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29.4.2023
Gent.mo sig
De Florio,Le trasmetto 2 foto della moneta in oggetto pregandola di esaminarle per una più completa identificazione. Di seguito Le riporto i dati fisici della stessa: METALLO: AE senza elementi ferrosi ma con punte di patina verde; PESO: 5,8g; DIAMETRO: 20,9mm; SPESSORE: 2,6mm; ASSE di CONIO: h12; DESCRIZIONE: D/ testa barbuta e laureata di ZEUS a d.; R/ cinghiale stante a destra. In attesa del Suo gradito riscontro, cordialmente La saluto. |
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Roma, 30.4.2023
Egregio
Lettore,di seguito riporto gli elementi significativi riguardanti la moneta di figura: Æ211, zecca di Salapia2, 225 - 210 a. C.3, HN Italy 69, SNG ANS 736 Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le
parti della leggenda usurate o comunque non
più leggibili): La ricerca nel web di monete della tipologia di figura ha dato luogo ai seguenti risultati:
Un saluto cordiale. Giulio De Florio -------------------------- (1) Æ21 (bronzo). Riporto in tabella le caratteristiche fisiche delle monete della tipologia in esame reperite nel web:
(2) Salapia. Traggo da https://www.perseus.tufts.edu/hopper/text?doc=Perseus%3Atext%3A1999.04.0006%3Aentry%3Dsalapia le note storiche che seguono: Antica città sulla costa adriatica a Nord di Trinitapolis, nei pressi della Palude Salapina (Luc. 5.377), oggi in gran parte prosciugata. Secondo la leggenda, fu fondata da Diomede o da Elpia di Rodi (Vitr. 1.14.12; Strab. 14.654). Altri attribuiscono origini troiane alla città (Licoph. 1129). La città non fu tuttavia colonizzata dai Greci nel periodo storico. Come importante centro della Daunia con una propria zecca (i nomi Salapinon o Salpinon si trovano sulle monete di bronzo), partecipò attivamente alla seconda guerra punica. Nel 214 a.C. Annibale conquistò la città e vi stabilì i suoi quartieri invernali, ma Claudio Marcello la rioccupò nel 210 (Livio 24.20; 26.38). Durante la guerra sociale (App. BCiv. 1.51), la città fu distrutta e gradualmente scomparve perché la laguna stava diventando una palude. I ruderi dell'antico borgo si trovano lungo la strada che da Zapponeta conduce al quartiere di Torre Pietra. Secondo Vitruvio (a.C. cit.), la città vecchia fu abbandonata, resa malsana a causa della malaria, e gli abitanti nel 1° sec. a.C. si trasferirono a circa 6,4 km di distanza in un luogo più sano, dove un porto fu sviluppato unendo il Lago di Salpi con il mare. La nuova Salapia fu municipium romano ed è menzionata come colonia (Grom. Vet. 210.261) dagli autori del rilevamento del territorio. Tracce significative sono state recentemente portate alla luce nella zona denominata Monte di Salpi, dove si ritiene che sorgesse la seconda città. (3) 225-210 a. C. Per la datazione della moneta mi sono rifatto ai link da 1 a 5 sopra citati. (4) ΣAΛAΠINΩN (genitivo etnico - dei Salapini). La lettura che ho dato della moneta, in carenza delle leggende del dritto e del rovescio obliterate dall'usura, si basa esclusivamente sui tipi del dritto (Zeus) e del rovescio (cinghiale) volti a destra. (5) ΠΛΩTIOY (Plotios) è il nome del magistrato monetale. |
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