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Tiberius - Divus Augustus Pater | ||||
8.12.2001
La disturbo
nuovamente per una consulenza. Ho fatto ricerche su
una terza moneta più leggibile e interpretabile delle
altre due le cui foto le ho inviato. Dovrebbe
trattarsi di un dupondio di restituzione coniato da
Tiberio in memoria di Augusto. Sul dritto è scritto
"Divus Augustus Pater". rev. Sul rovescio "PROVIDENT" sotto ad altare quadrangolare fra S C. Il diametro della moneta è di 28 mm ed il peso di 6,8 g. Vorrei sapere se la moneta è originale (ho dubbi sul peso in quanto ho letto che dovrebbe essere di 13,65 g). In effetti appare molto sottile. Vorrei anche sapere la data di coniazione (se corrisponde a qualche celebrazione particolare verso Augusto da parte di Tiberio nei primi anni di regno di quest'ultimo). La ringrazio nuovamente. Cordiali saluti Claudio |
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Roma, 31.12.2001
Caro
Claudio, il Mattingly così descrive l'asse di fig. 2 (BMC rep. 149 - pl. 26.2 - v. nota (1)): Asse di
rame Il M.
sostiene che la suddetta moneta sia stata coniata
da Tiberio, probabilmente nell'ultimo periodo del
suo regno, durato dal 14 al 37 d.C., per onorare
la memoria del padre adottivo. Di qui la parola
"PATER" che allude tuttavia più probabilmente al
titolo di "PATER PATRIAE" di cui il defunto si
fregiava in vita. Il dritto della moneta riporta
verosimilmente l'immagine di Augusto rappresentata
nella statua che Tiberio e Livia avevano eretto in
suo onore nei pressi del teatro Marcello. La testa
radiata dell'imperatore, mutuata dal culto del dio
Sole dei re d'Egitto e di Siria, comincia ora ad
apparire sulle monete imperiali. Si ricorderà in
proposito che lo stesso Augusto aveva eretto due
obelischi al Sole, il 10 a.C., al Circo e al Campo
Marzio. L'altare costituisce un riferimento
diretto al culto del sovrano defunto. La leggenda
"PROVIDENT" in esergo va intesa come allusione
alla saggezza e alla vista lunga dello scomparso.
Il rovescio della moneta rappresenta il recinto e
la porta d'accesso pannellata ad un altare. Più
che fiammelle, gli oggetti rappresentati in alto a
d. e a s. del recinto, sono probabilmente corni
d'altare.
I dupondi della stessa serie (ma non ne esistono col tipo dell'altare pannellato) pesavano in media 14,51g. Concludo, osservando che le mie perplessità riguardo alla tua moneta (in fig. 1 ne ho riportato l'immagine) derivano, non tanto dallo scarso peso e dal conseguente ridotto diametro, quanto:
Giulio De Florio Note:
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