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Galba e l'aquila
legionaria tra due stendardi |
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26.02.2014
Buongiorno,
sono un appassionato di monete Romane e Greche
compro su internet monete di poco valore, ho
comprato questa moneta di Galba, però ho il dubbio
che sia falsa, sarei grato della sua consulenza:Peso g. 7,9 Diametro mm. 25 Asse di conio: l'una Non è magnetica colore rossiccio "rame" Non riesco a fare altre foto il tempo è brutto scarsa luminosità. Spero riesca a darmi una consulenza ugualmente. Ancora grazie. |
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Roma, 28.02.2014
Egregio
Lettore,di seguito riporto gli elementi significativi che mi è stato possibile raccogliere sulla moneta di figura: Asse1, zecca di Roma, RIC I 507 (pag. 256), Cohen I 269 (pag. 337), indice di rarità "R" Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le
parti della leggenda usurate o comunque non
leggibili): La ricerca nel web di monete di pari tipologia ha prodotto i seguenti risultati:
Un saluto cordiale. -------------------------------------------- Note: (1) Secondo BMC, l'asse di Galba possiede le seguenti caratteristiche fisiche: peso 10,88g (media su 29 esemplari). Raccolgo in tabella le caratteristiche fisiche degli assi della tipologia di figura tratte dai link di cui sopra:
(2) SERvius SVLPIcius GALBA IMPerator CAESAR AVGustus Pontifex Maximus TRibunicia Potestate. Traggo dallo Stevenson elementi per la scheda biografica che segue: Galba nacque il 3 a. C., rampollo della nobile famiglia dei Sulpici, il cui fondatore vantava una discendenza da Giove. La mamma, Mummia Achaica, era, a sua volta pronipote di un certo L. Mummio che si gloriava di aver distrutto Corinto. Pretore sotto Tiberio a 20 anni, console a 33, poi legato in Germania Superiore all'inizio del regno di Caligola, diventò proconsole d'Africa all'età di 42 anni dopo aver riportato una grande vittoria sui Catti l'anno precedente e recuperato le insegne di Varo. Grande aristocratico, molto ricco, la sua omosessualità ci è nota attraverso Svetonio. Svolse l'incarico di governatore della Spagna Tarragonese sotto Nerone. Quando Vindice, governatore della Gallia, lo sollecitò a prendere il posto di Nerone alla guida dell'impero, Galba, dapprima rifiutò, poi accettò avendo appreso che Nerone voleva la sua morte. Acclamato imperatore dalle truppe, si dichiarò pronto ad obbedire ai voleri del Senato e del popolo romano. Quando gli giunse notizia del suicidio di Vindice a causa della sconfitta che questi aveva subito ad opera di Virginio Rufo, legato in Germania, Galba temette per la propria vita. Confortato tuttavia dalle notizie che gli giungevano da Roma circa la morte di Nerone (9 giugno del 68) e dall'unanime dichiarazione in suo favore del Senato, accettò il titolo di Cesare e mosse lentamente verso l'Urbe. L'elevazione ad Augusto avvenne l'11 giugno del 68. Era opinione comune che Galba sarebbe stato all'altezza del compito affidatogli dal Senato, data la profonda conoscenza della macchina amministrativa che gli veniva attribuita per via degli importanti incarichi di governo che aveva svolto nel corso della sua carriera. Tuttavia, un po' per il carattere duro, un po' forse per l'età (aveva 72 anni, molto per quei tempi), un po' per una scelta infelice dei più diretti collaboratori a cui aveva delegato le funzioni amministrative, un po' per il rifiuto di donativi opposto alla guardia pretoriana che ne aveva fatto richiesto, si ritrovò presto isolato. Una rivolta nella Germania Superiore lo indusse a ricercare una soluzione politica. Egli ritenne che alla base della perdita di consenso vi fosse l'assenza di un erede e l'età. Decise allora (10 gennaio 69) di adottare Pisone Frugi Liciniano, giovane di bell'aspetto e di nobile lignaggio. Malauguratamente, in occasione dell'adozione, rifiutò ancora una volta alla guardia pretoriana l'atteso donativo. Approfittò dello scontento Otone, sino ad allora suo stretto collaboratore; costui, sentitosi messo in disparte per via dell'adozione di Pisone, promosse la ribellione dei pretoriani che uccisero Galba insieme al figlio adottivo il 15 gennaio del 69. (3) Tra le novità introdotte da Augusto nella monetazione è da ricordare il conferimento al Senato della responsabilità delle emissioni monetali in bronzo; ogni emissione ènea riportava perciò sul rovescio la sigla SC (Senatus Consulto, "per decreto del Senato"). La monetazione d'oro e d'argento, che era priva della sigla SC, rientrava nella competenza diretta dell'imperatore. (4) Il tipo dell'aquila legionaria tra due stendardi è ripreso da un denario di Nerone (v. link). |
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