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 Licinio ed il Sole invitto
27.06.2011
Egr Sig De Florio,
caso 3
Diametro 1,9 a 2,2 cm
Peso: 3,7 grammi
Asse di conio 180°
Calamita: non attacca
Saluti
fig. 1
Cliccare sulle immagini per ingrandire
Sant Antoni de Calonge, 30.6.2011
Egregio Lettore,
una premessa è dovuta: non potendo esaminare a vista la moneta, palesemente molto usurata, e dovendomi limitare all'interpretazione delle immagini ricevute, non posso escludere errori interpretativi (mi riferisco in particolare alla leggenda del dritto che, a mio avviso, è riconducibile all'imperatore Licinio e al segno di zecca in esergo); fortunatamente la discontinuità della sequenza delle lettere della parola INVICTO che vede la C isolata rispetto alle altre, fornisce un elemento di certezza, riconducendo univocamente il campione in esame alla zecca di Ticinum. Di seguito riferisco le conclusioni a cui sono pervenuto nei limiti dell'interpretazione al meglio degli elementi osservati:

AE Follis1, zecca di Ticinum2, 313 d. C., RIC VII 4 (pag. 360), indice di rarità "r4"3.

Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le parti della leggenda usurate o comunque non più leggibili):
D. IMP LICINIVS P F AVG4. Licinio I, testa laureata a destra. 
R. SOLI INVI-C-TO COMITI5. Il Sole radiato, in piedi a sinistra solleva la mano destra, globo nella sinistra, clamide pendente dalla spalla sinistra. Segno di zecca: PT6.

La ricerca nel web di monete identiche a quella di figura ha prodotto i seguenti risultati:

  1. http://www.wildwinds.com/coins/ric/licinius_I/_ticinum_RIC_vII_004.1.jpg Herakles - Licinius I. RARE FOLLIS Beautiful! $35.00 Jul-02-01 Roman Empire. Licinius I. A.D. 308-324. AE Follis. 3.002 grams. Ticinum Mint A.D. 313. Obverse: IMP. LICINIVS P. F. AVG. Head, laureate, r. Reverse: SOLI INVICTO COMITI. Sol, radiate, standing l., raising r. hand, globe in l., chlamys across l. shoulder; in exergue, TT. RIC 360, 4. Extremely Fine and RARE.
Concludo osservando che, per quanto è consentito sulla base di un esame a distanza, le caratteristiche fisiche e generali della moneta appaiono non difformi da quelle dei conî d'epoca. Avuto riguardo dello stato di conservazione e dei prezzi sopra riportati, il valore venale della moneta è inferiore ai 10,00€. 

Un saluto cordiale.
Giulio De Florio
 

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Note:

(1) Raccolgo in tabella le caratteristiche fisiche dei follis della tipologia di figura presenti nel link di cui sopra e nel sito dell'ANS (American Numismatic Society)

Riferimenti Peso
(g.) 
Diametro
(mm)
Asse di conio
(h)
Link1 3,00 - -
ANS1 3,74 - -
ANS2 3,14 - -
ANS3 3,82 - -
ANS4 3,64 - -
N.B. I follis dell'ANS i cui link ho sopra riportati si riferiscono a monete classificate RIC 9, battute a Ticinum nel nome di Licinio, il cui segno di zecca è: *| -/TT
Si evince dalla tabella che le caratteristiche fisiche del follis di figura (3,7 g, 19-22mm, 0h) rientrano nei margini di variabilità dei conî d'epoca.
(2) La zecca di Ticinum, nel 313 sotto il controllo di Costantino I, imperatore romano d'Occidente, operava su 3 officine, contrassegnate dalle lettere latine P, S, T. Com'era d'uso durante la Tetrarchia, essa  batté moneta sia nel nome del proprio sovrano, che in quello di Licino, imperatore d'Oriente. Ciò significa che furono coniate monete con gli stessi tipi del rovescio ma con le seguenti leggende del dritto:
  • CONSTANTINVS P F AVG (RIC 1/2/3, v. esempio riferito a RIC3); Costantino 1° (il Grande), figlio di Costanzo 1° e di Elena, nato c. nel 282, Cesare il 24.7.306, Augusto nel 306, nel 31.3.307 unito in matrimonio con Fausta, figlia di Massimiano, morto il 22.5.337.
  • IMP LICINIVS P F AVG (v. esempio); Licinio 1°, nato c. nel 250, Augusto il 11.11.308, unito in matrimonio a Milano con Costanza, sorella di Costantino, all'inizio della primavera del 313, deposto dal cognato dopo la battaglia di Nicopoli il 18.9.324, ucciso a Tessalonica nel 325.
(3) In considerazione dell'elevato indice di rarità (l'indice è da intendersi come "numero di esemplari conosciuti nei musei e collezioni importanti", piuttosto che come indicativo di reperibilità della moneta sul mercato numismatico), si sarebbe indotti a ritenere che la moneta sia davvero assai rara; nella realtà essa è invece reperibile nel web, come dimostra il link di cui sopra.
(4) IMPerator LICINIVS Pivs Felix AVGvstvs. In altra pagina di questo sito si è tracciato un profilo storico della tetrarchia, all'interno della quale trova posto Licinio:
  • cliccare qui per le vicende che lo riguardano, dall'elevazione ad Augusto (11.11.308) sino alla conferenza di Milano del gennaio-febbraio del 313;
  • cliccare qui per le vicende successive sino alla pace di Sardica (1.3.317) e all'elevazione al rango di Cesare di Crispo e Costantino jr, figli di Costantino I e di Licinio jr, figlio di Licinio I;
  • cliccare qui per le vicende successive sino alla morte di Licinio nel 325. 
Il fatto che la moneta di figura  sia stata battuta sia nel nome di Costantino che di Licinio da una zecca, come quella di Ticinum, al tempo sotto il controllo di Costantino, è indicativo dello stato dei rapporti tra i due sovrani, non ancora giunto, nel 314-5, alla rottura.
(5) SOLI INVICTO COMITI, al Sole compagno invitto. Invitto era l'epiteto di tre diverse divinità, El Gabal (divinità siriaca), Mitra (divinità  di origine persiana), e il Sole (il dio protettore dell'imperatore Aureliano) che venivano festeggiate insieme il 25 dicembre, "dies natalis solis invicti". La festa, secondo http://en.wikipedia.org/wiki/Sol_Invictus, fu introdotta da Elagabalo (218-222) e raggiunse l'apice della popolarità sotto Aureliano che la promosse in tutto l'impero. Quando Cesare introdusse il calendario giuliano, il 25 dicembre corrispondeva approssimativamente alla data del solstizio d'inverno. Dunque, proprio nel giorno più corto dell'anno, il Sole dimostrava la sua natura invitta perché dava inizio ad un nuovo ciclo di crescita. La moneta richiama il culto del dio, presente in tutta la monetazione di Costantino e, con la stessa leggenda, anche in quella precedente sin dai tempi di Adriano.
(6) Il segno di zecca si compone di due parti: la prima lettera, P, indica, come già si è detto, l'officina monetale (P=Prima), la seconda lettera, T, sta per Ticinum.
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