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24.5.2024
Gentilissimo
Sig.Giulio, Le chiedo gentilmente un'altra sua consulenza riguardante una moneta che era di mio padre il quale l'aveva comperata piu di cinquanta anni fa, insieme a delle altre, in un mercatino.Io ho cercato di pulirla quasi totalmente e se prima non si vedeva niente, ora si notano dei particolari. Da una parte c'è un felino e dall'altra una frase (BONONIA DOCET) e 1668. Diametro 21/19mm Metallo penso rame Peso 2,7 grammi Cosa può valere? Ringraziandola anticipatamente La saluto. |
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Roma, 29.5.2024
Egregio
Lettore,di seguito riporto gli elementi significativi riguardanti la moneta di figura: Quattrino1, zecca di Bologna2, 1668, CNI X 8 (pag. 172) Descrizione sommaria: D. BONO/NIA//DOCET//1668. R. Anepigrafe. Leone rampante a sinistra, testa di fronte, vessillo fra le zampe anteriori, banderuola crucigera volta a destra. La ricerca nel web di monete della tipologia di figura ha dato luogo ai seguenti risultati:
Un saluto cordiale. --------------------------------------------- Note: (1) Il quattrino bolognese ha una storia che si snoda tra il 1406 e il 1854. Il primo quattrino di Bologna era in bassa lega d’argento, la cosiddetta “mistura” e fu battuto nel 1406. Nel Medioevo il termine quattrino indicava una moneta da quattro denari e il denaro era l’unità monetaria di base più piccola. Ma il quattrino emesso a Bologna valeva solo due denari locali. Il quattrino era certamente la moneta più diffusa tra i ceti popolari, a tal punto che ancor oggi, a distanza di oltre un secolo e mezzo dalla sua ultima emissione, in buona parte dell’Emilia è un sinonimo dialettale di danaro e dire che uno “ha dei quattrini” significa che è ricco. L’ultimo quattrino pontificio fu coniato a Bologna nel 1854. Per un approfondimento sulla storia del quattrino, v. https://www.cronacanumismatica.com/gli-speciali-di-cn-la-lunga-storia-del-quattrino-a-bologna/ di Michele Chimienti. Raccolgo in tabella le caratteristiche fisiche dei quattrini della tipologia di figura presenti nei link di cui sopra:
(2) Nel 1604 la tipologia del quattrino assunse caratteristiche francamente autonome, cioè senza alcun segno esplicito del governo pontificio. Da un lato vi era il leone rampante, simbolo dell’autonomia cittadina, dall’altro la scritta BONONIA DOCET. La causa di questa scelta è da ricercare in una disposizione impartita dal pontefice Clemente VIII secondo cui le monete della zecca di Bologna dovevano essere assolutamente impossibili da confondere con quelle coniate a Roma. |
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