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Santa Caterina da Alessandria e la voce dal cielo
20.11.2012
Qualcuno può aiutarmi nella traduzione di questo testo in latino? Proviene da un quadro moderno degli inizi, del 18° secolo forse: "qua postulate impetrasti, qui te (o magari le) laudant satul fient" .
Grazie in anticipo.
Roma, 2.1.2013
Egregio Lettore,
in assenza di immagini (se ne ha da condividere, posso inserirle) non posso correggere la sua interpretazione del testo latino sopra citato che, dalla ricerca effettuata, sembra collegarsi al Misticismo e alla passione di Santa Caterina da Alessandria, vergine e martire, vissuta in Egitto a cavallo tra il terzo e il quarto secolo1. Ho trovato frammenti del suddetto testo, con formulazioni leggermente diverse, nei seguenti documenti:
  1. Un'opera di Martinus Chemnicius, Ministro della chiesa Brunsuicense (dalla città tedesca di Braunschweig), dal titolo "Examen Decretorum Concilii Tridentini"2, pubblicata nel 1565 (v. link). Nel capitolo "De invocatione Sanctorum" dell'opera si legge:

    "Virgo autem Catharina, ad Martirium ducta, facta est vox ad eam dicens: Veni electa mei ecce tibi beatitudinis janua aperitur. His vero qui passionem tuam celebraverit, opem de coelis promitto.3
    Passionem gloriosae virginis Catharinae devote plebs celebret fidelis, quae sui memores Deo commendat meritis, et juvat beneficiis4.
    Vox de coelis intonuit: veni dilecta mea, veni, intra thalamum sponsi tui; quae postulas impetrasti; qui te laudant salvi fient5.

    Ove "satul" comunicato dal lettore andrebbe interpretato piuttosto come "salvi" in modo da conferire alla frase il significato "hai ottenuto quanto hai chiesto; coloro che ti lodano saranno salvi.">


  2. Documenta Catholica Omnia (v. link), Argumentum: Metilde di Hackeborn - Liber Gratiae Specialis [1241-1298]8. Tra le rivelazioni di Santa Metilde descritte nel primo libro si legge:
    "avendo Metilde rivolto una preghiera a santa Caterina in favore di una persona a lei devota, quella Santa rispose: Le dirai che reciti in mio onore il «Laudate Dominum omnes gentes» e l'antifona «Vox de coelis.
    Una voce dal cielo si fece sentire: Vieni, mia diletta, vieni; entra nella camera nuziale del tuo Sposo; ciò che tu domandi, ti è concesso; quelli per cui tu preghi, saranno salvati.
    "
    Una nota in calce al testo sopra indicato ne fornisce l'originale in latino: "Vox de coelis intonuit; veni dilecta mea; veni, intra thalamum sponsi tui; quod postulas impetrasti; pro quibus oras, salvi erunt".

    Va da sé che la frase, "quod postulas impetrasti; pro quibus oras, salvi erunt", è meno vicina al testo riferito dal lettore rispetto a quella proposta da Chemnicius.

  3. Breviarium Sarum (Salisbury) (1528)9. Preghiera di Santa Caterina vergine e martire (pag. 1118, v. link) :

  4. "Ant10. Passionem gloriosae virginis Katherinae devote plebs celebret fidelis: quae sui memores Deo commendat meritis, et juvat beneficiis4.
    Ps11. Dominus regnavit (xcii, p.29)12.
    Ant. Post plurima supplicia martyr alma ad decollandum est ducta, ad caelum manus oculos tendens, collum sub jugulo, orans dat gloriam Deo.13
    Ps. Jubilate (xcix p.29).14
    Ant. Expecto pro te gladium, Jesus Rex bone, tu meum da paradiso spiritum, et fac misericordiam meam agentibus memoriam.15
    Ps. Deus Deus (lxii, p.30).16
    Ant. Vox de coelis insonuit; veni dilecta mea veni, intra thalamum Sponsi tui, quod postulas impetrasti, pro quibus oras, salus erit.17
    Ps Benedicite."18
    ............................................
    Il concetto implicito in "quod postulas impetrasti, pro quibus oras, salus erit" è lo stesso già espresso negli altri documenti ma la successione delle parole utilizzate appare più distante dal testo proposto dal lettore.
In conclusione, dei tre documenti sopra citati il più antico è il secondo che riporta la visione mistica di Metilde di Hackeborn nel contatto spirituale con Santa Caterina; gli altri due documenti si limitano a normare le modalità liturgiche del culto della santa. In comune i tre documenti hanno il concetto che a chi si impegna nel ricordo e nell'affermazione del pensiero e delle virtù della santa sarà riconosciuta la salvezza. Dal punto di vista della maggiore o minore aderenza al testo riportato dal lettore, il primo dei tre documenti appare il più vicino con l'espressione: quae postulas impetrasti; qui te laudant salvi fient.

Un saluto cordiale.
Giulio De Florio

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Note:

(1) L'assenza di fonti scritte contemporanee su Santa Caterina, vergine e martire, vissuta a cavallo del III/IV secolo, le prime disponibili risalendo al VI-VII, ne ha posto in dubbio nel passato l'esistenza stessa e resa facoltativa la memoria pubblica nella ricorrenza liturgica del 25 novembre (v. link). La tradizione popolare vuole che la santa, nata ad Alessandria d'Egitto nel 287, per il rifiuto opposto al sacrificio pagano, sia stata torturata sulla ruota prima di essere decapitata nel 305. Nella rappresentazione pittorica Santa Caterina è raffigurata accanto agli strumenti del suo martirio, la ruota e la spada (v. ad esempio il link). Secondo la leggenda, il suo corpo sarebbe stato trasportato dagli angeli sul monte Sinai nel luogo in cui, nel VI secolo, Giustiniano avrebbe fondato un monastero che porta il suo nome.
(2) I decreti del Concilio Tridentino fissano le modalità della liturgia e delle pratiche religiose, tra cui gli onori dovuti ai santi.
(3) La vergine Caterina, condotta al martirio, ode una voce che le dice: vieni mia eletta, per te si apre la porta della beatitudine. A chi invero ricorderà la tua passione prometto l'aiuto del cielo.
(4) Il popolo fedele celebrerà devotamente la passione della gloriosa vergine Caterina la quale raccomanda a Dio per i meriti coloro che la ricordano e aiuta con benefici.
(5) Una voce dal cielo intonò6: vieni mia diletta, vieni nel talamo del tuo sposo7, hai ottenuto quanto hai chiesto, quelli che ti lodano saranno salvi.
(6) La voce dal cielo intona un canto secondo le note del pentagramma (v. link):

(7) Il talamo dello sposo è un'esplicita allusione al "matrimonio mistico" che trova rappresentazione anche in forma pittorica (v. ad esempio il link).
(8) Metilde, al secolo Mechthild (da cui Metilde) von Hackeborn (1240 ca.; † Helfta, 1298) - v. link. Quando la sorella fu eletta Badessa del monastero benedettino di Helfta, Metilde la seguì. Nel monastero fu maestra di canto e, per via della voce dolcissima, ebbe l'appellativo di "usignolo di Dio". Aveva cinquant'anni ed era ammalata, morta da poco la sorella maggiore, quando rivelò le meraviglie che la grazia divina operava sulla sua anima, tutto ciò che Dio le mostrava, i suoi slanci appassionati e le sue profonde angosce. Due consorelle raccolsero quelle confidenze, tra cui la santa Gertrude. Da queste confidenze nascerà poi uno dei libri più noti della mistica medievale: il Libro della grazia speciale (o spirituale). L'opera è suddivisa in sette capitoli (v. link). I primi due raccolgono le esperienze mistiche che la santa ebbe durante le grandi feste liturgiche. Nel terzo e quarto si trovano insegnamenti riguardo alla salvezza degli uomini e alle virtù umane. Il quinto parla delle anime dei defunti. Nel sesto si trova una breve biografia della sorella Gertrude. L'ultimo descrive gli ultimi giorni della santa e la sua morte. Il Papa BENEDETTO XVI nell'UDIENZA GENERALE a Piazza San Pietro, Mercoledì, 29 settembre 2010, illustrò la vita della Santa iniziando con queste parole: "Cari fratelli e sorelle, oggi vorrei parlarvi di santa Matilde di Hackeborn, una della grandi figure del monastero di Helfta, vissuta nel XIII secolo....". Per il resto del discorso, consultare il link.
(9) Il Rito di Sarum (più propriamente detto Uso di Salisbury) era una variante del Rito Romano (v. link) largamente utilizzata per regolare l'adorazione pubblica cristiana, inclusa la messa e l'ufficio divino. Utilizzata originariamente nell'undicesimo secolo nella Cattedrale e Diocesi di Salisbury, si diffuse successivamente nell'Inghilterra, Galles, Irlanda e Scozia fino al tempo del regno della Regina Maria. Sebbene abbandonato dopo il 16° secolo ebbe notevole influenza nello schema liturgico anglicano rappresentato nel libro della preghiera comune.
(10) Ant sta per antifona.
(11) Ps sta per salmo.
(12) Il Signore ha regnato.
(13) Dopo molte torture la santa martire è condotta al taglio del collo sotto la gola, mani e occhi rivolti al cielo, mentre  pregando glorifica il Signore.
(14) Gioite.
(15) Per te, mio buon Gesù, aspetto la spada, dà al paradiso il mio spirito, abbi misericordia di coloro che promuovono il mio ricordo (v. link).
(16) Dio, Dio.
(17) Una voce dal cielo risonò6: vieni mia diletta, vieni nel talamo del tuo sposo7, hai ottenuto ciò che hai chiesto, per coloro per cui tu preghi sarà la salvezza.
(18) Benedicite (Benedite).
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