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14.10.2016
....da msnCiao Giulio...chiedo informazioni sulla seguente moneta appena hai un po' di tempo..si tratta di un asse di Massimiano erculeo....asse Ric 534.. Il peso è gr 4.83 però mi sembra strano per un asse... Grazie |
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Roma 15.10.2016
Egregio,di seguito riporto gli elementi significativi pertinenti alla moneta di figura: Asse1, zecca di Roma, 290 d. C., RIC V/II 534 (pag. 281), Cohen VI 570 (pag. 552), indice di rarità "R3". Descrizione sommaria: La ricerca nel web di monete della tipologia di figura ha prodotto i seguenti risultati:
Un saluto cordiale. Note: (1) Asse. Raccolgo in tabella le caratteristiche fisiche degli assi della tipologia di figura di cui ai link sopra segnati:
(2) IMPerator MAXIMIANVS AVGustus. Diocleziano, memore delle esperienze trascorse, si propose di dare un nuovo assetto allo stato romano che garantisse maggiore sicurezza e tempestività di intervento nella difesa dei traballanti confini, desse maggiore stabilità all'economia, evitasse le lotte di successione. Perciò pensò bene di dividere il potere con un generale fidato, Marco Valerio Massimiano, che fece Cesare nel 285 e Augusto nel 286, conferendogli il governo dell'Occidente e riservando invece a sé il controllo della parte più ricca e progredita del mondo romano, l'Oriente. La neonata diarchia (governo di due) fu innanzi tutto funzionale a contrastare la minaccia delle invasioni dal nord e dalle regioni orientali. La capitale dell'Occidente fu spostata a Milano, città più prossima alle zone di frontiera e quella d'Oriente a Nicomedia (l'odierna Izmit, sulla sponda asiatica del Mar di Marmara). Ogni diarca disponeva di un proprio esercito, riorganizzato come forza di intervento rapido in grado di spostarsi velocemente in tutte le zone di crisi, se necessario anche in quelle di non diretta pertinenza. Allo scopo di fornire una base ideologica a questa nuova struttura dello stato, Diocleziano stabilì una gerarchia di comando che traeva spunto dalla gerarchia celeste: Massimiano diventava pari grado di Diocleziano e suo "frater" (fratello e quindi membro della gens Valeriana alla quale Diocleziano apparteneva) ma la sua anzianità era inferiore a quella di Diocleziano perché, mentre Diocleziano assumeva il titolo di "Iovius", cioè figlio di Giove, Massimiano quello di "Herculius", figlio di Ercole, quindi più lontano da Giove per discendenza. Nel 293, sotto la pressione degli eventi militari alle frontiere, Diocleziano decise di estendere ulteriormente il progetto di decentramento dell'impero, affiancando, ai due Augusti, due Cesari, con l'incarico di presidiare rispettivamente i confini settentrionali (Britannia e Gallia) e quelli danubiani. (3) VIRTVS AVGG (il coraggio degli Augusti). Massimiano fu associato alla guida dell'impero da Diocleziano nel 285 d. C. e dunque la leggenda del rovescio, testimonia, da un lato, l'unità di intenti dei due diarchi nel governo dell'impero ma anche il coraggio necessario a reggere le sfide del tempo. La presenza di Ercole nel rovescio della moneta mette in luce il carattere gerarchica del nuovo assetto istituzionale che vede Massimiano Erculio, numero due dell'impero, sotto la protezione di Ercole. Una moneta tipologicamente simile a quella in esame fu battuta per simmetria anche da Diocleziano, come si evince, ad esempio, dal link. |
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