|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Costanzo II e la Fenice | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
29.12.2010
Buongiorno
Dott. De Florio, sono a richiedere nuovamente il suo
aiuto. Ho una serie di monete da identificare, le ho
acquisite in varie aste su ebay e sto cercando di
identificarle con l’aiuto di internet e di un
catalogo che ho comprato ma purtroppo la maggior
parte faccio molta fatica ad attribuirle perché sono
rovinate e mi è veramente difficile interpretare le
scritte ( scusi la domanda che forse sembrerà
stupida ma sono neofita, ma qual è il metodo
migliore per procedere nel tentativo di identificare
una moneta ? dal profilo ? dalle iscrizioni ?
da… ? e come procedere operativamente?)
Inizierei da quella che spero di avere attribuito correttamente. E’ la moneta n 11 Peso 2.0 grammi Diametro 19 mm Colore verde molto scuro Asse di conio ore 2 Moneta non magnetica Inserisco l’URL come richiesto: http://www.forumancientcoins.com/monetaromana/consulenza.html e autorizzo l'uso incondizionato delle foto inviate. Secondo il catalogo “Roman Empire”( sempre se l’ho interpretato correttamente….:) la moneta potrebbe essere attribuita a Constans I AE3 - Dritto: CONSTANSPFAVG - Testa diademata, drappeggio e corazza con busto rivolto a destra. Verso: FELTEMPREPARATIO Exe: /AN - Fenice in piedi su di un globo e rivolta a destra. |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Roma, 6.1.2010
Egregio
Lettore, classificare una moneta imperiale significa attribuirle un categorico RIC (ove RIC è il manuale "The Roman Imperial Coinage, in 10 Volumi, di Mattingly, Harold, Sydenham, e altri", presente in tutte le biblioteche numismatiche più importanti). Il RIC è lo standard per la monetazione imperiale, insieme al Cohen (un po' datato ma reperibile in rete) e a BMC (Coins of the Roman Empire in the British Museum - 6 volumi da Augusto a Severo Alessandro). Ciò premesso, le monete imperiali si classificano sulla base dei seguenti elementi:
Follis1, zecca di Costantinopoli, 348 - 351 d. C., RIC VIII 93 (pag. 454), indice di rarità "S" Descrizione
sommaria (sono indicate in rosso le parti della
leggenda usurate o comunque non più leggibili):
La ricerca nel web di monete uguali a quella di figura ha prodotto i seguenti risultati:
Un saluto
cordiale. ------------------------------- Note: (1) AE Follis. Secondo il RIC, le caratteristiche fisiche di riferimento per il follis di figura sono (17-18mm, 2,60g). Raccolgo in tabella le caratteristiche fisiche dei follis della tipologia di figura presenti nei link di cui sopra e nel data base dell'ANS (American Numismatic Society):
(2) Dominvs Noster CONSTANTIVS Pivs Felix AVGvstvs. L'imperatore Costanzo Cloro, aveva avuto sei figli legittimi dalla moglie Teodora, tra questi Giulio Costanzo, padre di Costanzo Gallo e del futuro Giuliano l'Apostata, e Delmazio senior. Diversi anni prima del matrimonio, però, aveva avuto un figlio di nome Costantino da Elena, donna di umili origini con la quale aveva convissuto in regime di concubinato, come allora si usava quando le differenze di ceto sociale non consentivano l'unione legale. Alla morte di Costanzo Cloro, fu Costantino, allora trentenne, ad assumere, per ragione di età e di esperienza (i figli di Teodora erano piccoli), l'eredità paterna; la famiglia di Teodora visse così all'ombra di Costantino. Divenuto imperatore, Costantino condivise con i figli la responsabilità di governo, sicché Costantino jr. ebbe la Spagna, la Gallia e la Britannia, Costante l'Italia, l'Illiria e l'Africa e Costanzo le province asiatiche e l'Egitto, mentre Costantino mantenne per sé la penisola balcanica. Prima di morire, nel 337, Costantino si ricordò nel testamento dei nipoti, Delmazio jr e Annibaliano, figli di Delmazio senior, fratellastro di Costantino e ad essi lasciò rispettivamente la penisola balcanica e il governo dell'Armenia e della costa del Ponto. Ciò fu causa della loro disgrazia: alla notizia della morte del padre, Costanzo si precipitò a Costantinopoli dove organizzò una rivolta contro gli zii e cugini discendenti di Teodora. Due fratellastri di Costantino, tra cui Delmazio senior e il padre di Giuliano e sette suoi nipoti, tra cui Delmazio jr. e Annibaliano, furono trucidati. Per caso si salvarono dal massacro Giuliano che all'epoca aveva sei anni e il fratello Gallo che ne aveva 12. Il crudele e sospettoso Costanzo risparmiò loro la vita ma li relegò in due diverse città dell'Asia Minore. Successivamente, in un momento di turbolenze nell'impero occidentale, Costanzo, sentendo il bisogno di avere in Oriente una figura simbolica a rappresentare la famiglia imperiale, convocò a corte Gallo, che era il più anziano dei cugini sopravvissuti alla strage seguita alla morte di Costantino I , gli diede in isposa la propria sorella Costantina e lo fece Cesare a Sirmium, il 15 marzo del 351. Gallo e il nuovo prefetto pretorio dell'Est, Talassio, senza por tempo in mezzo, partirono per l'Oriente e si insediarono ad Antiochia a metà maggio, nel momento in cui si vociferava del fenomeno meteorologico o astronomico della croce celeste, almeno creduto tale. Poiché la situazione al confine persiano si manteneva piuttosto tranquilla, Gallo ebbe vita relativamente facile. Le agitazioni degli Isauri e degli Giudei, specie di questi ultimi, furono represse con grande brutalità. Certo è che il suo governo fu caratterizzato da grande irresponsabilità e violenze che culminarono con l'istigazione al linciaggio del prefetto Domiziano e del questore Monzio. Dopo questo accadimento Gallo fu richiamato, ufficialmente per essere trasferito in Gallia, ma in realtà per essere privato delle prerogative e processato a Flanona, un'isola al largo della costa orientale dell'Istria, dove fu decapitato verso la fine del 354. Costanzo morì per cause naturali il 5 ottobre del 361 mentre muoveva col suo esercito per reprimere la rivolta di Giuliano, fratello di Costanzo Gallo. (3) Mentre il significato della leggenda allusiva del "ritorno dei tempi felici" (forse quelli in cui Roma riusciva ancora a mantenere l'ordine interno e a proteggere la popolazione dalle invasioni) è trasparente, non del tutto certa è l'espansione della leggenda, FELix TEMPorvm REPARATIO oppure FELicium TEMPorum REPARATIO oppure FELicis TEMPoris REPARATIO. Sulle FEL TEMP REPARATIO (in breve, FTR) ha scritto un interessante articolo Dough Smith (v. http://dougsmith.ancients.info/ftr.html) da cui attingerò per la breve sintesi che segue. La riforma monetaria del 348 di Costante e Costanzo II portò in circolazione tre nominali in bronzo argentato, nei seguenti tipi, tutti caratterizzati dalla leggenda del rovescio FTR:
(4) CONSA* è il marchio di zecca, dove:
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|