quello che c'è su una moneta del genere
delle prime 2 come faccio, oltre all'olio di
gomito con lo spazzolino?
io ti
ringrazio per l'attenzione e spero che tu mi possa
aiutare, sono 2 anni che vado cercando delle
informazioni più precise, senza esito.
spero di
avere una tua risposta via e mail, se vuoi
pubblicare le foto sul sito mi farà piacere.
|
Roma, 9.12.2003
Egregio
Lettore,
risponderò esclusivamente al secondo dei tre quesiti.
Infatti la prima moneta non rientra nelle mie
competenze perché non è romana, la terza è una copia
moderna di una moneta antica. Della seconda, di cui
riproduco in alto l'immagine, di seguito trascrivo i
dati significativi che mi è stato possibile
raccogliere:
Zecca di
Roma, asse1
D. Testa di Augusto nuda a destra. CAESAR AVGVSTVS TRIBVNIC POTEST2 a
destra a scendere, a sinistra a salire. Bordo
perlinato.
R. S C
grande al centro. C
PLOTIVS RVFVS IIIVIR
AAAFF3, a partire da
¾ in alto a destra. Bordo perlinato.
Il
categorico della moneta di figura è: RIC
389, Cohen
504, BMC
1534.
Come data di coniazione della moneta, cioè come data
nella quale Plozio Rufo svolse verosimilmente
l'incarico di magistrato monetale, BMC indica il 23
a.C. Il RIC, di più recente pubblicazione,
suggerisce invece il 15 a.C., data che viene
accettata per buona da tutti i siti monetali che, a
titolo di confronto (oltre che per una stima del
valore) di seguito elenco in dettaglio:
- http://www.coinarchives.com/a/lotviewer.php?LotID=63356&AucID=66&Lot=831
- http://www.edgarlowen.com/a41cr.html
(B1022)
- http://www.edgarlowen.com/b1022.jpg
- http://www.wildwinds.com/coins/sear5/s1680.html
-
http://www.wildwinds.com/coins/ric/augustus/RIC_0389.1.jpg
-
http://www.wildwinds.com/coins/ric/augustus/RIC_0389.2.jpg
- http://www.cgb.fr/monnaies/rome/r12/fr/monnaiesf3dd.html?depart=85&nbfic=414
Concludo osservando che la trama superficiale del
metallo, quale traspare dall'immagine, desta
interrogativi che andrebbero approfonditi de visu con
l'ausilio di una lente di ingrandimento; quanto sopra,
unitamente alla mancata cognizione esatta del peso,
non consente di pronunciare un giudizio definitivo in
ordine all'autenticità.
Per quanto concerne la "pulizia" della moneta,
eviterei, nelle attuali circostanze, di effettuare
qualsiasi intervento meccanico che, lungi
dall'accrescere il valore di testimoniale e venale
della moneta, potrebbe danneggiarne definitivamente
l'integrità.
Un saluto cordiale.
Giulio De Florio
Note:
-----------------------------------
(1) Secondo
BMC, la monetazione in bronzo augustea ascrivibile
alla zecca di Roma comprendeva sesterzi,
dupondi(2), assi(4) e quadranti(16) (tra
parentesi si sono indicate quante unità di ciascun
nominale occorrevano per comprare un sesterzio).
Nella tabella che segue sono sintetizzate le
caratteristiche dei nominali maggiori (sesterzi,
dupondi e assi):
Nominale |
Dritto
|
Rovescio
|
Peso
in grammi
(g)
|
Lega |
Tipologia |
Leggenda |
Tipologia |
Leggenda |
Sesterzio (a) |
Corona
di
quercia tra 2 rami di alloro |
OB
CIVIS SERVATOS su tre righe |
SC
al centro |
Nome
del monetiere lungo il bordo |
27,30-25,39(33) |
Oricalco |
Dupondio (b) |
Corona
di
quercia tra 2 rami di alloro |
AVGVSTVS
TRIBUNIC
POTEST su 3 righe |
SC
al centro |
Nome del monetiere lungo il
bordo, spesso abbreviato |
13,65-12,37(30) |
Oricalco |
Asse |
Testa
di Augusto nuda a d. (più di rado a
s.)
(c) |
CAESAR
AVGVSTVS
TRIBVNIC POTEST (d)
sul bordo |
SC
al centro
(e)
(f) |
Nome
del monetiere lungo il bordo, spesso
abbreviato |
10,92-10,83(35)
10,62(6)
(h) |
Rame |
(a) Un
esempio di sesterzio è reperibile
all'indirizzo: http://www.wildwinds.com/coins/sear5/s1648.html
(b) Un esempio di dupondio
è reperibile all'indirizzo: http://www.cgb.fr/monnaies/vso/v13/gb/monnaiesgb5072.html
(c) Gli assi della serie
"trionfale" (7 a.C.) costituiscono un
caso a sé, con la testa di Augusto a
s. e dietro una piccola Vittoria
(d) Gli assi più tardi del
regno allungano la titolatura
imperiale che, combinando IMP come
prenome con IMPXX come cognome, si
estende anche sul rovescio della
moneta.
(e) Fa eccezione il
rovescio dell'asse con il tipo della
testa di Numa Pompilio,
riferimento alla famiglia di
Calpurnius Piso che pretendeva di
discendere da Calpus, figlio di Numa.
(f) Dopo il 12 a.C. la
leggenda diventa CAESAR AVGVSTVS PONT
MAX TRIBVNIC POTEST.
(g) Per ogni nominale
vengono forniti, nell'ordine, il peso
"normale" (teorico), il peso medio dei
campioni in possesso del British
Museum e tra parentesi il numero dei
campioni utilizzati per calcolare la
media.
(h) La seconda riga della
casella riporta i dati del peso
relativi alla fine del regno. |
E'dunque
evidente, vista la leggenda del dritto, che la
moneta di figura è un asse. Sarebbe interessante
conoscerne il peso come criterio di verifica
dell'autenticità della moneta. Il diametro è
invece poco significativo come elemento di
valutazione dell'autenticità (comunque in nota (4) ho riportato
qualche indicazione al riguardo).
(2) Sono state riportate in rosso
le lettere abrase della leggenda. CAESAR
AVGVSTVS TRIBUNICIA POTESTas
(3) Secondo BMC, nel 23 a.C. (nel
15, secondo RIC) operarono, come magistrati
monetali (il titolo per esteso era "Trevir Aere
Argento Auro Flando Feriundo", da cui le
iniziali IIIVIR AAAFF sul rovescio della
moneta), CN PISO CN F, L NAEVIUS SURDINUS e C
PLOTIUS RUFUS, che emisero monete di uguale
tipologia ma diversa leggenda del rovescio. Dei
tre magistrati, l'ultimo, è quello responsabile
della moneta di figura.
(4) L'asse classificato come
BMC153 presenta le seguenti caratteristiche
fisiche: 10,3g, 29,21mm, asse di conio a ore 8.
In realtà la monetazione in bronzo augustea non
presentava un asse di conio preferenziale. |