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Ducato della Mirandola, soldo d'assedio tipo Savoia, croce ornata
9.6.2021
..da facebook.
Buonasera, posso avere informazioni su una moneta molto difficile da identificare?
0,97 milligrammi, 18mm, amagnetica.
Riferimenti: lamoneta.it.

fig. 1
Cliccare sulle figure per ingrandire
Roma, 14.6.2021
Egregio Lettore,
di seguito riporto gli elementi significativi riguardanti la moneta di figura:

Soldo ossidionale1, ducato della Mirandola2, 1704, BdN online materiali n. 27-2015 493-505 (pagg. 142-154), Numismatica Italiana W-ASMIR/1-1, CNI vol. IX 3 (pag. 185)3, indice di rarità "R2".

Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le parti della leggenda usurate o comunque non più leggibili):
D. ALEX • II • • DVX • MIR • 4, in senso orario a partire da ore 2. Al centro, stemma coronato dei Pico.
R. IN • TE • DOMINE • SPERAVI5 • 1704 •6 in senso orario, a partire da ore 2. Al centro, croce ornata e accantonata da quattro testine con ornatini, il tutto in ghirlanda di ornatini.

La ricerca nel web di monete della tipologia di figura ha dato luogo ai seguenti risultati:
  1. https://www.lamoneta.it/uploads/monthly_11_2012/post-689-0-25799400-1352587527_thumb.jpg Diametro c. 21mm, peso 1,44g. Sembrerebbe la contraffazione della zecca di Mirandola del soldo di Savoia di Vittorio Amedeo I sotto Francesco Maria Pico (a nome di Alessandro II Pico ) riferimento Gamberini Vol. III n° 22 pag.17.
Mi sono chiesto in cosa le imitazioni dei savoiardi del tipo https://www.deamoneta.com/en/auctions/view/771/742), emessi sotto Alessandro I e Alessandro II Pico, si differenzino dagli ossidionali della tipologia di figura emessi più tardi i quali, per via dell'usura, hanno la data illeggibile. A mio avviso, la differenza è data dall'inizio della leggenda del rovescio che nei savoiardi parte da ore 12 (v. link) mentre negli ossidionali si colloca dopo il millesimo. Concludo osservando che, per quanto consentito ad una valutazione a distanza, le caratteristiche generali e di stile della moneta riflettono quelle degli ossidionali di pari tipologia. Per un esame esaustivo occorrerebbe controllare le caratteristiche fisiche della moneta in esame (v. nota). Quella di figura è una monetazione di nicchia, non facilmente reperibile sul mercato. Nel presente stato di conservazione, la moneta, se autentica, potrebbe stimarsi da parte di un amatore, attorno ai 20,00€, visto che la data è illeggibile.

Un saluto cordiale.
Giulio De Florio

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Note:
(1) Soldo ossidionale (dal latino tardo della prima metà del sec. XIV, obsidionalis, derivazione di obsidio-onis, assedio) in rame. Numismatica Italiana attribuisce a questa tipologia monetale un diametro di (19-21)mm e un peso di (1,23-2,16)g. Traggo dal Bollettino di numismatica on line le caratteristiche fisiche degli ossidionali della tipologia di figura facenti capo alla collezione numismatica appartenuta al Re Vittorio Emanuele III:
Reperto n°
Peso(g) Asse di conio(h) Diametro(mm)
493 2,15 - 20,12
494 1,96 - 21,83
495 1,69 - 23,32
496 1,62 - 21,79
497 1,58 - 21,46
498 1,49 - 20,32
499 1,43 - 19,92
500 1,30 - 21,28
501 1,30 - 21,18
502 1,29 - 20,05
503 1,25 - 20,53
504 1,22 - 20,93
505 1,21 - 20,88
Si evince da quanto sopra che la moneta in esame presenta caratteristiche fisiche (0,97 milligrammi, 18mm) che non rientrano esattamente nei margini di variabilità delle monete sopra citate. Suggerirei pertanto una verifica dei valori relativi alla moneta in essere.
(2) La signoria, poi contea, principato e infine ducato della Mirandola, fu uno Stato italiano esistito dal 1310 al 1711 con capitale Mirandola e governato dalla famiglia Pico, la stessa dell'umanista e filosofo Giovanni II Pico della Mirandola. Nel 1515 Massimiliano I, imperatore del Sacro Romano Impero e Re dei Romani, accordò a Gianfrancesco II Pico la facoltà di aprire la zecca di Mirandola che coniò varie monete fino al 1691 (Ludovico II, Alessandro I, Alessandro II). Nel 1597 Massimiliano II d'Asburgo concesse a Federico II Pico la qualifica di principe di Mirandola e marchese di Concordia; nel 1619 l'imperatore Mattia elevò Alessandro I all'ambito rango di duca della Mirandola (v. link). Traggo da Numismatica Italiana le note che seguono sull'assedio francese del 1704-1705: "L'ultimo duca di Mirandola, Francesco Maria Pico, ebbe la stessa sorte toccata a molti principi limitrofi in quel periodo: alleatosi con i francesi durante la guerra di successione spagnola di inizio settecento, finì per trovarsi scacciato dai suoi domini dagli imperiali (che lo avevano riconosciuto duca e ai quali teoricamente doveva obbedienza), fuggiasco prima a Roma e a Venezia ed infine esule in Spagna. Nel marzo 1701 Mirandola venne così occupata dalle truppe imperiali. Dopo qualche tempo i francesi bloccarono militarmente la città, costringendo gli imperiali ad un assedio durato dal luglio del 1704 al maggio del 1705. Fu durante questo periodo che, per pagare le truppe, vennero battuti i soldi in rame sopra tabulati che vennero coniati (con nuovi stampi) a somiglianza dei soldi (a loro volta imitazioni dei soldi savoiardi - v. https://www.deamoneta.com/en/auctions/view/771/742) emessi in precedenza da Alessandro I e Alessandro II, questo nella speranza che incontrassero il favore del popolo. La poverissima lega usata (rame puro) e la notevole trascuratezza del conio fece invece sì che queste monete fossero universalmente rifiutate. Stessa sorte subirono le altre due monete emesse durante l'assedio, ossia un cavallotto datato 1669 e una lira con Sant'Agata datata 1649 o 1675, indistinguibili dagli originali di Alessandro II in quanto prodotte con i conii originali (ma a volte possono essere identificabili in quanto di conio trascurato e di peso calante). Il Traina, riportando considerazioni di A. Maestri databili ad inizio novecento, ipotizza (dubitativamente) che tra il periodo successivo alla rioccupazione di Mirandola da parte degli imperiali, e il 1710, anno di vendita del ducato al duca di Modena, per pagare il soldo alle truppe siano state battute dalla guarnigione tedesca di stanza a Mirandola altre (non ben specificate) monete riutilizzando stampi originali di Alessandro II. Di questa ipotetica coniazione peraltro non v'è traccia alcuna nei documenti d'epoca."
(3) L'attribuzione CNI vol. IX 3 (pag. 185) discende dal fatto che nello stemma del soldo in esame l'aquila è monocefala, non bicefala (CNI 1, 2).
(4) ALEX • II • • DVX • MIR • (ALEXander II DVX MIRandulae). Alessandro II, essendogli premorto il figlio primogenito Francesco destinato a succedergli, aveva, senza riguardo agli altri suoi figli Galeotto, Giovanni e Lodovico, nominato erede con prescrizione testamentaria un pupillo ancora bambino, Francesco Maria, figlio di Francesco e di Anna Camilla Borghese e del quale Brigida Fico, sua prozia, assumeva la tutela. Durante la guerra per la successione di Spagna, Mirandola è assediata dai Franco-Ispani, e Francesco Maria, allora in età di 16 anni, si mette sotto la protezione di Francia e Spagna, sebbene egli possedesse lo Stato in vigore d'investitura imperiale. Viene perciò dall'Imperatore Carlo VI dichiarato reo di fellonia e decaduto dal ducato imperiale della Mirandola; l'Imperatore, confiscati i beni di proprietà della famiglia Fico, ordina ai Mirandolesi di non più riconoscere Francesco Maria, e il 15 luglio 1710 Mirandola è venduta al Duca di Modena per 175,000 doppie delle cinque stampe, e la zecca viene definitivamente chiusa (v. CNI, pag. 184).
(5) IN • TE • DOMINE • SPERAVI, significa "In te, o Signore, ho riposto la mia fiducia". Viene dalla Vulgata, la traduzione latina standard della Bibbia, Salmo 30, riga 1.
(6) • 1704 •, è il millesimo, illeggibile, disposto sulla parte alta del rovescio.
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