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Augusto, dupondio di T. Crispino Sulpiciano | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
12.10.2018
..da
S.P.Q.R Coins - Monete Antiche.Che moneta é? |
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Roma, 22.10.2018
Egregio,di seguito riporto gli elementi significativi riguardanti la moneta di figura: Dupondio1, zecca di Roma, 18 a. C., RIC I 334 (pag. 66), BMC I 184 (pag. 37), Cohen I 505 (pag. 137), indice di rarità "C" Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le
parti della leggenda usurate o comunque non più
leggibili): La ricerca nel web di monete della tipologia di figura ha dato luogo ai seguenti risultati:
Un saluto cordiale. ------------
(2) AVGVSTVS TRIBUNICia POTESTate. Il riferimento ai poteri di tribuno nella monetazione fu introdotto da Augusto a partire dal 23 a. C. (v. BMC pag. xcv). La titolatura del dritto è inserita all'interno di una corona di quercia (detta anche corona civica). Riprendo da Augustus - Res Gestae il seguente brano: "In consulatu sexto et septimo, postquam bella civilia exstinxeram, per consensum universorum potitus rerum omnium, rem publicam ex mea potestate in senatus populique Romani arbitrium transtuli. Quo pro merito meo senatus consulto Augustus appellatus sum et laureis postes aedium mearum vestiti publice coronaque civica super ianuam meam fixa est et clupeus aureus in curia Iulia positus, quem mihi senatum populumque Romanum dare virtutis clementiaeque et iustitiae et pietatis caussa testatum est per eius clupei inscriptionem." (Durante il mio sesto e settimo consolato [e dunque, secondo BMC, nel 28-27 a.C.], dopo aver posto fine alle guerre civili, e avere per consenso unanime assunto il potere assoluto, ho passato la cosa pubblica sotto il controllo del Senato e del Popolo Romano. Come riconoscimento di questo mio atto meritorio, per decreto del Senato, sono stato nominato Augusto e, con cerimonia pubblica, le porte della mia casa sono state adornate di allori e una corona civica è stata scolpita sulla mia porta e lo scudo d'oro, che il Senato e il Popolo Romano mi hanno dato in riconoscimento del mio coraggio, clemenza, senso della giustizia e religiosità, è stato posto nella Curia Julia, come testimonia l'iscrizione sullo stesso scudo). (3) SC. Tra le novità introdotte da Augusto nella monetazione è da ricordare l'attribuzione al Senato della responsabilità delle emissioni monetali in bronzo; ogni emissione ènea riportava perciò sul rovescio la sigla SC (Senatus Consulto, "per decreto del Senato"). La monetazione d'oro e d'argento, che era priva della sigla SC, rientrava nella competenza diretta dell'imperatore. La monetazione in bronzo augustea con SC grande al centro e il nome del monetiere lungo il bordo presenta le seguenti caratteristiche essenziali:
(4) T CRISPINVS SVLPICIANVS III VIR AAAFF. In una data che alcuni studiosi fanno risalire al 289 a.C., altri al 269 a.C. (v. link), il senato romano creò l’ufficio dei tresviri monetales, il cui titolo per esteso, IIIVIRAAAFF significava "Tresviri, Auro, Argento, Aere, Flando, Feriundo". I tre membri dell'ufficio (detti perciò III viri) avevano il compito di emettere moneta fusa (flando) o coniata (feriundo), ma erano responsabili anche della fusione dei lingotti da cui ricavare i tondelli monetali, oltre che della garanzia sul controllo della lega, del peso delle monete battute e dell’incisione dei coni. I tresviri erano di solito scelti tra i giovani senatori agli inizi della carriera politica e duravano in carica di massima per un anno. Come riporta Elena Baldi (v. link) nella sua tesi in dottorato, "si è a conoscenza del fatto che i magistrati monetali furono aumentati a quattro da Cesare; sotto il dominio di Augusto il collegium dei monetales ristabilì il numero a tre, per essere nuovamente rettificato a quattro a partire dal 5 a.C.. Le ultime monete sulle quali vennero apposti i nomi dei tresviri furono coniate nell’anno 4 a.C. Da allora in poi solo il nome dell'imperatore poté figurare sulle monete. Secondo il Ric, nel 18 a.C. operarono, come magistrati monetali, Q. Aelius Lama, C Marcius Censorinus, T Quinctius Crispinus Sulpicianus, che emisero monete di uguale tipologia ma diversa leggenda del rovescio: * Q. Aelius Lamia proveniva da Formia, la sua famiglia era di rango senatoriale dal 45 a.C.. Il monetiere potrebbe essere stato amico del poeta Orazio (v. link). * C(aius) Marcius Censorinus apparteneva alla nobiltà romana ed era figlio di Lucius Marcius Censorinus, console nel 39 a.C. Fu legato di Cesare nella provincia d'Asia Minore nel 13/12 a.C. e console suffetto l'8 a.C. insieme a Gaius Asinius Gallus Saloninus, anch'egli a suo tempo tresviro. La sua elezione fu offuscata da accuse di brogli elettorali sulle quali Augusto si rifiutò di intervenire. Nel 3 a.C. fu proconsole d'Asia dove morì probabilmente nello stesso anno. In Asia fu onorato con l'erezione di una statua ed in suo onore furono organizzati giochi detti Censorineia. * Titus Quinctius Crispinus Sulpicianus era di Roma e apparteneva ad una famiglia patrizia. Fu console ordinario nel 9 a.C., ebbe come collega nel consolato Nero Claudius Drusus, figlio adottivo di Augusto. Velleio Paterculo si espresse molto negativamente su di lui definendolo inutile e provocatore. La sua carriera si concluse nel 2 a.C. quando fu esiliato e messo a morte probabilmente poiché implicato nello scandalo dell'adulterio di Giulia, la figlia di Augusto. |
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