Roma, 15.12.2021
Egregio,
di seguito riporto gli elementi significativi
riguardanti la moneta di figura:
AE Follis1,
zecca di Londinium, 316-317 d. C., RIC VII
88 (pag. 102),
indice di rarità "r3".
Descrizione sommaria (sono indicate in
rosso le parti della leggenda usurate o comunque
non più leggibili):
D. IMP CONSTANTINVS
P F AVG2.
Costantino I, busto laureato e corazzato a destra.
R. SOLI INVIC-TO COMITI3.
Il Sole radiato, stante a sinistra, solleva la mano
destra e sorregge globo con la sinistra, chlamys
pendente dalla spalla sinistra. Segno di
zecca: 4.
La ricerca nel web di monete della tipologia di
figura ha dato luogo ai seguenti risultati:
- https://images.auex.de/img/9//111/01890Q00.jpg
Lot 1890 Constantin I., der Große, 307 - 337 n.
Chr. AE Follis (3.79g). 316 - 317 n. Chr. Mzst.
Londinum. Vs.: IMP CONSTANTINVS PF AVG,
Panzerbüste mit Lorbeerkranz n.r. Rs.: SOLI
INVIC-TO COMITI / T - F / PLN, linkshin stehender
Sol mit Schultermantel, erhobener Rechten und
Globus in der Linken. RIC VII, 88 (var.: ohne F in
der Vs-Legende). RR! Schwarzbraune Patina, großer
Schrötling, vz. Condition: Schwarzbraune
Patina, großer Schrötling, vz.
- cngcoins
Electronic Auction 477 Lot nuber 640. Constantine
I. AD 307/310-337. Æ Follis (22mm, 4.56g, 6h).
Londinium (London) mint. Struck late AD 309-311.
Electronic Auction 477- Lot: 640. Estimated: $ 100
Roman Imperial, Bronze. Sold For $ 90. IMP
CONSTANTINVS P F AVG, laureate and cuirassed bust
right, slight drapery on shoulder / Sol standing
left, raising right hand and holding globe;
T|F//PLN. RIC VII 121a; C&T 6.02.010. Brown
surfaces. Good VF. From the Todd Hansen
Collection, purchased from Victor England. Closing
Date and Time: 23 September 2020 at 13:33:00 ET.
- https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=98240
Sold For $95. Constantine I. AD 307/310-337. Æ
Follis (23mm, 4.29g, 6h). Londinium (London) mint.
Struck AD 316-317. Laureate and cuirassed bust
right / Radiate Sol standing front, head left,
raising hand and holding globe; T-F//PLN. RIC VII
88 var. (draped). EF, virtually full silvering
displays dark gray toning, trace of deposits.
- https://agoraauctions.com/listing/viewdetail/28732/0/archive
Lot 54-191. Constantine I. A.D. 307/10-337. AE
follis. London mint, struck A.D. 316-317.
Constantine I. A.D. 307/10-337. AE follis (21.9mm,
3.23g, 6h). London mint, struck A.D. 316-317.
CONSTANTINVS AVG, laureate and cuirassed bust
right / SOLI INVICTO COMITI, Sol standing left,
chlamys across left shoulder, holding globe, right
hand raised; T-F in fields, PLN in exergue. RIC
88. near EF. Estimate: $75.00 Final Price: $45.00
(1 bid(s)). Time remaining: Bidding closed
(Tuesday, 26 Apr 2016, 13:35:00) Current time:
Wednesday, December 15th, 10:40:38.
Concludo osservando, nei limiti di un esame a
distanza, che le caratteristiche fisiche, generali e
di stile della moneta appaiono non difformi da quelle
delle monete d'epoca di pari tipologia.
Un saluto cordiale.
Giulio De Florio
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Note:
(1) Follis
(bronzo). Raccolgo in tabella le caratteristiche
fisiche dei follis della tipologia di figura
descritti nei link di cui sopra:
Riferimenti |
Peso(g.) |
Diametro(mm) |
Asse di conio(h) |
Link1 |
3,79 |
- |
- |
Link2 |
4,56 |
22 |
6 |
Link3 |
4,29 |
23 |
6 |
Link4 |
3,23 |
21,9 |
6 |
Dalla tabella si evince che il follis di figura ha
un peso (3,6g) che rientra nei margini di
variabilità delle monete d'epoca di pari tipologia.
(2) IMP CONSTANTINVS P
F AVG (IMPerator
CONSTANTINVS Pius Felix AVGustus). In altra pagina
di questo sito (cliccare
qui) ho tracciata una sintesi storica della
tetrarchia, dalle origini sino alla conferenza di
Milano del gennaio-febbraio del 313 che aveva
sancito la parità di culto tra la religione
cristiana e quella pagana, ma sopra tutto, dal punto
di vista politico, affermato l'alleanza tra
Costantino, Augusto d'Occidente e Licinio, Augusto
d'Oriente. Ma la pace tra i due non era destinata a
durare, Costantino infatti, per contenere il potere
di Licinio, aveva avviato con lui negoziati per la
creazione di uno stato cuscinetto tra i due reami
comprendente la Rezia e la Pannonia alla testa del
quale intendeva mettere Bassiano, suo cognato, una
volta elevato al rango di Cesare. L'annuncio
dell'elevazione doveva essere dato a Treviri il 25
luglio del 315, nella ricorrenza del primo decennale
di regno di Costantino. Ma in quell'occasione
Costantino svelò invece un complotto ordito nei suoi
confronti dallo stesso Bassiano e da Licinio che
doveva trovare esecuzione per mano di Senecio,
fratello di Bassiano. Seguì un periodo di guerra
fredda tra i due Augusti con scambi di note
diplomatiche, culminato con la rottura finale
nell'agosto-settembre del 316 quando le zecche
occidentali (Arles, Treviri, Roma, Ticinum, sotto il
controllo di Costantino) cessarono di battere moneta
anche nel nome di Licinio e le operazioni belliche
ebbero inizio. Licinio, battuto a Cibalae (l'attuale
Vinkovici nella Croazia orientale), si ritirò in
Tracia ad Adrianopoli (l'odierna Edirne). Per
assicurarsi la lealtà dell'esercito in Europa,
Licinio durante la ritirata aveva elevato al rango
di Augusto un suo generale, Valerio Valente, con
responsabilità sulla Mesia Inferiore (l'odierna
Macedonia). Costantino, come contromossa, aveva
elevato al rango di Cesare, i figli Crispo e
Costantino jr. L'avanzata di Costantino fu fermata a
Filippopoli (Plovdiv, nell'odierna Bulgaria) da
negoziati alla fine risultati infruttuosi. La parola
tornò alle armi e i due eserciti si scontrarono di
nuovo a Campus Ardiensis (una città posta a metà
strada tra Sofia in Bulgaria e Nis in Serbia) in una
battaglia non risolutiva nella quale Licinio fu
comunque ancora una volta battuto. Costantino avanzò
ancora sino a Bisanzio sulle tracce dell'avversario
che però si era ritirato a Beroea (nel nord
dell'attuale Grecia, v.
mappa). Ora ciascuno dei due contendenti
rischiava di vedersi tagliate le linee di
rifornimento. Perciò nuovi negoziati furono
intrapresi, Licinio dovette accettare la perdita di
gran parte del territorio europeo e l'esecuzione di
Valente, ma ottenne di poter conservare il trono. La
pace fu sancita ufficialmente a Serdica, il 1.3.317
e furono riconosciuti come Cesari Costantino jr e
Crispo, figli di Costantino I e Licinio jr, figlio
di Licinio I. La partita finale tra i due
Augusti era ancora una volta rimandata ... [n.d.r.;
notizie storiche tratte dal RIC].
Il temporaneo stato di pace tra i due imperi fece sì
che entrambi i sovrani battessero monete dello
stesso tipo nelle zecche di ambedue i reami. Ciò in
particolare avvenne a Londinium, al tempo sotto il
controllo di Costantino I:
- IMP CONSTANTINVS P F AVG (Roma, Ric
88); Costantino 1° (il Grande), figlio di
Costanzo 1° e di Elena, nato c. nel 282, Cesare
il 24.7.306, Augusto nel 307, sposato con
Fausta, figlia di Massimiano il 31.3.307, morto
il 22.5.337.
- IMP LICINIVS P F AVG (Roma, Ric
97); Licinio 1°, nato c. 250, Augusto
11.11.308, sposato a Milano con Costanza,
sorella di Costantino, all'inizio della
primavera del 313, deposto dal cognato dopo la
battaglia di Nicopoli il 18.9.324, ucciso a
Tessalonica nel 325.
(3) SOLI INVIC-TO
COMITI (al Sole Invitto Compagno).
Invitto era l'epiteto di tre diverse divinità, El
Gabal (divinità siriaca), Mitra (divinità di
origine persiana), il Sole (il dio protettore
dell'imperatore Aureliano) che venivano festeggiate
nello stessa giorno, il 25 dicembre, "dies natalis
solis invicti". La festa, secondo http://en.wikipedia.org/wiki/Sol_Invictus,
fu introdotta da Elagabalo (218-222) e raggiunse
l'apice della popolarità sotto Aureliano che la
promosse in tutto l'impero. Quando Giulio Cesare
introdusse il calendario giuliano, il 25 dicembre
corrispondeva approssimativamente alla data del
solstizio d'inverno. Dunque, proprio nel giorno più
corto dell'anno, il Sole dimostrava la sua natura
invitta perché dava inizio ad un nuovo ciclo di
crescita. Il tipo del rovescio di questa moneta
richiama il culto del dio, persistente in tutta la
monetazione di Costantino e, mantenendo la stessa
leggenda, anche in quella precedente dai tempi di
Adriano. Secondo P.M. Bruun, l'adozione
dell'immagine del Sole sulle monete di Costantino,
piuttosto che come professione di fede, va
interpretata come una sfida all'ideologia
tetrarchica di Diocleziano che voleva l'imperatore
"gioviano", figlio di Giove. Poiché la moneta di
figura fu coniata pochi anni dopo la battaglia di
Ponte Milvio del 28.10.312, si pone il problema
dell'apparente contraddizione tra la famosa visione
di Costantino ("in hoc signo vinces", con
riferimento al cristogrammo , nella
vulgata popolare segno premonitore della vittoria su
Massenzio) e l'omaggio al dio Sole, simbolo palese
di paganesimo. In realtà la contraddizione é solo
apparente, Costantino era a capo di un impero pagano
e pagano egli fu durante il corso della sua vita,
pare infatti che si facesse battezzare solo poco
prima della morte. Come sovrano, egli pretese gli
onori divini, facendosi riconoscere quale
incarnazione del dio Sole; tuttavia nel 313, con
l'editto di Milano, egli aveva legalizzato e
protetto la religione cristiana, concesso benefici
al clero e personalità giuridica alle comunità
cristiane, i suoi stessi figli erano stati educati
nello spirito della religione cristiana.
Insomma è probabile che, pur rimanendo legato al
paganesimo, fonte del suo potere, promuovesse la
convivenza, nella reciproca tolleranza, tra il
paganesimo e il cristianesimo intuito come la
religione del futuro. Quanto al cristogramma e alla
sua interpretazione cristiana, esso appartiene ad
una tradizione successiva agli eventi a cui viene
comunemente riferito (la battaglia di ponte Milvio).
(4) Il segno di zecca si compone di due parti:
- la parte superiore, T-F è il segno distintivo
dell'emissione del 316-317;
- la parte inferiore reca le lettere PLN, ove LN
sta per Londinium e P individua l'officina
monetale (P= Prima).
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