Roma, 17.1.2019
Egregio
Lettore,
riporto di seguito gli elementi significativi
riguardanti la moneta di figura:
Denario1,
zecca di Roma, 90 a. C.2, Crawford
340/1 (pag. 340), Sydenham
658a (pag. 98),
indice di rarità "(3)".
Descrizione sommaria:
D. Apollo, busto laureato a destra. Dietro la
testa, 3.
Sotto il mento, H.
R. L PISO FRVGI4
in esergo. In alto, P.
Al centro, cavaliere al galoppo a destra, redini
nella mano destra, palma nella mano sinistra5.
La ricerca nel web di monete della tipologia di
figura non ha dato luogo ad alcun risultato.
Veniamo
alle conclusioni. In considerazione che la monetazione
di L. Piso Frugi è costituita da un vastissimo numero
di emissioni tipologicamente assai simili non stupisce
che la ricerca nel web di esemplari identici non abbia
dato esito positivo. Ad ogni modo, per quanto
consentito ad un esame a distanza, la moneta presenta
caratteristiche fisiche, generali e di stile non
difformi da quelle delle monete autentiche presenti
nel web. Se autentica, la moneta in esame potrebbe
avere, a mio avviso, un valore venale di c. 100€,
valore puramente indicativo perché la moneta andrebbe
osservata da vicino per una valutazione corretta.
Un saluto cordiale.
Giulio De Florio
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Note:
(1) Denario
(argento). Dalla tabella di cui al link,
relativa ad una moneta di tipologia affine a
quella in esame, si desume che le caratteristiche
fisiche del denario di figura (4g, 18mm),
rientrano nei margini di variabilità dei conî
d'epoca.
(2) Nel 90 a.C., nel pieno
della guerra sociale (sociale, dal latino socius,
alleato, denominata anche guerra italica o marsica
che dal 91 all'88 a.C. oppose Roma ai municipia
italici fin allora alleati del popolo romano - v.
link),
il monetiere Lucius Calpunius Piso Frugi, che nel
74 avrebbe ricoperto la carica di Pretore, fu
artefice di numerose emissioni in argento a
leggenda L. PISO FRVGI nel rovescio. Frugi è un
soprannome (agnomen) indeclinabile che si ispira
alle messi o ai prodotti della terra. Ad assumere
questo soprannome era stato un Lucio Calpurnio
Pisone, console nel 133 a.C. che l'aveva
tramandato alla discendenza ma i Calpurni Pisoni
che si distinsero con il soprannome furono solo
uno dei tre rami principali dei Pisones attivi
dalla metà del secondo secolo a.C. fino al primo
d.C. (v. link).
I denari delle emissioni del 90 sono numerosi e si
differenziano per la presenza di una diversità di
lettere e simboli nel campo del dritto e del
rovescio. Nel 67 a.C., Caio Calpurnio Pisone,
figlio di Lucio, Questore nel 58 e genero di
Cicerone, riprese i tipi paterni (v. ad es. il link),
questa volta utilizzando come leggende del
rovescio: "C. PISO. L.F. FRVGI" o "C. PIS. L.F.
FRVGI" o "C. PISO.FRVGI" o "C. PISO. L.F. FRVG", o
"C. PISO. L.F. FRV" o "C. PISO. L.F. FR"),
scegliendo anch'egli, come il padre in precedenza,
il tipo del cavaliere con l'intento di associare
il proprio nome a quello dell'illustre antenato,
il Pretore Lucio Calpurnio Pisone che nel 212 a.C.
aveva istituito i Giochi Apollinei, tema del
dritto e del rovescio della moneta in esame.
(3) Nell'anno 610 di Roma (il
143 a.C.) il valore del denaro venne portato a 16
assi (e conseguentemente a 8 quello del quinario e
a 4 quello del sesterzio). Perciò da quest'epoca
nel denaro l'antica cifra X (che stava per 10
assi) venne sostituita dall'altra XVI, talvolta
compendiata nel monogramma ,
mentre nel quinario e nel sesterzio le indicazioni
del valore furono omesse (v. link,
pag. 52).
(4) L PISO FRVGI. Lucio
Calpurnio Pisone Frugi, firmatario della moneta in
esame, apparteneva alla gens Calpurnia, famiglia
plebea di Roma che fece la sua apparizione nella
storia nel corso del 3° secolo. Il primo della
gens a ricoprire l'incarico di console era stato
un Caio Calpurnio Pisone nel 180 a.C. ma da allora
furono diversi gli appartenenti alla gens che
ebbero quel ruolo e quella dei Pisone divenne una
delle più illustri famiglie dello stato romano.
Due leggi portano il nome della famiglia, la lex
Calpurnia del 149 e la lex Acilia Calpurnia del 67
(v. link).
Di Lucio Calpurnio Pisone Frugi si sa anche che
durante le guerre civili aveva prodotto armi per
Roma.
(5) Di questa moneta sono note
numerosissime varianti (il Crawford ne elenca 78
nella versione Cr. 340) che si discostano tra di
loro per alcuni particolari, come i contrassegni
del dritto e del rovescio. La particolarità di
questa emissione è data dalla presenza della
lettera "H" sotto il mento del dritto e dalla
lettera P in alto nel rovescio.
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