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Settimio Severo e il Genio del Popolo Romano
23.2.2016
Gentile Giulio De Florio
gradirei chiederle una consulenza su una moneta romana di età imperiale. Allego una foto da me scattata della moneta. Si tratta, di un DENARIO in argento dell'Imperatore SETTIMIO Severo. La moneta ha le seguenti caratteristiche:
Peso: 2,9g
Diametro: 18mm c.a.
Colore: argento
Asse di Conio: ore 6
Tipologia della lega: argento
Non attratta da calamita
Ringraziando anticipatamente per la disponibilità autorizzo l'uso incondizionato della foto e delle immagini inviate.
Fraterni saluti.
fig. 1
Cliccare sulle immagini per ingrandire
Roma, 26.2.2016
Egregio Lettore,
di seguito riporto gli elementi significativi pertinenti alla moneta di figura:

AR Denario1, zecca di Roma, 208 d. C.2, RIC IV/I 219 (pag. 119), BMC V 564 (pag. 268), Cohen IV 504 (pag. 53), indice di rarità "C".

Descrizione sommaria:
D. SEVERVS - PIVS AVG3. Settimio Severo, testa laureata e barbata a destra.
R. P M TR P XVI - COS III P P4. Il Genio del Popolo Romano, stante a sinistra, nudo sino alla cintola, sorregge con la mano destra estesa una patera e con la sinistra una cornucopia.

La ricerca nel web di monete della tipologia di figura ha prodotto i seguenti risultati:

  1. http://www.acsearch.info/search.html?id=2337782 Gitbud & Naumann https://www.gitbud-naumann.de/ Auction 28 369 (« | ») 1. February 2015 Estimate 50€. Result 45€. Description: SEPTIMIUS SEVERUS (193-211). Denarius. Rome. Obv: SEVERVS PIVS AVG. Laureate head right. Rev: P M TR P XVI COS III P P. Genius standing left with patera and cornucopia. RIC 219. Condition: Very fine. Weight: 4.24g. Diameter: 18mm.
  2. http://www.acsearch.info/search.html?id=2657840 ArtCoins Roma s.r.l. http://www.artcoinsroma.it/ E-Auction 31 480 (« | ») 5. October Estimate 2015 50€. Result 120€. Description: Septimius Severus (193-211), Denarius, Rome, AD 208; AR (g 3,21; mm 20; h 12); SEVERVS - PIVS AVG, laureate head r., Rv. P M TR P XVI - COS III P P, Genius standing l., holding patera and double cornucopiae. RIC 219; C 504. Cabinet tone, minor flan crack, good very fine - about extremely fine.
  3. http://www.acsearch.info/search.html?id=840297 Auktionshaus H. D. Rauch GmbH http://www.hdrauch.com/ Summer Auction 2010 824 (« | ») 13. September 2010 Estimate 40€. Result 40€. Description: RÖMISCHE KAISERZEIT Septimius Severus 193-211 (D) Denarius (3,61g), Roma 208 n.Chr. Av.: SEVERVS - PIVS AVG, Kopf mit Lorbeerkranz n.r. Rv.: P M TR P XVI - COS III P P, Genius mit Patera und Cornucopiae v.v., Kopf n.l. -- Leichte Prägeschwäche im Rv. RIC 219, RSC 504. vzgl./s.sch.
  4. http://www.wildwinds.com/coins/sear5/s6343.html Coin sold at 21/02/2005 GBP 54.11 USD 102.50. *AAH*Septimius Severus Den "Genius" NEAR CHOICE Septimius Severus Ad 193-211 Silver Denarius " My sixteenth year as your emperor." Obv: SEVERVS PIVS AVG - Laureate head right. Rev: P M TR P XVI COS III P P - Genius standing left, holding a patera and double cornucopia. Rome mint: AD 208 = RIC IVi, 219, page 119 - Cohen 504 - SEAR RCV II (2002), #6343, page 464 (VF $32 - XF $100) 3.09g.
  5. Vcoins Reign: Emperor, A.D. 193-211. Denomination: AR Denarius. Diameter: 18 mm. Weight: 2.71 grams. Mint: Struck in Rome, A.D. 208. Obverse: SEVERVS PIVS AVG. Head, laureate, right. Reverse: P. M. TR. P. XVI COS. III P. P. Genius standing facing, head left, holding patera and double cornucopiae. Reference: RIC 119, 219. Grade: Good Very Fine. Slightly porous surfaces. Prezzo: US125.00. €113.36 Quotazione: 02/25/16.
  6. http://www.ma-shops.com/gin/item.php5?id=1141&lang=en AR denarius 208 A.D. ROMAN EMPIRE Septimius Severus, Rome --GENIUS standing left-- VF- Seller: Germania Inferior Numismatics Price: 45,00€ Description: ROMAN EMPIRE AR denarius 208 A.D. Grade: VF-  Material: Silver Weight: 3.18g Diameter: 19.00mm Obverse: SEVERVS PIVS AVG, laureate head right Reverse: P M TR P XVI COS III P P, Genius standing left with patera and cornucopia.
  7. http://www.worthpoint.com/worthopedia/septimius-severus-208-ad-silver-840923207 SEPTIMIUS SEVERUS 193-211 AD A R Denarius Roman Coin Obverse legend: SEVERVS PIVS AVG (laureate head right). Reverse legend: P M TR P XVI COS III PP (Genius standing left holding patera and double cornucopia) RIC 219 - Rome Mintmark (Rome, Italy) (d41). Septimius Severus, a native of Leptis Magna, Africa was proclaimed emperor by his troops after the murder of Pertinax. He is at the same time credited with strengthening and reviving an empire facing imminent decline and, through the same policies that saved it, causing its eventual fall. Severus eliminated the dangerous praetorians, unified the empire after turmoil and civil war, strengthened the army, defeated Rome's most powerful enemy, and founded a successful dynasty. His pay increases for the army, however, established a severe burden on Rome. Future emperors were expected to increase pay as well. These raises resulted in ever-increasing taxes that damaged the economy. Some historians believe high taxes, initiated by Severus policies, played a significant role in Rome's long-term decline. In 208 A.D., he traveled to Britain to embarked on revitalisation after a disastrous barbarian invasion. He died in York in 211 A.D and was succeeded by his sons, Caracalla and Geta. Diameter: 18,3mm Weight: 3,51g.
Concludo osservando che le caratteristiche fisiche, generali e di stile della moneta di figura sono comparabili con quelle dei conî d'epoca.

Un saluto cordiale.
Giulio De Florio

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Note:

(1) Denario (argento). Di seguito riporto le caratteristiche fisiche dei denari della tipologia di figura tratte dai link di cui sopra:

Riferimenti Peso (g.) Diametro (mm) Asse di conio (ore)
Link1 4,24 18  -
Link2 3,21 20  12
Link3 3,61 - -
Link4 3,09 - -
Link5 2,71 18 -
Link6 3,18 19 -
Link7 3,51 18,3 -
Dalla tabella si evince che le caratteristiche fisiche del denario di figura comunicate dal lettore (2,9g, 18mm, 6h) non si discostano da quelle dei conî autentici del periodo.
(2) La moneta risulta esattamente datata sulla base della potestà tribunizia (TR P XVI = 208 d. C.).
(3) SEVERVS PIVS AVG. Traduco liberamente dal sito http://samples.sainsburysebooks.co.uk/9781134707461_sample_896600.pdf le note di Anthony R. Birley sulla vita di Settimio Severo:
"I Settimi erano d'origine punica mentre la famiglia materna era di discendenza italica. Il nonno di Severo, di classe equestre, era stato un personaggio di primo piano a Leptis Magna sotto Traiano; il padre non aveva rivestito alcuna carica ma due Settimi erano già senatori al tempo della nascita di Settimio nel 145. Uno dei due ottenne per lui da Marco Aurelio il conferimento del rango senatorio. Sia Settimio che il fratello condussero una normale carriera sotto Marco Aurelio e Commodo. Console nel 190, a quel tempo unito in seconde nozze con Giulia Domna e padre di due figli, Settimio nel 191 divenne governatore della Pannonia Superiore (più o meno corrispondente oggi alla Slovenia). Dodici giorni dopo l'assassinio, ad opera della guardia pretoriana, di Pertinace (marzo del 193), Settimio fu acclamato imperatore dalle truppe a Carnuntum con lo scopo dichiarato di vendicare Pertinace. Con l'avvallo di tutte e sedici le legioni di stanza sul Reno e sul Danubio, assicuratosi l'appoggio di Clodio Settimio Albino, governatore della Britannia, a cui promise l'elevazione al rango di Cesare, Settimio marciò su Roma. Il primo giugno del 193 un sicario inviato dal Senato soppresse Didio Giuliano, l'Augusto allora in carica, ed elevò al rango di Augusto Settimio Severo che era ormai giunto a 60 miglia a nord di Roma. La guardia pretoriana fu sciolta, ne fu formata una nuova, due volte più numerosa, con elementi prelevati dalle legioni danubiane. Furono costituite tre nuove legioni, la I e la III Partica, e la II Partica di stanza ad Alba Longa. Tenuto conto dell'incremento nel numero dei vigili e delle coorti urbane, la guarnigione a presidio della città subì un radicale ampliamento. Le paghe dell'esercito furono aumentate (per la prima volta dall'84) e il personale militare ottenne nuovi privilegi, come il diritto a contrarre matrimonio e portare la moglie al seguito (contubernium). Poi Severo mosse contro Pescennio Nigro che nel mese di aprile era stato acclamato imperatore dalle truppe di stanza in Siria. Nigro fu battuto, catturato (nella battaglia di Issus, oggi Dörtyol, nella Turchia marittima, in prossimità del confine con la Siria) e ucciso. A questo punto Severo condusse con successo una prima spedizione punitiva contro i vassalli partici che avevano sostenuto Nigro. Nel 195 Severo si autoproclamò figlio adottivo del deificato Marco Aurelio e fratello di Commodo, il figlio di Marco anch'egli deificato; poi mutò il nome del proprio figlio primogenito (Caracalla), chiamandolo Marco Aurelio Antonino ed elevandolo al rango di Cesare, mentre attribuì alla propria moglie Giulia Domna il titolo di “mater castrorum”. Le scelte menzionate, di stampo chiaramente dinastico, indussero Clodio Albino, che due anni prima aveva ricevuto l'investitura come Cesare, a ribellarsi e a scendere in Gallia dove però fu battuto a Lugdunum da Settimio prontamente accorso (197).
Seguirono rappresaglie contro i sostenitori di Clodio Albino, nel corso delle quali trovarono la morte 29 senatori e numerosi personaggi di spicco in Gallia, Spagna e Africa. Nell'estate del 197 Severo saldò i conti in via definitiva anche con i Parti conquistandone (28 gennaio del 198) la capitale Ctesifonte, posta sulla riva sinistra del Tigri (nell'attuale Irak). Nello stesso giorno Settimio si autoproclamò Parthicus Maximus, elevò Caracalla al rango di Augusto ed il secondogenito, Settimio Geta, a quello di Cesare. A presidio della nuova provincia mesopotamica vi furono trasferite due delle legioni partiche di nuova costituzione (la I e la III) e fu nominato, come governatore, un prefetto di rango equestre. Dopo circa un anno di permanenza in Siria, la corte imperiale passò in Egitto dove sostò un anno. La provincia fu riorganizzata e ad Alessandria e ad altre città importanti fu concesso il consiglio cittadino. Alla fine del 200 Severo tornò in Siria per un altro anno e ad Antiochia assunse il terzo consolato, avendo Caracalla come secondo console (1.1.202). Nella prima estate, tornato a Roma, celebrò con grandi giochi il primo decennale di regno, rinunciando al trionfo che il Senato aveva già votato per lui. Seguì il matrimonio di Caracalla con Fulvia Plautilla, la figlia dell'onnipotente prefetto del pretorio Gaio Fulvio Plauziano. Nell'autunno del 202 Severo si trasferì in Africa con la famiglia e lì concesse alla nativa Lepcis (oggi più nota come Leptis), a Cartagine e ad Utica lo ius italicum (uguaglianza  legale e di privilegi con le città italiche). Sconfisse quindi le tribù del deserto dislocate oltre la Tripolitania. Dal 203 al 208 soggiornò in Italia ove organizzò nel 204 i giochi secolari. Il 22 febbraio 205 il prefetto Plauziano, accusato di tradimento contro l'imperatore e percepito come pericoloso da Caracalla e dalla sua influente madre Giulia Domna, fu giustiziato. Lo sostituì nella carica Papiliano che, insieme a due colleghi giuristi, Ulpiano e Paolo, rese quella severiana l'epoca d'oro del diritto romano. Nel 208 disordini secondari in Bretagna indussero Severo a trasferirsi ad Eburacum (l'odierna York) in prossimità del vallo che l'imperatore Adriano aveva fatto costruire con l'intento di sottomettere il resto della Britannia. A questo fine Settimio costituì una base avanzata a Carpow sul Tay e nel 210 annunciò l'avvenuta vittoria che gli consentì di aggiungere l'appellativo Britannicus alla titolatura propria e a quella dei suoi figli. Nel 209 Geta fu elevato al rango di Augusto al fine di predisporre una successione congiunta e pacifica. Il 4 febbraio del 211, malato di gotta, Severo si spense a York non senza aver prima raccomandato nel letto di morte ai figli: "non litigate, coprite d'oro i soldati e ignorate tutto il resto" (dalla Storia di Roma di Cassio Dione libro 77, para. 15/2 - "ὁμονοεῖτε, τούς στρατιώτας πλουτίζετε, τῶν ἄλλων πάντων καταφρονεῖτε").
(4) Pontifex Maximus TRibunicia Potestate XVI COnSul III Pater Patriae. La moneta in esame fu emessa in coincidenza con l'avvio della campagna di Britannia. L'imperatore, al momento di lasciare Roma, intese con tutta evidenza porre la Repubblica Romana sotto la protezione del Genio del Popolo Romano.
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