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1.9.2017
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Identificazione Monete (numismatica).Chi mi aiuta nell'identificazione di questo antoniniano? Almeno l'imperatore... Grazie. |
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Roma, 2.9.2017
Egregio,di seguito riporto gli elementi significativi riguardanti la moneta di figura: Antoniniano Descrizione sommaria: La ricerca nel web di monete della tipologia di figura ha dato luogo ai seguenti risultati:
Un saluto cordiale. Giulio De Florio ------------------------------- Note: (1) Antoniniano. Raccolgo in tabella le caratteristiche fisiche degli antoniniani della tipologia di figura presenti nei link sopra indicati:
(2) IMPerator Caesar Marcus CLAudius TACITVS AVGustus. Traggo dal Ric alcune note biografiche sull'imperatore Tacito: "Senatore, romano di nascita, vantava una discendenza dallo storico omonimo e aveva circa 75 anni quando fu elevato al rango di Augusto dal Senato il 25 settembre del 275. Era persona di forte carattere e accettò l'incarico per senso del dovere. Dopo una breve permanenza a Roma durante la quale si adoperò per ripristinare il potere declinante del Senato, dovette spostarsi in Asia Minore per risolvere i problemi generati da ausiliari Sciti e Goti arruolati da Aureliano per il presidio contro la Persia. Egli pacificò alcuni e sconfisse altri con l'aiuto del fratellastro Floriano ma il suo organismo cedette alla fatica, all'età e al clima ostile e morì a Tyana in Cappadocia intorno al 12 aprile 276". Lo storico Guido Clemente, nella sua "Guida alla storia romana" presenta i fatti in modo un po' diverso: "L'uccisione di Aureliano, alla vigilia di una campagna contro i persiani rafforzati dalla scomparsa del Regno di Palmira, determinò ancora una volta l'ascesa di uomini legati all'unico istituto che, oltre l'esercito, rappresentava la continuità, il senato. Questo, di fronte al disorientamento delle truppe, assunse l'iniziativa di nominare il suo princeps, Claudio Tacito, e di farlo accettare dall'esercito: era il ritorno a una prassi ormai desueta, favorita da circostanze contingenti. Tacito, imperatore senatorio, nonostante la buona stampa della storiografia del suo ceto, non rappresentò un'inversione di tendenza, almeno a giudicare dal suo brevissimo regno (275-276): i soldati erano ancora padroni della situazione, ed egli cercò di assecondarli, né poté sottrarsi all'attività militare: mentre era in Asia Minore a combattere un'invasione di Goti, fu improvvisamente ucciso e la lotta per la successione si riaprì tra gli eserciti. Una parte dell'esercito acclamò imperatore il fratello di Tacito, Annio Floriano, prefetto dei pretoriani, il quale fu riconosciuto anche in Italia. Le truppe siriache però quasi contemporaneamente elessero un ex generale di Aureliano, il pannone Marco Aurelio Probo (276). Gli eserciti dei due pretendenti si incontrarono in Asia Minore; prima però di addivenire allo scontro aperto Floriano fu ucciso dai suoi stessi soldati. L'esercito aveva ancora una volta vinto il senato. (3) ANNONA AVGVSTI. Come divinità, l'Annona è la personificazione del raccolto dell'annata (v. link). Nelle più antiche rappresentazioni appare unita a Cerere, anzi quasi come ancella di quella dea, a lei vicina, con la cornucopia tra le braccia e con una prua di nave , ad indicare il mezzo di trasporto più in uso per l'approvvigionamento. La personificazione dell'Annona nell'impero fu poi rappresentata sola, caratterizzata dal corno dell'abbondanza, dal modius o moggio postole accanto, e da spighe, come su questa moneta. Se da una parte il termine Annona presso i Romani significava il raccolto dell'anno, nel corso del tempo venne ad assumere un significato più preciso, e cioè all'incirca quello che ha tuttora, di vettovaglie raccolte, o distribuite, a cura dello stato o di altri enti pubblici a prezzi calmierati o gratuitamente. Nel rovescio della moneta si può osservare la dea che sorregge le spighe sopra il modius; il moggio era l'unità di misura romana di capacità per aridi, corrispondente a 8,752 dei nostri litri. Rappresentato sulla moneta accanto all'Annona, dava l'idea non solo dell'equa distribuzione del grano alla popolazione nella quantità necessaria per la sopravvivenza ma anche della capacità dell'imperatore di provvedere allo scopo. (4) La T in esergo sta per Ticinum, il nome romano dell'odierna Pavia, alla confluenza del fiume Ticino con il Po. La zecca di Ticinum operava liberamente su sei officine. |
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