Indice Dietro Avanti
Roma, follis, Costantino I e il Sole invitto
3.5.2020
..da Identificazione Monete (numismatica).
Come richiesto, posto le foto separatamente.
Ringrazio per l’aiuto.
fig. 1
Cliccare sulle figure per ingrandire
Roma, 7.5.2020
Egregio,
di seguito riporto gli elementi significativi riguardanti la moneta di figura:

AE Follis1, zecca di Roma, 316-317 d. C., RIC VII 52 (pag. 302)2 , indice di rarità "r2"

Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le parti della leggenda usurate o comunque non più leggibili):
D. IMP CONSTANTINVS P F AVG3. Costantino I, testa laureata, busto paludato e corazzato a destra.
R. SOLI IN-VI-CTO COMITI4. RP5 in esergo. Il Sole radiato, stante a sinistra, solleva la mano destra e sorregge un globo con la sinistra, clamide pendente dalla spalla sinistra; ai piedi, a sinistra, un prigioniero seduto (?).

La ricerca nel web di monete della tipologia di figura ha dato luogo ai seguenti risultati:

  1. http://www.constantinethegreatcoins.com/asst3/SOLI%20INVICTO%20Rome%2052.JPG A.D. 316- 317 19mm 3.3gm IMP CONSTANTINVS PF AVG; laureate, draped and cuirassed bust. SOLI INVICTO COMITI; Sol rad., stg. L., raising r. hand, globe in l., chlamys across l. shoulder, captive to left wearing Phrygian cap. in ex. RP RIC VII Rome 52.
  2. https://www.acsearch.info/search.html?id=63993 CGB.fr http://www.cgbfr.com/ Description: CONSTANTIN Ier LE GRAND (25/07/306-22/05/337) Flavius Valerius Constantinus Auguste (25/12/307-22/05/337). Follis ou nummus 316-317 N° brm_193862 Date: 316-317. Nom de l'atelier: Rome Métal: cuivre Diamètre: 19,5mm Axe des coins: 6h. Poids: 3,48g. Degré de rareté: R1. Etat de conservation: SUP. Commentaires sur l'état de conservation: Exemplaire sur un flan bien centré, un peu court au revers sur la légende. Très beau portrait de haut relief. Style fin au revers. Patine marron foncé avec des reflets métalliques. Prix: 75,00€ N° dans les ouvrages de référence: RIC.52 (R) - C.- Titulature avers: IMP CONSTANTINVS P F AVG. Description avers: Buste lauré, drapé et cuirassé de Constantin Ier à droite, vu de trois quarts en avant (A*). Traduction avers: 'Imperator Constantinus Pius Felix Augustus' (L'empereur Constantin pieux heureux auguste). Titulature revers: SOLI IN-VI-CTO COMITI/ -|-// RT. Description revers: Sol (le Soleil) radié, nu, debout à gauche, le manteau sur l’épaule, levant la main droite et tenant un globe de la gauche. Traduction revers: “Soli Invicto Comiti”, (Au compagnon le Soleil Invincible). Commentaire à propos de cet exemplaire: Avec son argenture superficielle. Rubans de type 3. Ptéryges fines sous le paludamentum. Historique: Constantin est né en 274, fils de Constance Chlore et d'Hélène. Il est nommé césar à la mort de son père le 25 juillet 306 et est proclamé auguste le 25 décembre 307. Il épouse Fausta, la fille de Maximien Hercule, qui lui donnera cinq enfants dont trois augustes. Les vingt premières années de son règne sont consacrées à s'imposer comme principal auguste contre Maximien Hercule, Galère, Maxence, Maximin II et Licinius. Il est reconnu comme le premier empereur chrétien, bien que baptisé seulement sur son lit de mort le 22 mai 337.
  3. https://www.acsearch.info/search.html?id=63993 CGB.fr http://www.cgbfr.com/ Internet Auction October 2018 504330 30.10.2018. Description: Roman coins. CONSTANTINE I THE GREAT. Type: Follis ou nummus Date: 316-317 Mint name / Town: Rome Metal: copper. Diameter: 20mm Orientation dies: 6h. Weight: 3,05g. Rarity: R1 Officine: 2e Obverse legend: IMP CONSTANTINVS P F AVG. Obverse description: Buste lauré, drapé et cuirassé de Constantin Ier à droite, vu de trois quarts en avant (A*). Obverse translation: "Imperator Constantinus Pius Felix Augustus" (L'empereur Constantin pieux heureux auguste). Reverse legend: SOLI IN-VI-CTO COMITI/ -|-// RQ. Reverse description: Sol (le Soleil) radié, nu, debout à gauche, le manteau sur l’épaule, levant la main droite et tenant un globe de la gauche ; à ses pieds, un captif assis à gauche, tête nue, les mains liées dans le dos. Reverse translation: “Soli Invicto Comiti”, (Au compagnon le Soleil invincible). Catalogue references: RIC.52 (R2) C.519 - RCV.16109. Grade: MS.
Concludo osservando che le caratteristiche generali e di stile della moneta non si discostano da quelle delle monete d'epoca di pari tipologia. Mancano le caratteristiche fisiche, ragione per cui non è possibile l'esame comparativo con le monete autentiche del periodo. Nel presente stato di conservazione il valore venale di questa moneta, se autentica, è, a mio avviso, di non oltre 10 euro.

Un saluto cordiale.
Giulio De Florio

----------------------------------------------
Note:

(1) Follis (bronzo). Raccolgo in tabella le caratteristiche fisiche dei follis della tipologia di figura presenti nei link di cui sopra:

Riferimenti Peso(g) Diametro(mm) Asse di conio(h)
Link1 3,3 19 -
Link2 3,48 19,5 6
Link3 3,05 20 6
In assenza di elementi sulle caratteristiche fisiche della moneta in esame, non sarà possibile effettuare una comparazione con i dati in tabella.
(2) La classificazione "Roma, Ric 52" è scaturisce dalla presenza di un'interruzione di continuità nella leggenda del rovescio (-IN-) e dalla presenza del prigioniero seduto a sinistra nel disegno del rovescio della moneta, elementi che però non emergono in totale evidenza dall'immagine di fig. 1, visto che il proprietario della moneta non è stato in grado di inviare una foto migliore. Aggiungo però che la moneta di cui al link2, è stata ancora classificata Ric 52, nonostante ciò non sia previsto dal Ric.
(3) IMP CONSTANTIN VS P F AVG (IMPerator CONSTANTINVS Pius Felix AVGustus). In altra pagina di questo sito (cliccare qui) ho tracciata una sintesi storica della tetrarchia, dalle origini sino alla conferenza di Milano del gennaio-febbraio del 313 che aveva sancito la parità di culto tra la religione cristiana e quella pagana, ma sopra tutto, dal punto di vista politico, affermato l'alleanza tra Costantino, Augusto d'Occidente e Licinio, Augusto d'Oriente. Ma la pace tra i due non era destinata a durare, Costantino infatti, per contenere il potere di Licinio, aveva avviato con lui negoziati per la creazione di uno stato cuscinetto tra i due reami comprendente la Rezia e la Pannonia alla testa del quale intendeva mettere Bassiano, suo cognato, una volta elevato al rango di Cesare. L'annuncio dell'elevazione doveva essere dato a Treviri il 25 luglio del 315, nella ricorrenza del primo decennale di regno di Costantino. Ma in quell'occasione Costantino svelò invece un complotto ordito nei suoi confronti dallo stesso Bassiano e da Licinio che doveva trovare esecuzione per mano di Senecio, fratello di Bassiano. Seguì un periodo di guerra fredda tra i due Augusti con scambi di note diplomatiche, culminato con la rottura finale nell'agosto-settembre del 316 quando le zecche occidentali (Arles, Treviri, Roma, Ticinum, sotto il controllo di Costantino) cessarono di battere moneta anche nel nome di Licinio e le operazioni belliche ebbero inizio. Licinio, battuto a Cibalae (l'attuale Vinkovici nella Croazia orientale), si ritirò in Tracia ad Adrianopoli (l'odierna Edirne). Per assicurarsi la lealtà dell'esercito in Europa, Licinio durante la ritirata aveva elevato al rango di Augusto un suo generale, Valerio Valente, con responsabilità sulla Mesia Inferiore (l'odierna Macedonia). Costantino, come contromossa, aveva elevato al rango di Cesare, i figli Crispo e Costantino jr. L'avanzata di Costantino fu fermata a Filippopoli (Plovdiv, nell'odierna Bulgaria) da negoziati alla fine risultati infruttuosi. La parola tornò alle armi e i due eserciti si scontrarono di nuovo a Campus Ardiensis (una città posta a metà strada tra Sofia in Bulgaria e Nis in Serbia) in una battaglia non risolutiva nella quale Licinio fu comunque ancora una volta battuto. Costantino avanzò ancora sino a Bisanzio sulle tracce dell'avversario che però si era ritirato a Beroea (nel nord dell'attuale Grecia, v. mappa). Ora ciascuno dei due contendenti rischiava di vedersi tagliate le linee di rifornimento. Perciò nuovi negoziati furono intrapresi, Licinio dovette accettare la perdita di gran parte del territorio europeo e l'esecuzione di Valente, ma ottenne di poter conservare il trono. La pace fu sancita ufficialmente a Serdica, il 1.3.317 e furono riconosciuti come Cesari Costantino jr e Crispo, figli di Costantino I e Licinio jr, figlio di Licinio I. La  partita finale tra i due Augusti era ancora una volta rimandata ... [n.d.r.; notizie storiche tratte dal RIC].
(4) SOLI IN-VI-CTO COMITI (al Sole Invitto Compagno). Invitto era l'epiteto di tre diverse divinità, El Gabal (divinità siriaca), Mitra (divinità  di origine persiana), il Sole (il dio protettore dell'imperatore Aureliano) che venivano festeggiate nello stessa giorno, il 25 dicembre, "dies natalis solis invicti". La festa, secondo http://en.wikipedia.org/wiki/Sol_Invictus, fu introdotta da Elagabalo (218-222) e raggiunse l'apice della popolarità sotto Aureliano che la promosse in tutto l'impero. Quando Giulio Cesare aveva introdotto il calendario giuliano, il 25 dicembre corrispondeva approssimativamente alla data del solstizio d'inverno. Dunque, proprio nel giorno più corto dell'anno, il Sole dimostrava la sua natura invitta perché dava inizio ad un nuovo ciclo di crescita. Il tipo del rovescio di questa moneta richiama il culto del dio, persistente in tutta la monetazione di Costantino e, mantenendo la stessa leggenda, anche in quella precedente dai tempi di Adriano. Secondo P.M. Bruun, l'adozione dell'immagine del Sole sulle monete di Costantino, piuttosto che come professione di fede, va interpretata come una sfida all'ideologia tetrarchica di Diocleziano che voleva l'imperatore "gioviano", figlio di Giove. Poiché la moneta di figura fu coniata pochi anni dopo la battaglia di Ponte Milvio del 28.10.312, si pone il problema dell'apparente contraddizione tra la famosa visione di Costantino ("in hoc signo vinces", con riferimento al cristogramma , nella vulgata popolare segno premonitore della vittoria su Massenzio) e l'omaggio al dio Sole, simbolo palese di paganesimo. In realtà la contraddizione è solo apparente, Costantino era a capo di un impero pagano e pagano egli fu durante il corso della sua vita, pare infatti che si facesse battezzare solo poco prima della  morte. Come sovrano, egli pretese gli onori divini, facendosi riconoscere quale incarnazione del dio Sole; tuttavia nel 313, con l'editto di Milano, egli aveva legalizzato e protetto la religione cristiana, concesso benefici al clero e personalità giuridica alle comunità cristiane, i suoi stessi figli erano stati educati nello spirito della religione cristiana.  Insomma è probabile che, pur rimanendo legato al paganesimo, fonte del suo potere, promuovesse la convivenza, nella reciproca tolleranza, tra il paganesimo e il cristianesimo intuito come la religione del futuro. Quanto al cristogramma e alla sua interpretazione cristiana, esso appartiene ad una tradizione successiva agli eventi a cui viene comunemente riferito (la battaglia di ponte Milvio).
(5) RP è il segno di zecca formato da due lettere:
  • R (nominativo di zecca, breve per Roma)
  • P (Prima di quattro officine al tempo attive nella zecca).
Indice Dietro Avanti