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7.12.2016
Buonasera,volevo proporre alla sua attenzione questa moneta, sperando riesca a fornirmi delle indicazioni nonostante le condizioni scarse della moneta stessa. Peso: 2gr Diametro: 3cm Colore: Giallo d'orato / Grigio Asse di conio: ore 12 Lega: Rame/Bronzo (stimato) Non vi è presente materiale ferroso nel tondello. Autorizzo l'uso incondizionato delle foto inviate. |
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Roma, 15.12.2016
Egregio
Lettore,alla fine sono venuto a capo del quesito, con il contributo essenziale di <avgvstvs> e <profausto> del forum di numismatica Lamoneta.it che hanno restituito un'identità al gettone molto rovinato di figura: Gettone1, Norimberga, 1637-16682 Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le
parti della leggenda usurate o comunque
illeggibili): La ricerca nel web di esemplari di pari tipologia
ha prodotto i seguenti risultati:
Concludo osservando che, pur nelle estreme
condizioni di usura, è stato possibile restituire
un'identità al gettone in oggetto, grazie alla
lettura di parti importanti della leggenda e al tipo
del rovescio (identificato come scudo borbonico).
Come osservato nella nota 1, i
gettoni di Norimberga furono esportati in molti
paesi europei e quindi anche in Italia. Quando
persero il loro ruolo storico di strumenti per far
di conto, trovarono quello molto popolare di fiches
per il gioco delle carte, da qui la facilità di
trovarli ai giorni nostri in vendita su ebay a poco
prezzo. Un saluto cordiale. ----------------------------------------- Note: (1) Gettone,
Reckoning Counter in inglese , Jeton in francese e
Rechen-Pfening in tedesco. Attorno al 12.mo
secolo, quando i numeri arabi non erano stati
ancora introdotti in Europa, per facilitare le
operazioni contabili, si utilizzavano gli abachi
o, per maggiore praticità e scarso ingombro, un
sistema concettualmente identico composto da una
tavola o da un panno e da oggetti piccoli e
leggeri che servivano a segnare le unità di conto
(v. http://sri.lamoneta.it/Numismatica/rechenPfening.php).
Verso la metà del XIII secolo gli strumenti per
far di conto erano i gettoni, solitamente di
ottone, di aspetto simile ad una moneta sui quali
una leggenda indicava la finalità di utilizzo.
Mentre in Italia l'introduzione dei numeri arabi
rese l'abaco obsoleto già dal 15.mo secolo, il
gettone di conto rimase ampiamente utilizzato in
Germania, Francia, Paesi Bassi, Inghilterra e in
altri Paesi del nord Europa. La produzione locale
di gettoni fu ampia ed ebbe in ogni paese
caratteristiche diverse ma i maggiori produttori
si trovavano in Francia e nei Paesi Bassi. Qui la
produzione era una prerogativa statale (i gettoni
venivano utilizzati principalmente da uffici e
funzionari pubblici) e i produttori non avevano
libertà di scelta nell'aspetto dei conii. Le città
tedesche adottarono più tardi i gettoni di conto
(in tedesco Rechen-Pfening): la prima
testimonianza scritta dell'uso di Rechen-Pfening è
del 1399 a Francoforte sul Meno e la produzione
non era sottoposta ad alcun controllo centrale.
Norimberga (Nürnberg in tedesco), forte del suo
status di città libera, divenne all'inizio del
15.mo secolo importante centro di produzione di
Rechen-Pfening. Inizialmente erano imitazioni a
basso costo di monete in circolazione o di
tondelli francesi e olandesi. I vantaggi
commerciali di cui disponeva in quanto città
libera posero Norimberga in diretta competizione
con le storiche produzioni francesi e dei Paesi
Bassi, competizione che alla fine si risolse in
suo favore quando la concorrente città di Tournai
fu conquistata dall'Imperatore Carlo V ed
accorpata ai Paesi Bassi nel 1521. In seguito a
ciò i Rechen-Pfening di Norimberga conquistarono
completamente, fra gli altri, il mercato inglese,
tanto che ancora oggi i gettoni di Norimberga
vengono ritrovati regolarmente dai cercatori di
reperti con il metal detector. Nel complesso i
Rechen-Pfening della città bavarese furono per
quantità di prodotto e circolazione i più
diffusi in Europa. I Rechen-Pfening più antichi
erano anonimi (nel senso che non recavano alcun
segno particolare che permettesse di riconoscerne
l'origine) poi, per evitare il rischio di
contraffazioni e per mantenere la pace con la
Francia, nel primo quarto del 16.mo secolo fu
imposto ad ogni Mastro di apporre il proprio nome
e la parola "Rechen-Pfening" su ogni pezzo. La
produzione dei Rechen-Pfening a Norimberga fu
gestita da generazioni di famiglie artigiane, vere
dinastie tra le quali dominarono i Krauwinckel,
gli Schultes (o Schultheiss), i Lauer e i Lauffer.
Tra i Mastri della famiglia Lauffer c'è Conrad
Lauffer, Mastro dal 1637, morto nel 1668 e autore
del Rechen-Pfening in esame.
(2) 1637-1668. La datazione è generica e ripresa da http://sri.lamoneta.it/Numismatica/rechenPfening.php. (3) LVDovicus XIIII Dei Gratia FRancorum ET NAVarrae REX (Ludovico XIIII, per grazia di Dio, re dei Franchi e di Navarra). Il fatto che nel gettone in esame i tipi del dritto (Luigi XIIII di Borbone, detto il re Sole) e del rovescio (lo stemma borbonico) siano legati alla storia francese può significare o che il gettone fosse destinato al mercato francese o semplicemente che sia stato prodotto nel solco della produzione imitativa francese. (4) CONRAD LAVFFERS Rechen-Pfening (Rechen-Pfening di Conrad Lauffer). Il conio in esame è firmato dal Mastro Conrad Lauffer di Norimberga, membro di una famiglia che ha operato nel settore della produzione di gettoni dal 1554 al 1712. |
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