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Giulia Domna, madre del Senato (replica)
28.4.2011
Tratta dal sito:
http://www.lamoneta.it/topic/53182-monete-pubblicitarie-mister-day-parmalat-perugina/page__st__30 ... sempre in tema di falsi "editoriali", qui ci sono 5 monete che il Secolo XIX, quotidiano di Genova, dava in allegato nel 2004.
fig. 1
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Assemini, 28.4.2011
Di seguito riporto gli elementi che ho potuto raccogliere sulla moneta di figura:

Sesterzio, zecca di Roma, 211-217 d. C., RIC IV/1 588 (pag. 310), BMC V 213 (pag. 469), Cohen IV 112 (pag. 114), grado di rarità "R"

Descrizione sommaria:
D. IVLIA PIA-FELIX AVG1. Giulia Domna, busto drappeggiato a destra, capelli elaboratamente ondulati in pieghe e raccolti dietro in basso. Assenza di diadema o falce di luna.
R. MAT AVGG MAT SEN M PATR2. S C in esergo. Giulia Domna assisa a sinistra sorregge un ramo e uno scettro.

La ricerca nel web di monete di tipologia simile a quella di figura ha prodotto i seguenti risultati:

  1. http://www.wildwinds.com/coins/sear5/s7117.html Description Le vendeur assume l'entière responsabilité de la mise en vente de l'objet. Sesterz der Kaisermutter Julia Domna in TOP-Erhaltung Seltenes Sammlerstück !!! Geprägt im Jahre 211 n.Chr. in Rom Echtheit wird garantiert !!! Avers: Büste der Kaisermutter n.r.IVLIA PIA FELIX AVGVSTA Revers: Julia Domna sitzt mit Zweig und Langzepter auf Thron  n.l. MATER AVGGVSTII MATER SENATVS MATER PATRIAE  SENATVS CONVLTO Mutter der beiden Augusti (Caracalla und Geta), Mutter des  Senats, Mutter des Vaterlandes  --  Auf Beschluss des Senats Meilleure enchère :151,00 EUR  Fin: 17-Fév-07.
  2. http://www.wildwinds.com/coins/ric/julia_domna/RIC_0588[carac].1.jpg Description Wife of Septimius Severus. 33mm. Draped bust right / Domna seated left on throne, holding scepter and branch. RIC 588, Fine+, Reverse inscription heralds Domna as mother of two emperors, mother of the Senate and mother of her country. Interesting and rare. Shipping $4 U.S., $7 elsewhere.
  3. http://www.wildwinds.com/coins/ric/julia_domna/RIC_0588[carac].2.jpg Julia Domna AE Sestertius. 211-217 AD. Obv: IVLIA PIA FELIX AVG, draped bust right Rev: MAT AVGG MAT SEN M PATR, Julia seated left holding branch & scepter, SC in ex. Cohen 88, RIC 588 [Caracalla], rated Rare.

Concludo osservando che la moneta fa parte di un gruppo di repliche curate dal quotidiano di Genova Secolo XIX.

Giulio De Florio

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Note:
(1) IVLIA PIA FELIX AVvsta. E' questo il titolo che Giulia Domna assume alla morte del marito. Nella sua veste di regina madre svolge anche un ruolo politico: nel 214, quando il figlio Caracalla si sposta in Galla, è lei a prendere il comando a Roma
(2) MATer AVGustorum MATer SENatus Mater PATRiae . Interessante la storia di Giulia Domna nel segno degli astri. L'oroscopo la portava a credere che un giorno sarebbe diventata regina. Suo padre, Giulio Bassiano (nome che Giulia avrebbe poi trasmesso al figlio Caracalla), era sacerdote e custode di un tempio di Emesa in Siria dove si venerava il frammento di una stella caduta dal cielo. Settimio Severo, generale romano, da poco vedovo e credente negli astri a lui si era rivolto per un presagio sul proprio futuro. Fu così che i destini di colei che prevedeva di diventare regina e di colui che aveva tutta l'ambizione di diventare re si incrociarono e l'unione fatale fu inevitabile. La grande occasione per Settimio Severo si presentò nel 193 d. C. quando, alla morte di Pertinace, i pretoriani misero all'asta al migliore offerente il seggio imperiale. Concorsero l'effimero Didio Giuliano, che durò come imperatore appena 66 giorni prima di essere ucciso dagli stessi pretoriani, poi Pescennio Nigro, Clodio Albino e Settimio Severo che prevalse sui suoi avversari e avviò a Roma una monarchia ereditaria di stampo militare. Egli governò sino al 211, anno della morte. Giulia si fece conoscere nei salotti romani per le doti di intelligenza e cultura, sino a diventare punto di riferimento per la vita religiosa e filosofica del tempo. L'influenza che esercitò anche nella vita politica trova riscontro sul rovescio di quelle monete che parlano di lei come di "Mater Senatus" e "Mater Patriae". Altre monete narrano la sua influenza nell'ambito militare ("Mater Castrorum"). Giulia dette al sovrano due figli maschi, Caracalla e Geta (e alcune femmine non passate alla storia), purtroppo inetti e incapaci a cui il padre volle tuttavia concedere il titolo di Augusti, rispettivamente nel 198 e nel 209. I due fratelli non andavano molto d'accordo ma Giulia cercò di stemperarne il carattere. Alla morte di Settimio Severo fu lei che dietro le quinte seguì gli affari di stato senza tuttavia riuscire ad impedire il peggio. Si narra che Caracalla, stanco di condividere il potere con il fratello lo uccidesse nel 212 alla presenza della madre e ne decretasse la "damnatio memoriae". Nonostante il dolore per la perdita del figlio, Giulia appoggiò quello superstite il cui governo fu caratterizzato dalla crudeltà verso gli avversari o sospetti tali e dalla stravaganza nei comportamenti. Nel 217, mentre era in viaggio in Mesopotamia da Edessa a Carrhae dove intendeva visitare un celebre tempio dedicato al siriano dio Lunus, Caracalla fu ucciso da un soldato della guardia del corpo su istigazione di Macrino, capo dei pretoriani, e Giulia finì esiliata ad Antiochia. Il dolore per la perdita dell'ultimo maschio e del potere di cui disponeva la portarono nello stesso anno al suicidio attraverso il rifiuto del cibo. Chi sa cosa le stelle le avevano predetto!
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