Roma, 9.9.2021
Egregio,
di seguito riporto gli elementi significativi
riguardanti la moneta di figura:
AE Asse1,
zecca di Roma, 207 a. C.2, Crawford
57/3 (pag. 160), Sydenham
221 (pag. 25),
indice di rarità "(3-5)".
Descrizione sommaria:
D. Testa di Giano3 laureata,
sopra I
4.
R. Prua di nave a destra, sopra, I4,
sotto ROMA5.
La ricerca nel web di monete della tipologia di figura
ha dato luogo ai seguenti risultati:
- https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=127323
Sale: CNG 79, Lot: 812. Estimate $300. Closing
Date: Wednesday, 17 September 2008. Sold For $415.
This amount does not include the buyer’s fee.
Anonymous. 207 BC. Æ As (43.65 g, 4h). Sextantal
standard. Rome(?) mint. Laureate head of bearded
Janus; I (mark of value) above / Prow of galley
right; I (mark of value) and crescent above.
Crawford 57/3 (citing 11 specimens in Paris);
Sydenham 221. VF, dark green patina, some red,
areas of deposits. From Collection V.C.
- https://www.acsearch.info/search.html?id=7027776
Roma Numismatics Limited
http://www.romanumismatics.com/ E-Sale 71 791
28.05.2020 Beschreibung: Selections from the
Andrew McCabe Collection. Crescent series Æ As.
Rome, 208 BC. Laureate head of Janus; I above /
Prow of galley right; I and crescent above; ROMA
below. Crawford 57/3; Sydenham 221; RBW 219.
40.21g, 35mm, 2h. Very Fine. From the Andrew
McCabe Collection; Ex English Amateur Scholar
Collection (but not included in Numismatica Ars
Classica 92).
- romanumismatics
E-Sale 80, 04-02-2021, Lot 956. Crescent series Æ
As. Hammered For: £70. Description Crescent series
Æ As. Rome, 208 BC. Laureate head of Janus; I
above / Prow of galley to right; I and crescent
above; ROMA below. Crawford 57/3; Sydenham 221;
RBW 219. 39.38g, 34mm, 2h. Near Very Fine. From
the Vitangelo Collection, collector's tickets
included.
- sixbid
Starting price: 160 CHF Estimate: 200 CHF Result:
unverkauft. Lot 233. The Roman Republic Struck
Coinage. Crescent (first) series As circa 207, Æ
43.84g. Laureate head of Janus; above, mark of
value. Rev. Prow r.; above, mark of value and
crescent. Below, ROMA. Sydenham 221. Crawford
57/3. Very fine / about very fine Privately
purchased from R. Schaefer in August 1986.
- sixbid
Starting price: 160 CHF. Estimate: 200 CHF.
Result: 225 CHF. Lot 987. The JD collection of
Roman Republican Coins part II – session II. As
circa 207, Æ 39.82g. Laureate head of Janus;
above, mark of value. Rev. Prow r.; above, mark of
value and crescent. Below, ROMA. Sydenham 221.
Crawford 57/3. Green tone and very fine Ex Vecchi
sale 3, 1996, 148.
- https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=237426
307, Lot: 266. Estimate $150. Sold for $120.
Anonymous. 208 BC. Æ As (48mm, 43.91g, 5h). Rome
mint. Laureate head of bearded Janus; I (mark of
value) above / Prow of galley right; I (mark of
value) and crescent above. Crawford 57/3; Sydenham
221. Fine, green-brown patina, roughness.
Duplicates from the RBW Collection.
- https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=322909
385, Lot: 417. Estimate $150. Sold for $280.
Anonymous. 194-190 BC. Æ As (36mm, 36.65g, 7h).
Rome mint. Laureate head of bearded Janus; I (mark
of value) above / Prow of galley right; crescent
and I (mark of value) above. Crawford 137/2;
Sydenham 267; Type as RBW 611. VF, dark green to
black patina with some earthen highlights, old
scratch on obverse. Very rare. From the Andrew
McCabe Collection, purchased from Martina
Dieterle, 2004. This is a very rare bronze type,
distinguishable from the merely scarce Cr. 57/3 by
the smaller and neater devices, especially the
prow, and with a prow-stem that is more angled,
slightly narrower, and is engraved in stronger
relief. The style of this series matches exactly
that of others of the same era such as L.PL.H,
shield and MAE, and eagle wreath. [A. McCabe].
- vcoins
US$200.00 €169.10. Æ As, approx. 34mm, 38.58g.
Rome mint, (ca. 208 – 207 B.C.) Anonymous Issue.
Obv: laureate head of bearded Janus, I (mark of
value) above. Rev: ROMA [in exergue], prow of
galley right, I (mark of value) and crescent
above, F-VF, green patina, some roughness cf:
Crawford 57/3, Sydenham 221.
- https://www.tinianumismatica.com/prodotto/cr-057-3-asse-giano-prua-crescente/
Cr. 057/3 – Asse Giano / Prua (Crescente) COD:
2695/18-13. Descrizione Anonimo, Asse. 207 a.C.,
Roma, Crawford 57/3. 32.48g x 33mm, Bronzo. D/
Testa di Giano bifronte; sopra, I. R/ ROMA; prua;
sopra, I e crescente. qBB.
- cngcoins
Anonymous. 207 BC. Æ As (36mm, 35.72g, 12h).
Crescent (first) series. Rome mint. Electronic
Auction 499. Lot: 371. Estimated: $ 100. Roman
Republican, Bronze. Sold For $ 150. Anonymous. 207
BC. Æ As (36mm, 35.72 g, 12h). Crescent (first)
series. Rome mint. Laureate head of bearded Janus;
I (mark of value) above / Prow of galley right; I
(mark of value) and crescent above. Crawford 57/3;
Sydenham 221; RBW 219. Dark green and brown
patina, some roughness. Near VF. Rare. Closing
Date and Time: 1 September 2021 at 12:03:20 ET.
Venendo alle conclusioni, per quanto consentito ad una
valutazione a distanza, la moneta non si discosta per
caratteristiche fisiche, generali e di stile dalle
monete di pari tipologia reperite nel web. Il suo
valore venale nelle presenti condizioni si attesta, a
mio avviso, sui 200,00€.
Un saluto cordiale.
Giulio De Florio
--------------------------
Note:
(1) Asse di
bronzo. L'asse primigenio aveva il peso di una
libbra romana, 327,168g. La cosiddetta "riforma
sestantale" ne aveva ridotto il peso tanto da
pesare quanto il sestante primigenio (54g), peso
che tuttavia era destinato a decrescere
ulteriormente per effetto della svalutazione della
moneta. Riferisce il Crawford che il peso standard
della serie "crescente lunare", era basato su un
asse di c. 45g. In realtà gli assi della serie
"crescente lunare", classificati dal Crawford Cr
57/3, hanno pesi molto variabili perché dai 54g
della serie sestantale si poteva scendere anche al
di sotto dei 30g, per arrivare, con la riforma
unciale, a 27,3g (legge Flaminia o Fabia del 217
a. C.). A testimoniare la variabilità del peso
della serie "crescente lunare" riporto in tabella
le caratteristiche fisiche di un piccolo campione
di queste monete reperite nel web:
Riferimenti |
Peso(g) |
Asse di conio(h) |
Diametro(mm) |
Link1 |
43,65 |
4 |
- |
Link2 |
40,21 |
2 |
35 |
Link3 |
39,38 |
2 |
34 |
Link4 |
43,84 |
- |
- |
Link5 |
39,82 |
- |
- |
Link6 |
43,91 |
5 |
48 |
Link7 |
36,65 |
7 |
36 |
Link8 |
38,58 |
- |
34 |
Link9 |
32,48 |
- |
33 |
Link10 |
35,72 |
12 |
36 |
Si desume dalla tabella che le caratteristiche
fisiche della moneta di figura (38g, 37mm) rientrano
nei margini di variabilità delle monete d'epoca
dello stesso tipo.
(2) 207 a. C. è la data di
emissione della serie "crescente lunare" secondo
Crawfod, data che discende dal ritrovamento, sotto
lo strato di distruzione della città siciliana di
Morgantina (
211a.C.), di un denario anonimo mai circolato.
Attorno a questa data è associata l'emissione dei
primi denari romani, nonché la riforma sestantale
dell'asse. In realtà non c'è unanimità tra gli
studiosi sulla datazione, come riassumono Roberto
Salati e Lorenzo Bassi nel loro articolo di sintesi
dal titolo "Riflessioni sulla cronologia delle prime
emissioni romane repubblicane" (v.
link). Secondo gli autori, quattro sono le
teorie che nel corso del tempo sono state formulate
sulla datazione del primo denario romano e sulla
contemporanea riduzione sestantale dell'asse:
- la prima (teoria tradizionale), sviluppata dal
Mommsen a fine ottocento, poi perfezionata da
Haberlein e da Grueber ai primi del novecento,
basata sulle fonti latine (Plinio e Livio),
colloca la prima emissione del denario nel 269
a. C.;
- la seconda (teoria ribassista), sviluppata da
Mattingly e dalla scuola inglese negli anni '30
del novecento, proponeva, come data di emissione
del denario, il 187;
- la terza (teoria media), prendendo spunto dal
ritrovamento del denario di Morgantina sotto lo
strato di distruzione della città, collocava la
prima emissione del denario nel 217-211;
- la quarta (teoria tradizionale rivista),
apparentemente preferita dagli autori, riprende
la "teoria tradizionale" con alcune modifiche
dettate dall’analisi storica e colloca la prima
emissione del denario nel 269 a. C.
(3) Nel merito della scelta di
Giano come tipo del dritto dell'asse, traggo le note
che seguono da "Immagini divine. Devozioni e
divinità nella quotidiana dei Romani, testimonianze
archeologiche dall'Emilia Romagna di Jacopo Ortalli
e Diana Neri, 01 nov 2007" (v.
link):
"Nel quadro della prima monetazione romana
appare emblematica la scelta dell'effigie dì Giano
che caratterizza il nominale maggiore, l'asse, già
nelle serie fuse della prua e che viene poi
mantenuto nelle numerose emissioni successive di età
repubblicana, coniate fino al 46 a.C. Questa
amplissima produzione vede l'utilizzo reiterato
della iconografìa caratteristica, e pressoché
immutata, della testa del dio bifronte, una delle
più antiche divinità della religione romana, tipica
della protostoria italica e senza equivalenti nel
mondo greco; un dio autoctono, considerato il primo
re del Lazio, che aveva regnato in una mitica età
dell'oro, quando uomini e dei vivevano fianco a
fianco felicemente. Giano era considerato il patrono
di tutti gli inizi, oltre che dei passaggi,
connotato dall'aspetto della duplicità, tanto cara
all'ideologia repubblicana, capace di esprimere la
coesistenza di due elementi di natura differente o
addirittura opposta. Questa polivalenza, evidente
nella duplice connotazione di dio della pace e della
guerra, ma in genere delle trasformazioni e quindi
del tempo, favoriva la rappresentazione di
significati religiosi e politici insieme, che
potevano assumere valenze diverse a seconda delle
circostanze. La testa di Giano, come quella delle
altre divinità che connotano i differenti nominali
del sistema, era abbinata, sull'altro lato, al tipo
fisso della prua di nave rostrata; malgrado la forte
semplificazione simbolica, condizionata innanzi
tutto dalle dimensioni dell'oggetto, le due facce
della moneta esprimevano, nella loro stretta
correlazione, un chiaro intento narrativo. In
quest'ottica, secondo alcuni studiosi, le due
immagini sarebbero infatti da collegare ad uno
specifico evento, cioè alla costruzione del tempio
di Giano nel Foro Olitorio, da parte del vincitore
della battaglia navale di Mylae, C. Duilio, nel
corso della prima guerra punica, probabilmente con i
proventi dell'enorme bottino raccolto. L'immagine
della prua di nave, se da un lato, può apparire
quasi in contrapposizione rispetto alla scelta della
ruota che aveva connotato serie precedenti,
dall'altro può riflettere anche la precisa volontà
di collegare l'adozione del tipo con l'acquisizione
del potere sul mare da parte dei Romani nel corso
della prima guerra punica."
(4) "I", segno del valore, sta
per 1 (I=un asse). L'asse di figura faceva parte di
un'emissione monetale che comprendeva i seguenti
nominali:
- vittoriato -
Cr 57/1 (testa di Giove laureata a
destra/Vittoria a destra che incorona un trofeo,
in mezzo, in basso, crescente; in esergo ROMA);
- denario -
Cr 57/2 (testa elmata di Roma a destra; X
dietro/Dioscuri di corsa a destra, sopra
crescente; in esergo "ROMA");
- asse -
Cr 57/3 (testa laureata di Giano, sopra I;
/Prua di nave, sopra I, in alto crescente, in
esergo ROMA);
- semisse -
Cr 57/4 (testa laureata di Saturno a
destra; dietro "S"/ Prua di nave a destra, sopra
"S"; in alto crescente, in esergo ROMA);
- triente -
Cr 57/5 (testa elmata di Minerva a destra,
sopra "oooo"/Prua di nave a destra, sopra
"ROMA", in alto crescente, in esergo "oooo");
- quadrante -
Cr 57/6 (testa di Ercole a destra; dietro
""/Prua di
nave a destra, sopra "ROMA", in alto crescente,
sotto "ooo");
- sestante -
Cr 57/7 (testa di Mercurio a destra; in
alto "oo"/Prua di nave a destra, sopra "ROMA",
in alto crescente, sotto "oo");
-
oncia -
Cr 57/8 (testa di Roma a destra; dietro
"o"/Prua di nave a destra, sopra "ROMA", in alto
crescente, sotto "o").
(5) ROMA è l'etnico, cioè lo
stato nel nome del quale la moneta è stata battuta. |