|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||
26.2.2019
..da Identificazione
Monete (numismatica).Piccola moneta da identificare, grazie. Ricky Weber il 26.2.2019 sostiene: "Dovrebbe essere Traiano Decio, bronzo provinciale di Edessa, Mesopotamia. Al dritto busto di Decio rivolto a destra con legenda AVΓ ΔEKIC CEB. Al verso busto di Tyche con legenda KOΛ ΕΔECCA. 249-251 d.C. La moneta in foto è 18 mm per 4,2 grammi, la tua?" |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Roma, 1.3.2019
Egregio,qualche elemento in più su questa moneta della quale di seguito riporto gli elementi significativi: AE181, zecca di Edessa in Mesopotamia2, 249÷251 d. C., BMC XXVIII 170 (pag. 118) pl. XVII.6, RPC IX 1554. Descrizione sommaria
(sono indicate in rosso le parti della leggenda
usurate o comunque illeggibili): La ricerca nel web di monete della tipologia di figura ha dato luogo ai seguenti risultati:
Un saluto cordiale. ------------------------------- Note: (1) AE18. RPC fornisce per questa tipologia monetale le seguenti caratteristiche medie, 4,25g, 18mm. Raccolgo in tabella le caratteristiche fisiche delle monete della tipologia di figura tratte dai link di cui sopra
(2) Traggo da wikipedia le note che seguono: "Edessa (in greco antico: Ἔδεσσα) era un'antica città del settentrione anatolico-mesopotamico (Assiria), v. mappa sottostante. Attualmente rientra nel territorio di Şanlıurfa in Turchia. L'antica città di Ūrhāy (talora identificata come Uruk oppure come la biblica Ur dei Caldei), capitale della regione dell'Osroene, fu una provincia dello Stato dei Seleucidi, diventando poi un regno autonomo che svolse la funzione di Stato-cuscinetto fra Roma e il regno persiano dei Parti. Sotto il regno di Antioco IV venne anche chiamata Antiochia Calliroe da parte degli esuli che vi si erano trasferiti da Antiochia. Fu annessa per la prima volta al termine delle campagne partiche di Traiano nel 114-117 ed ancora sotto Lucio Vero (nel 166) e Settimio Severo. Fu sede di importanti scontri tra Romani e Sasanidi nei secoli III-V secolo. Sappiamo che nel 249 Abgar Severo re di Edessa fu privato del suo regno dall'imperatore romano Filippo l'Arabo. Nel 260 nei suoi pressi fu combattuta una battaglia tra le armate romane e quelle sasanidi, al termine della quale l'imperatore romano Valeriano fu catturato dal "Re dei Re" Sapore I. (3) AY Γ ΔƐΚΙϹ ϹƐΒ, leggenda che espansa diventa AVτokράτωρ Γάιος ΔƐΚΙoϹ ϹƐΒαστός, equivalente al latino IMPerator Gaius DECIVS AVGustus. Nato nella bassa Pannonia (più o meno l'attuale Ungheria) tra il 190 e il 200 d. C., Gaio Messio Quinto Traiano Decio ricevette dall'imperatore Filippo I l'incarico di riportare l'ordine alla frontiera danubiana. Il grande successo ottenuto indusse le truppe ad acclamarlo imperatore nel 249. Ciò lo pose in rotta di collisione col sovrano regnante; nella guerra che ne seguì quest'ultimo risultò perdente e morì in battaglia a Verona. Il Senato romano riconobbe immediatamente il nuovo sovrano, onorandolo col nome di Traiano. Si ascrive a suo merito l'avvio delle opere di riparazione delle strade in tutto l'impero. Nel 250 il nuovo sovrano nominò Cesari (=suoi successori) i due figli, Q. Etrusco Erennio Mesio Decio e C. Valente Ostiliano Mesio Quinto, poi restituì potere al Senato ripristinando la carica di censore e affidandola ad un suo uomo di fiducia, P. Lucinio Valeriano. Nel 249/50 Traiano Decio promosse una feroce persecuzione dei Cristiani, nel 250 ordinò che tutti i cittadini dell'impero firmassero un documento con cui dichiaravano la loro fede negli dei. Vittime della persecuzione furono il Papa Fabiano che fu martirizzato, Cipriano, vescovo di Cartagine, costretto all'esilio, Origene, uno dei padri della Chiesa, incarcerato e torturato. La chiesa cristiana rimase a lungo divisa tra coloro che accettarono pubblicamente gli ordini di Decio (Lapsi) e quelli che rientrarono nel grembo della chiesa. La persecuzione si allentò solo nel 250 a causa della guerra contro i Goti. A contrastarne la minaccia fu inviato nella Mesia il figlio maggiore di Decio, Erennio, nominato Augusto (=conregnante) dal padre. Decio presto seguì il figlio nell'impresa ma entrambi trovarono la morte nella disastrosa battaglia di Abrittus del giugno 251 [informazioni tratte da: http://www.tesorillo.com/altoimperio/trajano_decio/1decio.htm#historia]. (4) KOΛ ƐΔƐCCA, leggenda che espanso diventa KOΛωνία ƐΔƐCCA (equivalente al latino COLonia EDESSA). Divenne colonia romana sotto Caracalla. (5) La testa femminile del rovescio appartiene alla Tiche (Τύχη in greco), la dea protettrice della città di Edessa le cui mura sono simboleggiate dalla corona turrita sulla testa della dea. |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|