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Milano, antoniniano, l'apoteosi di Claudio II il Gotico | ||||||||||||||||||||||||
15.5.2020
Buongiorno.
Per favore mi può aiutare nell'identificazione di
questa moneta?peso 1,81g diametro 15mm io la avevo identificata come Antoninianus - Claudius II CONSECRATIO; Roma RIC I#259 IMP CLAVDIVS AVG CONSECRATIO dell'anno 270 mi dicono che non è questa Grazie |
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Roma, 16.5.2020
Egregio
Lettore,riporto di seguito gli elementi significativi riguardanti la moneta di figura: Antoniniano1, zecca di Mediolanum, dopo il 270 d. C.2, RIC V/I 261 (pag. 233) Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le
parti della leggenda usurate o comunque non
leggibili): La ricerca nel web di monete della tipologia di figura ha dato luogo ai seguenti risultati:
Un saluto cordiale. --------------------------
(2) Trattandosi di moneta della Consacrazione, volta cioè a celebrare l'apoteosi dell'imperatore, essa fu necessariamente battuta dopo la morte di Claudio II (quindi dal 270 in poi). Secondo il sito http://www.cgb.fr/monnaies/rome/r13/articles/6rome.html) essa potrebbe essere stata battuta sia sotto il regno di Quintillo che sotto quello di Aureliano, tanta era la fama che il defunto aveva riscosso. Il sito menzionato avanza anche una teoria per spiegare i numerosi ritrovamenti nel Nord d'Italia di monete della Consecratio di Claudio II. Il sito ricorda che nel 271 Aureliano aveva fatto chiudere la zecca di Roma per porre termine ad una frode monetaria, perpetrata dal personale della zecca, che si trascinava dal tempo di Gallieno e che consisteva nel battere antoniniani sotto peso e a basso tenore di fino. Sarebbe dunque accaduto, secondo il sito, che monetieri romani, dopo la chiusura della zecca incriminata, trasferitisi nel nord Italia, battessero in grandi quantità monete dell'apoteosi di Claudio (le ultime prodotte a Roma prima della chiusura; v. http://www.nummus-bibleii.com/t324-antoninien-divo-clavdio). Queste monete, tipologicamente non dissimili da quelle autentiche, avrebbero peso e diametro inferiori. Alla luce di quanto detto, non si può escludere che la moneta in esame, visto il peso e il diametro ridotti, rientri proprio in questa categoria di falsi d'epoca. (3) DIVO CLAVDIO, al Divino Claudio. Riprendo da S. W. Stevenson le notizie storiche che seguono riguardanti questo sovrano: "Di oscure origini illiriche, grazie al talento militare, si era conquistato la fiducia di Traiano Decio che gli aveva affidato la difesa dei confini settentrionali della Grecia. Valeriano lo aveva nominato tribuno militare e, nel 259 d.C., governatore dell'Illirico e comandante in capo delle province del basso Danubio. Le capacità militari gli avevano valso, sotto Gallieno, un decreto del Senato che autorizzava l'erezione di una statua in suo onore. Lo stesso Gallieno lo aveva voluto con sé durante la repressione di Aureolo e l'assedio di Milano. Ma proprio in quelle circostanze Gallieno era stato ucciso dagli ufficiali del suo staff che acclamarono al suo posto Claudio, presto riconosciuto Augusto anche dal Senato il 20 marzo del 268 d.C. In breve tempo il nuovo sovrano represse la rivolta di Aureolo e sconfisse gli Alemanni sul lago di Garda, vicino Verona, per poi dedicarsi a ripristinare l'ordine e la legalità nell'impero. Ma la pace durò poco perché l'anno successivo i Goti raccolsero una flotta di 1200 navi che doveva appoggiare le azioni di terra e un esercito di oltre 300.000 uomini. Claudio mosse loro incontro sconfiggendoli a Naissus (l'odierna Nis, in Serbia) in una battaglia in cui 50.000 Goti persero la vita. Dopo questi avvenimenti Claudio assunse il titolo di "Gotico". Poco tempo dopo, nel 270 d. C., l'imperatore morì della peste che i Goti avevano portato. Prima di morire pare che designasse, come successore, Aureliano. Dopo la morte fu divinizzato. Sotto Aureliano, fu battuta una serie monetale della restituzione, ripresa anche da Costantino I che pretendeva di discendere da lui." (4) CONSECRATIO. La serie delle monete della Consacrazione comprendeva i classici tipi postumi, l'aquila, la pira funeraria e l'altare (come in figura) che furono battuti indistintamente da tutte le zecche dell'impero. |
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