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4.11.2013
Salve Sig.
Giulio, ho un'altra moneta che non riesco a
classificare:Diametro: 19,5 mm Peso: 3,9 g Asse di conio: ore 12 Colore/materiale: bronzo Aspetto generale: si presenta di colore scuro. Note ulteriori: abbastanza usurata. Cordiali Saluti. |
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Roma, 10.11.2013
Egregio
Lettore,di seguito riporto gli elementi significativi raccolti sulla moneta di figura: Obolo1, zecca di Alessandria, 29 agosto 50-28 agosto 52 d. C., BMC XV 104-105 (pag. 13), Milne 116, Köln 95. Descrizione
sommaria (sono indicate in rosso le parti della
leggenda usurate o comunque non più leggibili): La ricerca nel web di monete di tipologia identica a quella di figura ha prodotto i seguenti risultati:
Un saluto cordiale. ------------------------------- Note:
(2) ΤIβέριος KLAYδιος ΚAIσαρ CEBACτός ΓΕΡΜανικός (Tiberio Claudio Cesare Augusto Germanico). La congiura del 41, che coinvolse senatori, cavalieri e il pretorio, portò alla morte di Caligola. Questi, spinto dal desiderio di autoaffermazione assolutistica, si era reso responsabile di una finanza dissennata. Per far fronte a spese folli volte ad abbellire Roma (come l'impianto di flotte lacustri o il trasferimento dall'Egitto dell'obelisco vaticano, ecc.) era ricorso in modo estensivo a condanne seguite dalla confisca di beni all'insegna dell'arbitrio più evidente; in politica estera aveva tentennato avviando i preparativi logistici per l'invasione della Britannia senza procedere poi alla conquista. Furono i pretoriani ad assassinarlo e a decidere il nome del suo successore senza interpellare il Senato. Nessuno mise in discussione il fatto che la successione dovesse avvenire nell'ambito della continuità dinastica. In questo spirito fu scelto Claudio che del defunto imperatore era lo zio (si consulti in proposito l'albero genealogico della famiglia giulio-claudia in questo sito). La continuità imperiale era un punto di riferimento per l'esercito e un fattore di sicurezza per le province. Chi lo scelse doveva comunque aver riconosciuto in Claudio qualità e capacità che i contrari (sostanzialmente i senatori e i potenziali personaggi alternativi presenti nella corte imperiale) all'opposto disconoscevano, disprezzando dell'imperatore i gusti letterari (aveva scritto una Storia dell'Etruria e una storia di Cartagine, introdotto tre nuove lettere nell'alfabeto latino), sottolineandone la mancanza di esperienza. All'atto pratico Claudio, al momento di assumere il potere, pretese il rispetto per la casa imperiale e impose la punizione degli uccisori di Caligola, cercò una riconciliazione con i senatori senza tuttavia lasciar loro molto spazio. In politica estera creò una serie di nuove province, la Mauretania Cesarense (Algeria) e Tigitana (Marocco), la Licia, la Tracia, la Giudea, quindi portò a termine la conquista della Britannia ove sostò per sedici giorni tra la fine del 43 ed il 44. Promosse la colonizzazione nella Gallia, nelle province danubiane e in Italia trasferendovi i veterani. Concesse ai maggiorenti gallici lo "ius honorum" e di conseguenza aprì loro l'accesso al senato, estese la concessione della cittadinanza romana ai veterani non cittadini. Varò una riforma dell'amministrazione imperiale basata su quattro uffici, per le finanze, le suppliche, per l'istruzione delle cause demandate al principe, per la corrispondenza e li affidò alla gestione di quattro liberti molto capaci. Avviò opere pubbliche colossali come la costruzione del porto di Roma alla foce del Tevere nel 42 e il prosciugamento parziale del lago del Fucino nel 52. Con la centralizzazione burocratica sottrasse le province alle malversazioni dei luogotenenti repubblicani. Ebbe quattro mogli: dalle prime due divorziò, dalla terza, Messalina, ebbe un figlio di nome Britannico e una figlia di nome Claudia Ottavia Il matrimonio con Messalina si concluse con la morte di quest'ultima, giustiziata insieme all'amante per aver organizzato nel 48 una congiura contro Claudio; l'ultima moglie fu Agrippina Minore, figlia di un fratello (Germanico), divorziata a sua volta in quanto aveva sposato in prime nozze Gneo Domizio Enobarbo e gli aveva dato un figlio, Nerone. Su pressione di Agrippina, nel 50 Claudio adottò Nerone, gli diede in isposa la propria figlia ed infine lo riconobbe come erede al pari di Britannico. Nel 54 Agrippina, per assicurare la successione al proprio figlio, uccise il marito con un piatto di funghi avvelenati, quindi fece acclamare Nerone come imperatore dai pretoriani ponendo tutti dinanzi al fatto compiuto. Nel 55 Agrippina fece uccidere Britannico, eliminando così un pericoloso concorrente [Notizie tratte dalla "Guida alla storia romana" di Guido Clemente]. (3) AYTOKPAtωρ è l'equivalente latino di imperatore, di sovrano assoluto nella concezione delle monarchie dinastiche orientali. (4) Lo stato di usura della moneta e forse l'insufficiente qualità della foto impediscono di leggere le lettere che dovevano essere presenti nell'angolo in basso a sinistra del rovescio, consistenti in una prima lettera L che precedeva il periodo di regno identificabile dal numerale successivo, che poteva essere I oppure IA e dunque l'anno X (29 Aug 50 - 28 Aug 51) o l'anno XI (29 Aug 51 - 28 Aug 52) del regno di Claudio, secondo lo schema di cui al link. (5) Appena elevato al rango di Augusto (tratto dal link) "Claudio dovette affrontare subito un grave problema per la città di Roma: alla morte di Caligola le scorte di grano erano limitate a soli otto giorni. Il nuovo imperatore organizzò immediatamente, curandosene personalmente, un imponente servizio di trasporto marittimo di grano verso l’Italia dall’Egitto e da altre regioni, istituendo numerosi incentivi per coloro che si fossero impegnati nel settore strategico dell’approvvigionamento granario per via marittima. Sventato così il pericolo della carestia, Claudio si dedicò alla realizzazione di importantissime opere pubbliche: tra queste si ricorda l’avvio dei lavori per la costruzione del nuovo porto di Ostia, terminato poi sotto Nerone, fondamentale per le accresciute necessità di rifornimento alimentare di Roma via acqua". Ciò è indice della stretta dipendenza di Roma dagli approvvigionamenti di grano dall'Egitto. Tuttavia non è su questa base che si giustifica l'iconografia del rovescio di questa moneta destinata a circolare nell'ambito esclusivo dell'area economica egiziana. A mio avviso, l'idea sottintesa dal rovescio della moneta è che il commercio garantito dal legame con Roma costituiva fonte di benessere per la regione il cui controllo ricadeva sotto la responsabilità diretta dell'imperatore. Nella simbologia dell'epoca la presenza nel rovescio, assieme alle spighe di grano, del papavero da oppio (Papaver somniferum), pianta officinale per eccellenza, era segno di benessere e prosperità (v. link). |
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