Roma, 15.10.2018
Egregio,
di seguito riporto gli elementi significativi
riguardanti la moneta di figura:
Frazione di radiato1,
zecca di Eraclea, c. 295-298 d. C., RIC VI
13/21 (pag. 531-2)2, Cohen
VI 34 (pag. 419), indice di rarità
"C"
Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le
parti della leggenda usurate o comunque non più
leggibili):
D. IMP C C VAL
DIOCLETIANVS P F AVG3.
Diocleziano, busto radiato, paludato e corazzato a
destra.
R. CONCORDIA
MILI-TVM4.
L'imperatore, stante a destra in abito militare,
riceve una Vittoriola su un globo da Giove, stante a
sinistra, mano sinistra che impugna uno scettro
verticale. Segno di zecca, HB5.
La ricerca nel web di monete della tipologia di
figura ha dato luogo ai seguenti risultati:
- https://www.acsearch.info/search.html?id=1083505
AuctionSummer Auction 2011 1058 19.09.2011
Description: RÖMISCHE KAISERZEIT Diocletianus
(284-305) (D) AE-Antoninianus/Radiatus (3,07g),
Heraclea Thraciae (Eregli), 2. Offizin, 295-298
n.Chr. Av.: IMP C C VAL DIOCLETIANVS P F AVG,
Büste mit Strahlenkrone, Drapierung und Kürass
n.r. Rv.: CONCORDIA MIL-ITVM / H B (im Feld),
Kaiser mit Kurzszepter sowie Iuppiter mit
Stabszepter vis-à-vis halten gemeinsam
Victorienglobus. -- Minimale Reinigungsspuren im
Av., etwas flauer Stempel im Rv. RIC 13/21, C 34.
vzgl.
- https://www.acsearch.info/search.html?id=2548154
Kölner Münzkabinett Tyll Kroha Nachfolger UG
http://www.koelner-muenzkabinett.de/ Auction 103
702 30.06.2015 Description: Diocletian, 284–305,
Follis, Heraclea, Vs.: gepanzerte, drapierte Büste
mit Strahlenkrone n. r., Rs.: Kaiser steht n. r.
und erhält Victoriola von Jupiter, RIC 13 oder 21,
2,86g, Schrötlingsfehler am Rand, IV+.
- http://mycoinauctions.blogspot.com/2013/07/roman-coin-diocletian-ae-post-reform.html:
Thursday 28th May 2015 Wednesday, 31 July 2013
Roman coin, Diocletian, AE Post Reform Radiate
Fraction, R.I.C. VI Heraclea 13-21 SOLD Diocletian
As Augustus of the east, 1039 - 1058 A.U.C. (286 –
305 A.D.) Coin: AE Post Reform Radiate Fraction.
Obverse: IMP C C VAL DIOCLETIANVS P F AVG,
radiate, draped and cuirassed bust facing to the
right. Reverse: CONCORD-IA MILI-TVM, Diocletian,
standing at left, holding a Parazonium with his
left hand, receiving Victoria upon the globe from
Jove, standing at the right, who holds a spear
with his left hand. HΓ in the centre. Weight:
3.13g Diameter: 20.2 x 19.5 x 1.2 mm Die axis:
170° Mintmark: HΓ (Heraclea), struck between 295 -
296 A.D. Reference: R.I.C. VI Heraclea 13-21.
Concludo osservando che, per quanto è dato di
osservare dalle immagini pervenute, la moneta sembra
presentarsi non difforme per stile dagli esemplari
autentici di cui ai link sopra
menzionati. Per completezza di indagine sarebbe
stato opportuno che il lettore avesse fornito elementi
certi sulle caratteristiche fisiche della moneta
(peso, diametro, asse di conio).
Un saluto cordiale.
Giulio De Florio
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Note:
(1) Secondo il RIC,
il peso delle frazioni di radiato della tipologia
in esame è di c. 3,0g, mentre l'asse di conio è
tendenzialmente orientato ad ore 12 o ad ore 6.
Raccolgo in tabella le caratteristiche fisiche
delle frazioni di radiato della tipologia di
figura tratte dai link di cui
sopra:
Riferimenti |
Peso
(g.) |
Asse di
conio (ore) |
Diametro
(mm) |
Link1 |
3,07 |
- |
- |
Link2 |
2,86 |
- |
- |
Link3 |
3,13 |
- |
19-20 |
In assenza delle caratteristiche fisiche della
moneta in esame non sarà possibile svolgere un
esame comparativo con le monete autentiche del
periodo.
(2) L'attribuzione del
categorico per questa moneta è problematica perché
non vi sono elementi obiettivi che consentano di
distinguere tra primo e secondo periodo di questo
tipo di monetazione. Per questa ragione nei link sopra menzionati viene
data la classificazione Ric 13/21, la prima
afferente al primo periodo 295-296, la seconda al
periodo successivo, 297-298.
(3) IMPerator Caesar Caius
VALerivs DIOCLETIANVS Pius Felix AVGvstvs.
Acclamato imperatore il 17 novembre del 284 d.C.
dalle truppe di stanza a Nicomedia, Diocleziano si
propose di dare un nuovo assetto allo stato romano
che garantisse maggiore sicurezza e tempestività
di intervento nella difesa dei traballanti
confini, desse maggiore stabilità all'economia ed
evitasse le lotte di successione. Perciò pensò
bene di dividere il potere con un generale fidato,
Marco Valerio Massimiano, che fece Cesare nel 285
e Augusto nel 286, conferendogli il governo
dell'Occidente e riservando invece a sé il
controllo della parte più ricca e progredita del
mondo romano, l'Oriente. La neonata diarchia
(governo di due) fu innanzi tutto funzionale a
contrastare la minaccia delle invasioni dal nord e
dalle regioni orientali. La capitale
dell'Occidente fu spostata a Milano, città più
prossima alle zone di confine e quella d'Oriente a
Nicomedia (l'odierna Izmit, sul Mar di Marmara,
nella Turchia asiatica, v. mappa).
Ogni diarca possedeva un proprio esercito,
riorganizzato come forza di intervento rapido in
grado di spostarsi velocemente in tutte le zone di
crisi, se necessario anche in quelle di non
diretta pertinenza. Allo scopo di fornire una base
ideologica a questa nuova struttura dello stato,
Diocleziano stabilì una gerarchia di comando che
traeva spunto dalla gerarchia celeste: Massimiano
diventava pari grado di Diocleziano e suo "frater"
(fratello e quindi membro della gens Valeriana cui
Diocleziano apparteneva) ma la sua anzianità era
inferiore a quella di Diocleziano perché, mentre
Diocleziano assumeva il titolo di "Iovius", cioè
figlio di Giove, Massimiano quello di "Herculius",
figlio di Ercole, quindi più lontano da Giove per
discendenza. Nel 293, sotto la pressione degli
eventi militari, Diocleziano estese ulteriormente
il progetto di decentramento dell'impero,
affiancando, ai due Augusti, due Cesari, con
l'incarico di presidiare rispettivamente i confini
settentrionali (Britannia e Gallia) e quelli
danubiani. L'impero si trasformò così in una
tetrarchia o governo di quattro (in grassetto sono
riportati i nomi con i quali i tetrarchi vengono
di solito citati nei manuali storici):
* Caio Aurelio Valerio Diocleziano,
Augusto senior, ebbe il governo diretto di Tracia,
Asia ed Egitto;
* Caio Galerio
Valerio Massimiano divenne Cesare dei Balcani,
Tracia esclusa e subordinato a Diocleziano;
* Marco Aurelio Valerio Massimiano,
Augusto junior, ebbe il governo d'Italia, Spagna e
Africa;
* Flavio Valerio Costanzo (noto anche come
Costanzo
Cloro), divenne Cesare
della Gallia e della Britannia e subordinato a
Massimiano.
Allo scopo di garantire una linea naturale di
successione, Diocleziano decise che ogni Augusto,
dopo 20 anni di governo, avrebbe ceduto il potere
al proprio Cesare, il quale, divenuto Augusto,
avrebbe a sua volta nominato un Cesare di fiducia.
Questa dunque sinteticamente era, negli intenti di
colui che l'aveva concepita, la tetrarchia,
un'organizzazione fortemente decentrata dello
stato, ma non priva di unitá di comando, in cui
l'Augusto senior dettava il disegno politico e gli
altri, Augusto junior e Cesari, provvedevano
all'esecuzione, in autonomia di gestione. Con il
passaggio dalla diarchia alla tetrarchia,
l'ideologia del sistema si adeguò: come
Diocleziano e Massimiano Erculio erano
rispettivamente figli di Giove e di Ercole, così
Galerio, attraverso l'istituto dell'affiliazione,
lo divenne di Diocleziano con l'appellativo di
"Giovio" e Costanzo di Massimiano, con
l'appellativo di "Erculio". All'uno e all'altro fu
conferito il titolo di "nobilissimus Caesar",
entrambi entrarono a far parte della "gens
Valeriana", tutti furono vicendevolmente vincolati
dalla "pietas", l'etica della gratitudine agli dei
e dell'affetto per i consanguinei.
(4) "CONCORDIA MILITVM" (la
Concordia dei soldati). Si noterà che Giove è
presente sul rovescio della moneta in quanto nume
tutelare di Diocleziano.
Monete della Concordia furono battute nello stesso
periodo dalla zecca di Eraclea nel nome di
ciascuno dei tetrarchi:
* Caio Aurelio Valerio Diocleziano
(leggenda IMP C C VAL DIOCLETIANVS P F AVG - Ric
13/21 - v. link);
* Caio Galerio Valerio Massimiano
(leggenda GAL VAL MAXIMIANVS NOB CAES - Ric 16 -
v. link);
* Massimiano Erculio (leggenda IMP C MA
VAL MAXIMIANVS P F AVG - Ric 14/22 - v. link);
* Flavio Valerio Costanzo (leggenda FL VAL
CONSTANTIVS NOB CAES - Ric 15 - v. link);
a significare la collaborazione degli Augusti e
dei Cesari nella gestione dell'Impero.
(5) Il segno di zecca HB si
compone di due lettere: H, che sta per Heracleia
(Eraclea Tracica, sulla sponda settentrionale del
Mar di Marmara, v. mappa)
e B (B=2), seconda di 5 officine (che diventeranno
sei al termine del periodo) attive nella zecca.
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