Roma, 21.1.2019
Egregio,
con riferimento alla prima delle sue monete, riporto
di seguito gli elementi significativi ad essa
pertinenti:
Follis1,
zecca di Arles2,
353-355 d. C., RIC
VIII 215 (pag. 219), indice di frequenza
"C3"
Descrizione sommaria:
D. D N CONSTAN -
TIVS P F AVG3. Costanzo II,
testa diademata di perle, busto paludato e corazzato
a destra.
R. FEL
TEMP-REPARATIO4. Segno di
zecca D -/SCON
5.
Soldato elmato volto a sinistra, scudo imbracciato
col braccio sinistro, trafigge con la lancia un
cavaliere caduto; scudo a terra a destra. Il
cavaliere indossa un berretto a punta e si gira
verso il soldato protendendo il braccio destro.
La ricerca nel web di monete della tipologia di
figura ha dato luogo ai seguenti risultati:
- http://wildwinds.com/coins/ric/constantius_II/_arles_RIC_viii_215_2.jpg
Constantius II 350-353 AD., Arles, AE3. D N
CONSTAN-TIVS P F AVG, pearl-diademed, draped &
cuirassed bust right. FEL TEMP-REPARATIO, helmeted
soldier to left, shield on left arm, spearing
fallen horseman; horseman wearing Phrygian helmet,
turns to face soldier and extends right arm. D in
left field Mintmark: PCON Ref: RIC VIII Arles 215.
Notes: 18-20mm, 2,28g Contributed by Grzegorz
Chladek, September 2009. Note: What appears to be
a dot between the TEMP and REPARATIO is the
soldier's hand.
- https://www.ma-shops.com/zufahl/item.php?id=4993&lang=en&save=1&curr=USD
Price 17.06US$ 15,00€ Catalog: RIC VIII 215
Material: Bronze Weight: 2.28g Diameter: 17.00mm
Römisches Kaiserreich. Constantius II. 324-361
Centenionalis Erhaltung: Fast sehr schön / sehr
schön. Münzstätte: Arles, 353-355. Vs: D N
CONSTAN-TIVS P F AVG Drapierte, kürassierte Büste
mit Diadem nach rechts. Rs: FEL TEMP - REPARATIO
Soldat nach links springend, stürzenden
barbarischen Reiter mit Speer durchbohrend. Im
Feld: D Im Abschnitt: [-]CON RIC VIII 215.
- https://www.cgbfr.com/constance-ii-maiorina-reduite-mb-ae-3-ttb-,brm_505574,a.html
Estimate: 180€ End of the sale:30 October 2018
15:24:07 Type: Maiorina réduite, (MB, Æ 3) Date:
354-355 Mint name / Town: Arles. Metal: copper
Diameter: 20mm orientation dies: 12h. Weight:
2,26g. Rarity: R1 Officine: 3e.
- https://en.todocoleccion.net/coins-roman-empire/constancio-ii-ae19-arles-353-355-d-c-fel-temp-reparatio-d-tcon~x142161249
Constancio II, AE19. Arles. 353-355 d.C. FEL TEMP
REPARATIO/D//TCON. Constancio II, AE19. Arles.
353-355 d.C. FEL TEMP REPARATIO/D//TCON. DN
CONSTAN-TIVS PF AVG/ FEL TEMP-REPARATIO/D// TCON.
RIC VIII Arles 215 2,25g. 19mm. Bonita pátina
verde.
- https://www.acsearch.info/search.html?id=4034492
Münzen & Medaillen GmbH (DE)
http://www.muenzenundmedaillendeutschland.de/
Auction 45 1067 09.06.2017 Beschreibung: RÖMISCHE
MÜNZEN KAISERZEIT Constantius II., 337-361.
Follis, 353-355, Arles. DN CONSTAN-TIVS PF AVG
Drap., gep. Büste mit Perlendiadem n. r. Rv. FEL
TEMP REPARATIO, im Felde l. D, im Abschnitt PCON.
Soldat r., einen fallenden Reiter mit Lanze
durchbohrend. 2,72g. RIC VIII,219,215. Ferrando
990. Sehr schön.
Concludo osservando che, per quanto consentito ad una
valutazione a distanza, le caratteristiche
fisiche, generali e di stile della moneta
riflettono quelle dei conî autentici d'epoca. Il tipo
è piuttosto comune, pertanto la moneta, se autentica,
non dovrebbe valere più di una ventina di euro.
Un saluto cordiale.
Giulio De Florio
-------------------------------
Note:
(1) Follis
(bronzo). Il RIC VIII fornisce per questa
tipologia monetale le seguenti caratteristiche
fisiche di massima: diametro 18-19mm, peso 2,48g.
Di seguito riporto le caratteristiche fisiche
delle monete di pari tipologia tratte dai link di cui sopra:
Riferimenti |
Peso
(g.) |
Asse
di conio (ore) |
Diametro
(mm) |
Link1 |
2,28 |
- |
18-20 |
Link2 |
2,28 |
- |
17 |
Link3 |
2,26 |
12 |
- |
Link4 |
2,25 |
- |
19 |
Link5 |
2,72 |
- |
- |
Da quanto sopra si evince che le caratteristiche
fisiche del campione in esame (2,4g, 17,25mm),
rientrano nei margini di variabilità delle monete
d'epoca di pari tipologia.
(2) La zecca di Arles batté la
tipologia monetale di figura sia nel nome di
Costanzo II che in quello di Costanzo Gallo. Per
quanto concerne il primo, l'arco temporale
dell'emissione si sviluppò tra la morte di Decenzio
(18.8.353) e il conferimento del cesarato a Giuliano
l'Apostata (6.11.355), mentre per Costanzo Gallo
l'emissione ebbe pari inizio ma cessò con la sua
morte (dicembre 354). Ciò significa che, a
testimonianza della concordia tra le parti, si
dettero monete tipologicamente simili ma con le
seguenti leggende del dritto:
- D N CONSTAN-TIVS P F AVG (Costanzo II, v. ad
es. il link
- RIC VIII 215), sino al 6.11.355
- D N CONSTANTI-VS NOB CAES (Costanzo Gallo, v.
ad es. il link
- RIC VIII 217) sino al dicembre 354 e
- D N CONSTANT-IVS NOB CAES (Costanzo Gallo, v.
ad es. il link
- RIC VIII 218) sino al dicembre 354.
(3) D N CONSTAN - TIVS P F AVG
(Dominvs Noster CONSTANTIVS Pivs Felix AVGvstvs).
L'imperatore Costanzo Cloro aveva avuto sei figli
legittimi dalla moglie Teodora, tra questi: Giulio
Costanzo, padre di Costanzo Gallo e di Giuliano
(passato alla storia come l'Apostata) e Delmazio
senior. Diversi anni prima del matrimonio, però,
aveva avuto un figlio di nome Costantino da Elena,
donna di umili origini con la quale aveva convissuto
in regime di concubinato, come allora si usava
quando le differenze di ceto sociale non
consentivano l'unione legale. Alla morte di Costanzo
Cloro, fu Costantino, allora trentenne, ad assumere,
per ragione di età ed esperienza (i figli di Teodora
erano piccoli), l'eredità paterna; la famiglia di
Teodora visse così all'ombra di Costantino. Divenuto
imperatore, Costantino condivise con i figli la
responsabilità di governo, sicché Costantino jr.
ebbe il governo della Spagna, della Gallia e della
Britannia, Costante dell'Italia, dell'Illiria e
dell'Africa e Costanzo delle province asiatiche e
dell'Egitto, mentre Costantino mantenne per sé la
penisola balcanica. Prima di morire, nel 337,
Costantino si ricordò nel testamento dei nipoti,
Delmazio jr e Annibaliano, figli di Delmazio senior,
fratellastro di Costantino e ad essi lasciò
rispettivamente la penisola balcanica e il governo
dell'Armenia e della costa del Ponto. Ciò fu causa
della loro disgrazia perché, alla notizia della
morte del padre, Costanzo si precipitò a
Costantinopoli dove organizzò una rivolta contro gli
zii e cugini discendenti di Teodora. Due
fratellastri di Costantino, tra cui Delmazio senior
e Giulio Costanzo, il padre di Giuliano e sette suoi
nipoti, tra cui Delmazio jr. e Annibaliano, furono
trucidati. Per caso si salvarono dal massacro
Giuliano che all'epoca aveva sei anni e il fratello
Gallo che ne aveva 12. Il crudele e sospettoso
Costanzo risparmiò loro la vita ma li relegò in due
diverse città dell'Asia Minore. Successivamente, in
un momento di turbolenze nell'impero occidentale,
Costanzo, sentendo il bisogno di avere in Oriente
una figura simbolica a rappresentare la famiglia
imperiale, convocò a corte Gallo, che era il più
anziano dei cugini sopravvissuti alla strage seguita
alla morte di Costantino I, gli diede in isposa la
sorella Costantina e lo fece Cesare a Sirmium, il 15
marzo del 351. Gallo e il nuovo prefetto pretorio
dell'Est, Talassio, senza por tempo in mezzo, si
trasferirono in Oriente e si insediarono ad
Antiochia a metà maggio, nel momento in cui si
vociferava del fenomeno meteorologico o astronomico
della croce celeste, almeno creduto tale. Poiché la
situazione al confine persiano si manteneva
piuttosto tranquilla, Gallo ebbe vita relativamente
facile. Le agitazioni degli Isauri e degli Giudei,
specie di questi ultimi, furono represse con grande
brutalità. Certo è che il suo governo fu
caratterizzato da grande irresponsabilità e violenze
che culminarono con l'istigazione al linciaggio del
prefetto Domiziano e del questore Monzio. A seguito
di questo accadimento Gallo fu richiamato,
ufficialmente per essere trasferito in Gallia, ma in
realtà per essere privato delle prerogative di
comando ed essere processato e poi decapitato a
Flanona presso Pola nel dicembre del 354 (v. link).
Dopo la morte di Gallo, Giuliano, nominato Cesare
(26.11.355), fu inviato in Gallia. Da solitario e
filosofo che era, egli si trasformò presto in abile
condottiero e pragmatico uomo di stato. Nel 357
sbaragliò gli Alemanni in una grande battaglia
presso Argentorate (l'odierna Strasburgo). In
seguito passò tre volte il Reno ottenendo successi
militari, combatté vittoriosamente contro i Franchi,
sebbene dovette permettere ad una parte di loro di
trasferirsi in territorio romano, sulla sponda
sinistra del Reno. Nel frattempo Costanzo combatteva
sul Danubio contro i Quadi e i Sarmati. Nel 359, il
re persiano Sapore II passò il Tigri con grandi
forze, attaccando i territori romani. L'imperatore
fu costretto a recarsi in Oriente e richiese a
Giuliano l'invio di reparti ausiliari. La richiesta
dell'imperatore trovò però resistenza da parte delle
truppe galliche, poiché Giuliano, in forza di un
trattato concluso con i barbari che servivano nel
suo esercito, non aveva il diritto di inviarli fuori
dalla Gallia. Scoppiò così una rivolta che terminò
nell'inverno del 360, a Parigi, con l'acclamazione
di Giuliano ad Augusto, acclamazione dovuta alla
grande popolarità di cui Giuliano godeva fra i Galli
per le sue capacità militari e amministrative.
Giuliano dapprima chiese a Costanzo di riconoscerlo
come Augusto e di evacuare le truppe dall'Occidente;
ma non avendo ricevuto risposta dall'imperatore, che
continuava la guerra contro i Persiani, mosse alfine
verso la penisola balcanica. Costanzo si avviò per
incontrarlo, ma il 5 ottobre 361 morì per cause
naturali in Asia Minore. Giuliano fu riconosciuto da
tutto l'Impero.
(4) FEL TEMP-REPARATIO. Mentre
trasparente è il significato della leggenda allusiva
al "ritorno dei tempi felici" (forse quelli in cui
Roma riusciva ancora a mantenere l'ordine e a
proteggere la popolazione dalle invasioni), non del
tutto certa è l'espansione della leggenda "FEL TEMP
REPARATIO", potendo essere FELix TEMPorvm
REPARATIO oppure FELicium TEMPorum REPARATIO oppure
FELicis TEMPoris REPARATIO. Il categorico che il Ric
assegna alla tipologia monetale in esame tiene conto
del modo con cui si sviluppa la leggenda del dritto
e quella del rovescio, del tipo di diadema (di perle
nel caso in essere) indossato dall'imperatore e di
conseguenza assegna alla moneta il categorico RIC
VIII 215.
(5) D -/SCON è il segno di
zecca. Esso si compone di tre parti,
*la lettera D, segno distintivo dell'emissione,
*l'indicativo di zecca CON (breve per CONstantia, il
nuovo nome di Arelatum, l'odierna Arles, assunto nel
328 in onore di Costantino II).
*e infine la lettera S (=secunda) che individua
l'officina monetale, la seconda di tre attive nella
zecca. |