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20.4.2021
Diametro
13mm Peso non determinabile. |
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Roma, 25.4.2021
Egregio
Lettore,per l'identificazione della moneta mi sono avvalso del supporto del forum di numismatica lamoneta.it. Di seguito riporto la sintesi degli elementi raccolti: Denaro (tre gigli)1, zecca di Messina o Brindisi, 1266-1282, W-CIA/39, Banca d'Italia Museo della moneta Sez. 3 Vetrina 10 n° 5, CNI XVIII, p. 225, n. 44 Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le parti della leggenda usurate o comunque non più leggibili): D. KAROL DEI GRA2. Tre gigli e sopra un cuneo entro cerchio lineare. R. REX SICILIE3. Croce latina con globetti alle estremità, entro cerchio lineare. La ricerca nel web di monete della tipologia di figura ha dato luogo ai seguenti risultati:
Un saluto cordiale. ---------------------------------------------- Note: (1) Denaro (tre gigli) di biglione. Raccolgo in tabella le caratteristiche fisiche dei denari della tipologia di figura reperiti nel web:
(2) KAROL DEI GRA (KAROLus DEI GRAtia). Carlo per grazia di Dio (la titolatura di Carlo I d'Angiò si distingue da quella del figlio Carlo II perché quest'ultimo fa seguire al nome l'ordinale SCD - secundus). Carlo I, fratello minore di Luigi IX di Francia, ha svolto un ruolo chiave nella politica del XIII secolo, sia in Italia che altrove. Nel 1267 fu nominato vicario generale della Toscana; fu anche podestà (magistrato capo) di una Firenze solidamente guelfa, carica che manterrà, anche se spesso non in presenza, fino al 1280. Firenze era solo una piccola parte della sorprendente sfera di influenza di Carlo. Due papi francesi, prima Urbano IV (1261-64), poi Clemente IV (1265-68) considerarono Carlo d’Angiò il paladino degli interessi guelfi in Italia. Sostenuto dal papato, divenne re di Napoli e di Sicilia, sconfiggendo l’Hohenstaufen Manfredi nel 1265 e Corradino nel 1268, estinguendo così le pretese di quella dinastia sia sui territori meridionali che sul titolo imperiale. Con la vittoria su Corradino a Tagliacozzo e il consolidamento della sua alleanza con papa Clemente IV, Carlo eliminò efficacemente la minaccia imperiale in Italia. Collocando suoi rappresentanti in posizioni chiave dell'Italia centrale e settentrionale, Carlo si assicurò una salda presa sulla penisola. Carlo d'Angiò cambiò il volto della politica europea e fondò una dinastia il cui predominio sarebbe durato fino alla morte di Roberto di Napoli nel 1343. Gli ultimi anni di Carlo furono travagliati dalla ribellione siciliana, segnata in modo più evidente dalla rivolta dei Vespri siciliani del 1282. I siciliani, scontenti dei pesanti oneri fiscali e del trasferimento della capitale a Napoli, massacrarono la guarnigione francese e offrirono invece la corona a Pietro III d'Aragona. Dopo alcune campagne militari in Calabria, Carlo I morì nel 1285, lasciando in eredità al figlio Carlo II il suo regno (note tratte da https://www.brown.edu/Departments/Italian_Studies/dweb/history/characters/charles_i_anjou.php). (3) REX SICILIE, unendo la leggenda del dritto a quella del rovescio, si legge la completa identificazione della moneta: Carlo, per grazia di Dio, re di Sicilia. |
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