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22.8.2015
...da un
post di AlexG sul forum
lamoneta.it:Le dimensioni sono 17-20 mm, il peso non lo so. |
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Roma, 27.8.2015
Riporto di
seguito gli elementi significativi pertinenti alla
moneta di figura:
Follis1, zecca di Thessalonica, RIC VII 91 (pag. 509), 320 d. C.2, indice di rarità "r4" Descrizione
sommaria (sono indicate in rosso le parti della
leggenda usurate o comunque non più leggibili): La ricerca nel web di monete della tipologia in esame ha prodotto i seguenti risultati:
Un saluto cordiale. -------------------------------------------- Note: (1) Follis. Raccolgo in tabella le caratteristiche fisiche dei follis della tipologia di figura tratte dai link di cui sopra: :
(2) In altra pagina di questo sito (cliccare qui) si è tracciata una sintesi storica della tetrarchia, dalle origini sino alla conferenza di Milano del gennaio-febbraio del 313 che aveva sancito la parità di culto tra la religione cristiana e quella pagana ma, sopra tutto dal punto di vista politico, affermato l'alleanza tra Costantino, Augusto d'Occidente e Licinio, Augusto d'Oriente. Tuttavia la pace tra i due non era destinata a durare, Costantino infatti, per contenere il potere di Licinio, aveva avviato con lui negoziati per la creazione di uno stato cuscinetto tra i due imperi comprendente la Rezia e la Pannonia alla testa del quale intendeva mettere Bassiano, suo cognato, una volta elevato al rango di Cesare. L'annuncio dell'elevazione doveva essere dato a Treviri il 25 luglio del 315, nella ricorrenza del primo decennale di regno di Costantino. Ma in quell'occasione Costantino svelò invece un complotto ordito contro di lui dallo stesso Bassiano e da Licinio che doveva trovare esecuzione per mano di Senecio, fratello di Bassiano. Seguì un periodo di guerra fredda tra i due Augusti con scambi di note diplomatiche, culminato con la rottura finale nell'agosto-settembre del 316 quando le zecche occidentali (Arles, Treviri, Roma, Ticinum, sotto il controllo di Costantino) cessarono di battere moneta anche nel nome di Licinio e le operazioni belliche ebbero inizio. Licinio, battuto a Cibalae (l'attuale Vinkovici nella Croazia orientale), si ritirò in Tracia ad Adrianopoli (l'odierna Edirne). Per assicurarsi la lealtà dell'esercito in Europa, Licinio durante la ritirata aveva elevato al rango di Augusto un suo generale, Valerio Valente, con responsabilità sulla Mesia Inferiore (l'odierna Macedonia). Costantino, come contromossa, aveva elevato al rango di Cesare, i figli Crispo e Costantino jr. L'avanzata di Costantino fu fermata a Filippopoli (Plovdiv, nell'odierna Bulgaria) da negoziati alla fine risultati infruttuosi. La parola tornò alle armi e i due eserciti si scontrarono di nuovo a Campus Ardiensis (una città posta a metà strada tra Sofia in Bulgaria e Nis in Serbia) in una battaglia non risolutiva nella quale Licinio fu comunque ancora una volta battuto. Costantino avanzò ancora sino a Bisanzio sulle tracce dell'avversario che però si era ritirato a Beroea (nel nord dell'attuale Grecia, v. mappa). Ora ciascuno dei due contendenti rischiava di vedersi tagliate le linee di rifornimento. Perciò nuovi negoziati furono intrapresi, Licinio dovette accettare la perdita di gran parte del territorio europeo e l'esecuzione di Valente, ma ottenne di poter conservare il trono. La pace fu sancita ufficialmente a Serdica, il 1.3.317 e furono riconosciuti come Cesari Costantino jr e Crispo, figli di Costantino I e Licinio jr, figlio di Licinio I. La partita finale tra i due Augusti era ancora una volta rimandata ... [n.d.r.; notizie storiche tratte dal RIC]. (3) CRIS - PVS NOBilis CAESar. Dall'interruzione nella continuità della leggenda del dritto si desume l'alto rango di Flavio Giulio (o Valerio) Crispo, figlio di Costantino e della di lui concubina Minervina, nato nel 303, Cesare nell'ultima parte del 316, riconosciuto in Oriente il 1° marzo del 317, sposato con Elena la Giovane a Sirmium nel 321, giustiziato a Pola nell'autunno del 326, forse a causa di una condanna per adulterio consumato con Fausta, moglie di Costantino, anche lei morta nello stesso periodo o poco dopo. Per approfondimenti sulla storia di Crispo si può leggere quanto scritto nella pagina http://www.lamoneta.it/topic/85640-crispus-un-cold-case-imperiale/. (4) La leggenda del rovescio CAESARVM NOSTRORVM va letta insieme a VOT V ad indicare i "vota suscepta quinquennalia" congiunti dei "nostri Cesari", cioè Crispo (Ric 91), Costantino jr (Ric 95) e Licinio jr (Ric 92) che, come sottintende questo conio, in cambio del sacrificio pubblico agli dei, si attendevano per altri cinque anni la protezione divina nello svolgimento delle funzioni a cui erano chiamati. Nel contempo si festeggiavano i voti ventennali dei due Augusti Costantino I (Ric 88) e Licinio (Ric 89). Il fatto che la stessa tipologia monetale sia stata battuta congiuntamente nel nome delle due dinastie regali dalla zecca di Thessalonica, al tempo sotto il controllo di Costantino, sta ad indicare la situazione politica di temporanea non belligeranza tra i due imperi. (5) Il segno di zecca TSΔVI si compone di tre parti, la prima, TS, identifica la zecca di Thessalonica (l'odierna Salonicco nella Grecia Settentrionale), la seconda, Δ, identifica l'officina monetale (la quarta di cinque attive nel periodo), la terza, VI, identifica l'emissione monetale. |
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