Roma, 10.10.2019
Egregio,
di seguito riporto gli elementi significativi
riguardanti la moneta di figura:
AR Quinario (?)1
Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le
parti della leggenda usurate o comunque non più
leggibili):
D. M•C..2,
in senso antiorario, lungo il bordo, a partire da
h10. Al centro, Libero, testa a destra, incorniciata
d'edera. Bordo perlinato.
R. Vittoria, assisa a destra, sorregge con la mano
destra estesa una patera e con la sinistra un ramo
di palma appoggiato alla spalla sinistra; in esergo
3.
Bordo perlinato.
Concludo osservando che, per quanto consentito ad una
valutazione a distanza, la moneta di figura presenta
caratteristiche generali e di stile comparabili con
quelle dei conî d'epoca. La catalogazione della moneta
è incerta, potendosi in linea di massima attribuire il
quinario (posto che, in carenza delle caratteristiche
fisiche, tale sia effettivamente il nominale) ad
un'emissione dell'89 battuta da un predecessore
dell'Uticense oppure ad un'emissione del 47-46 ad
opera di Catone Uticense. Se autentica, nel presente
stato di conservazione, la moneta potrebbe valere, a
mio avviso, non oltre 10 euro.
Un saluto cordiale.
Giulio De Florio
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Note:
(1) Quinario
(argento, del valore nominale di mezzo denario).
Le caratteristiche fisiche dei quinari della
tipologia di figura indicano un peso compreso tra
1,70g-2,10g e un diametro di 13-15mm. In assenza
delle caratteristiche fisiche non sarà possibile
svolgere un esame comparativo con le monete
autentiche del periodo e nemmeno determinare con
certezza se il nominale sia effettivamente un
quinario o un denario.
(2) M•C.. Dritto e rovescio della moneta si
ispirano ad un denario di Marco Porcio
Catone battuto nell'89 a.C. nel pieno della
guerra sociale (v. link);
questi, investito
nell'89 dell'incarico di monetiere, aveva
promosso la nobiltà delle sue origini
portando sul dritto della moneta la testa
del dio Libero che consentiva di associare i
Porcii Catones alle leges Porciae de
provocatione (leggi a vocazione popolare che
consentivano al condannato a morte di
appellare la condanna dinanzi al giudizio
popolare), emanate un secolo prima, in tempi
diversi, su proposta di senatori della
famiglia Porcia.
La leggenda del dritto della moneta in esame può
essere ricostruita in due modi diversi:
* (lettere A e T in nesso, dunque
M.CATO), corrispondente al quinario emesso nell'89
dal monetiere Marco Porcio Catone, predecessore
dell'Uticense, catalogabile Cr. 343/2a (v. link)
oppure,
* (lettere A e T in nesso, dunque
M.CATO.PRO.PR), corrispondente al quinario emesso
ad Utica nel 47-46 a.C. da Marcio Porcio Catone
Uticense, catalogabile Cr. 462.2 (v. link).
(3) Il rovescio della
moneta dell'89 è dedicato alla Victoria Virgo
(Victrix, vincitrice, come si legge in esergo), il
cui tempio sorgeva sul Palatino, eretto per
volontà di Catone il Censore.
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