IMP C MAXIMIANVS P F AVG

Si evince dalla tabella che le caratteristiche fisiche della moneta in esame (10,54g, 28mm, 12h) rientrano nei margini di variabilità delle monete autentiche dello stesso tipo reperite nel web.
(2) Il Ric VI (pag. 35) attribuisce la moneta in esame all'arco temporale compreso tra il 25 luglio 306 e il Marzo 307 (il periodo della cosiddetta terza tetrarchia, che registra Galerio Massimiano come Augusto senior; Massimino come Cesare senior; Severo, come Augusto sino a Marzo/Aprile del 307; Costantino come Cesare; Cesari, principe e Augusto, Massenzio (dal 28 ottobre 306) e Massimiano Erculio Augusto ripristinato (dalla fine 306 o inizi 307).
(3) IMP C MAXIMIANVS P F AVG (IMPerator Caesar MAXIMIANVS Pius Felix AVGustus, indicato nei libri di storia come Galerio Massimiano ovvero semplicemente Galerio). Galerio (nato a Serdica - morto a Roma 311 d. C.), segnalatosi in imprese militari, fu da Diocleziano e Massimiano Erculio nominato Cesare (293) insieme a Costanzo, ed ebbe il governo delle province danubiane; sposò Valeria, figlia di Diocleziano. Poi (294-96) compì una serie di fortunate spedizioni contro i Sarmati, i Carpi, i Goti. Passato a difendere il confine orientale, dopo un primo insuccesso sconfisse i Persiani (297), imponendo loro gravose condizioni di pace; il grande arco eretto a Tessalonica ricorda il suo trionfo. Nel 299 combatté contro i Marcomanni e i Sarmati. Nel 305, in seguito all'abdicazione di Diocleziano e di Massimiano Erculio, Galerio e Costanzo divennero Augusti, mentre Severo e Massimino erano nominati Cesari. Alla morte di Costanzo (306) Galerio nominò Augusto Severo, e Cesare Costantino, che dalle truppe era stato salutato imperatore; intanto anche Massenzio fu acclamato imperatore e Massimiano Erculio riprese la porpora. Galerio convocò a Carnunto (308) Diocleziano e Massimiano Erculio: fu stabilito che i due Augusti fossero Galerio e Licinio, e Cesari Costantino e Massimiano Erculio; in effetti anche questi, oltre Massenzio, pretesero il potere imperiale. Prima che la situazione si risolvesse, Galerio morì. Uno dei suoi ultimi atti fu un editto di tolleranza (aprile 311) per i cristiani.
(4) FIDES MILITVM AVGG ET CAES N N (FIDES MILITVM AVGustorum ET CAESarum Nostrorum - la fedeltà dei soldati, degli Augusti e dei nostri Cesari). Nel periodo in questione monete della Fides stante furono battute tanto nel nome di Galerio Massimiano che in quello di Severo:

IMP C MAXIMIANVS P F AVG (Galerio Massimiano) - Ric 77a - v. ad es. il link;
IMP C SEVERVS P F AVG (Severo) - Ric 77b - v. ad es. il link.

(5) AQP è il segno di zecca che si compone di due parti, la prima (AQ) costituisce il nominativo della zecca di Aquileia, la seconda (P) designa l'officina monetale che ha battuto la moneta (la prima di due attive ad Aquileia nel periodo).
(6) Il tipo (la Fides) e la leggenda del rovescio (FIDES MILITVM AVGG ET CAES N N - la Fedeltà dei soldati, degli Augusti e dei Cesari nostri) esprimono l'auspicio di Galerio Massimiano e di Severo di mantenere l'impegno di fiducia reciproca e di assicurare la fedeltà dell'esercito.