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Grano, Filippo IIII e la comodità pubblica
14.11.2019
..da msnTP
Sapresti darmi aiuto? 1,72g.
fig. 1
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Roma, 16.11.2019
Egregio,
di seguito riporto gli elementi significativi riguardanti la moneta di figura:

Grano1, zecca di Messina, 1629-1634, numismatica-italiana FAC37, indice di rarità NC

Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le parti della leggenda usurate o comunque illeggibili):
D. + PHILIPP IIII • D • G • 2, intorno, lungo il bordo. Al centro, entro circolo perlinato, aquila coronata ad ali spiegate, testa a destra3. I P4, sotto le ali.
R. REX • SICILIAE • ... 5, intorno, lungo il bordo.
Al centro, entro cerchio perlinato, 6.

La ricerca nel web di monete della tipologia di figura ha dato luogo ai seguenti risultati:

  1. https://colnect.com/it/coins/list/country/344-Italia_-_Stati/series/194162-Regno_di_Sicilia/mint_year/1623 Emesso il: 1623. Ultima data di coniazione: 1652. Distribuzione: Circolazione Standard. Composizione: Rame. Forma: Irregolare. Peso: 3,5 grammi Diametro: 20mm. Valore facciale: 1 Stati Italiani – grano. Descrizione: Dritto: Large crowned displayed eagle, head to left, engraver (IP, IP-MP, DF-F, IL-V); +PHILIP - IIII. D. G. Retro: 3-line inscription, date at end of legend VT / COMMO / DIVS; REX. SICILIAE. Nota: Ref. V-361; Sp. 160-167. Esistono varietà. Zecca di Messina.
  2. https://www.ebay.it/itm/322982310251 14€.
    https://i.ebayimg.com/images/g/Wu0AAOSwYvFZEsnW/s-l1600.jpg pcc1978_2) Messina - Grano VT / COMMO / DIVS lettere I P.
  3. https://www.ebay.it/itm/pcc900-37-Sicilia-Messina-Grano-VT-COMMO-DIVS-lettere-I-P-/323248283654 pcc900_37) Sicilia Messina Grano VT / COMMO / DIVS lettere I P EUR 9,00.
Concludo osservando che le caratteristiche fisiche, lo stile e l'aspetto generale della moneta, per quanto consentito ad una valutazione a distanza, appaiono accettabili. Il valore venale del campione in esame, nel presente stato di conservazione, è stimabile, a mio avviso, in una decina di euro o anche meno.
 
Un saluto cordiale.
Giulio De Florio

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Note:
(1) Il grano era la moneta di bronzo di taglio inferiore circolante in Sicilia durante il regno di Filippo IIII (1556-1598). Il sito numismatica-italiana attribuisce al grano di Filippo IIII le seguenti caratteristiche di massima, diametro 20mm, peso 3,05-3,90g. Tra le monete reperite nel web l'unica per la quale sono indicate le caratteristiche fisiche è la prima, peso 3,5g diametro 20mm. D'altra parte la moneta di figura è tosata e questo può spiegare la differenza di peso rispetto alla moneta di cui al link.
(2) + PHILIPP IIII • D • G • (PHILIPPVS IIII Dei Gratia, Filippo IIII, per grazia di Dio).
(3) Riferisce il sito http://www.stupormundi.it/it/ che nella Casa di Svevia l'aquila con le ali spiegate assunse carattere araldico con il figlio del Barbarossa, Enrico VI, che ne fissò il colore nero su fondo oro. Con Federico II l'aquila diventerà lo stemma della Casa reale di Svevia e del Sacro Romano Impero. Pare accertato che Federico II portasse anche un altro stemma: d'argento, con l'aquila spiegata e coronata di nero, che viene ritenuto segno distintivo della Casa Sveva di Sicilia. L'insegna dell'aquila nera su campo bianco fu usata, in quanto stemma della Casa di Svevia in Sicilia, dal successore di Federico, il figlio Manfredi (v. stessa fonte citata) e fu probabilmente usata anche dall'erede di Manfredi, la figlia Costanza, che andò in sposa, nel 1262, a Pietro III di Aragona. Il matrimonio tra l'allora principe e futuro re di Aragona e la principessa sveva di Sicilia portò alla fusione dei rispettivi stemmi. Lo stemma così composto può definirsi, di pretensione, a significare la pretesa che il re di Aragona vantava sulla corona di Sicilia. La pretesa fu esercitata da Pietro III, come noto, nel 1282 quando, a seguito della ribellione dei Siciliani agli Angioini, decise di tutelare i diritti dinastici della moglie muovendo alla conquista della Sicilia. Questo stemma passò in seguito ad indicare la Casa regnante di Sicilia e, come tale, verrà usato e raffigurato nella composizione di grandi armi di imperatori, sovrani o case reali che vantassero parentele con quella di Sicilia, e quindi anche da Filippo II al tempo in cui governò la Sicilia.
(4) I P è la sigla dello zecchiere, Pietro Del Pozzo, come si desume dal sito, numismatica-italiana.
(5) REX • SICILI AE ... (Re di Sicilia, data obliterata). Le leggende del dritto e del rovescio della moneta di figura vanno lette congiuntamente e dunque "Flippo IIII, per grazia di dio, re di Sicilia". Come accennato, la data di emissione presente all'origine è obliterata, e ciò renderebbe impossibile l'attribuzione della moneta a Filippo IIII o piuttosto a Filippo III, tuttavia il dritto di figura ha la particolarità che la testa dell'aquila è volta a destra, caratteristica questa delle monete di Filippo IIII battute tra il 1629 al 1634.
(6) VT/COMMO/DIVS. Per l'interpretazione di VT COMMODIVS mi sono rifatto al sito numismatica-italiana dal quale traggo le seguenti informazioni: in latino "VT COMMODIVS", o "PVBLICA COM(M)ODITAS" significa "per comodità"; in sostanza un grano in argento sarebbe stato troppo piccolo, mentre realizzato in metallo vile, è comodo e pratico.
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