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Roma, follis, Massenzio e la quadriga di elefanti
18.6.2024
Salve, ho trovato questa moneta, è molto rara?
Negli ultimi 40 anni solo questa è passata in un'asta.
Eventualmente potrebbe essere interessato ad acquistarla?
Peso 5,75g, Diametro 23/24 mm.
fig. 1
Cliccare sulle immagini per ingrandire
Roma, 20.6.2024
Egregio Lettore,
come indicato nella home page del sito, mi occupo di monete solo per studio e consulenza gratuita.
Ciò premesso, riporto di seguito gli elementi significativi riguardanti la moneta di figura:

Follis1, zecca di Roma, 308-310 d. C., RIC VI 215/217 (pag. 378), indice di rarità "C"

Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le parti della leggenda usurate o comunque non più leggibili):
D. IMP C MAXENTIVS P F AVG2. Massenzio, testa laureata a destra.
R. FEL PROCES CONS III AVG N3. RBQ4 in esergo.
L'imperatore, stante a sinistra su quadriga di elefanti; vittoria volante a destra reca una corona.

La ricerca nel web di monete della tipologia di figura ha dato luogo ai seguenti risultati:

  1. https://www.numismatik-naumann.at/auktion/#!/auction/lot?a=3779&l=712&p=8 Auktion 132, Los 712 Auktion 132, Los 712 Beschreibung MAXENTIUS (307-312). Follis. Rome. Obv: IMP C MAXENTIVS P F AVG. Laureate head right. Rev: FEL PROCES CONS III AVG N / RBQ. Emperor standing left in quadriga of elephants; to left, crowning victory flying right. RIC 215. Extremely rare reverse type, dated AD 310, when Maxentius celebrates his third consulship (CONS III in reverse legend) Condition: Good very fine. Weight: 5.67g. Diameter: 24mm.
  2. https://numismatics.org/ocre/id/ric.6.rom.215?lang=ur Maxentius 308–310 n. Chr. Wien, Münzkabinett, Kunsthistorisches Museum Nomisma NDP Coin Gallery, KHM. Inventory no RÖ 72758. Obverse IMP C MAXENTIVS P F AVG. Büste des Maxentius nach rechts mit Lorbeerkranz (Lk1). Reverse FEL PROCES CONS - III AVG N; Beizeichen: - - // RBQ. Der Kaiser in einer Elephantenquadriga nach links, in der Rechten einen Kranz, in der Linken ein kurzes Szepter haltend; vor ihm Victoria. Sitter NDP Maxentius dnb wikipedia wikipedia nomisma viaf Info wikipedia NDP. Class/status. Ancient Ruler's issue NDP.  Authority NDP Maxentius. 308–310 n. Chr. Denomination NummusInfo nomisma NDP. Copper Nomisma NDP; 5,74g; 26x24 mm; 7h. Production struck nomisma NDP. Mint Rome Nomisma NDP. Region Italia Nomisma NDP. Country ItalyNomisma NDP. Publications RIC VI, 215; Drost, Maxentius, 99b/5 (Rom). Web Portals
    http://numismatics.org/ocre/id/ric.6.rom.215. Item Coin nomisma NDP. Department Antiquity, Roman Late Antiquity. Accession Slg. Voetter Year of access 1935. previous Owner NDP Lieutenant Colonel Otto Voetter dnb viaf Info NDP. Object number ID203869. Permalink https://www.ikmk.at/object?id=ID203869 . godparenthood nicht vergeben (EUR 25,-).
  3. https://www.britishmuseum.org/collection/object/C_B-2081 Object Type coin Museum number B.2081. Denomination nummus. Description Copper alloy coin. State Associated with: Roman Empire. Authority Ruler: Maxentius Production date 306-312. Production place. Minted in: Rome (city) Materials copper alloy. Dimensions Weight: Weight: 5.620 grammes Bibliographic references RIC6 / The Roman Imperial Coinage, vol. 6: from Diocletian's reform (AD 294) to the death of Maximinus (AD 313) (215, p?) Location Registration number B.2081.
  4. http://augustuscoins.com/ed/tetrarchy/Maxentius1FELPROCESCONSIIIAVGNelephants03168.jpg Maxentius 25-22mm. 6.63grams. IMP C MAXENTIVS PF AVG. A common obverse design. FEL PROCES CONS III AVG N Maxentius' ceremonial inaguration of his third consulship, Jan. 1, 310. Chariot draw by four elephants. Victory flying left to crown Maxentius, the driver, in imperial robes. RIC VI Rome 217 "308-310" [but for Jan. 310]
  5. https://dirtyoldbooks.com/roman/id/maxen/maxen013.jpg RIC 215 (VI, Roma), C 59 Follis Obv: IMPCMAXENTIVSPFAVG - Laureate head right. Rev: FELPROCESCONSIIIAVGN Exe: RB - Maxentius riding elephant quadriga left, raising hand and holding scepter; Victory hovering above. 310 (VI, Roma).
  6. lateromanbronzecoinforum This awesome coin just sold for 5,750 euros. MAXENTIUS (307-312). Follis. Ostia. Obv: IMP C MAXENTIVS P F AVG. Laureate head right. Rev: FEL PROCES CONS III AVG N / M OST Q. Emperor standing left in quadriga of elephants; to left, crowning victory flying right. RIC -, but cf. 215 (Rome mint; for type). Extremely rare reverse type and unlisted for Ostia Condition: Very fine. Weight: 6.09g. Diameter: 25mm.
Osservo innanzi tutto che lo stile delle sei monete reperite nel web è unitario in quanto non rilevo sostanziali differenze stilistiche tra una moneta e l'altra, a parte che la moneta n° 6 risulta battuta dalla zecca di Ostia invece che da quella romana. Per valutare la moneta di figura, ho realizzato la tabella di confronto allegata nella quale ho riportato le immagini delle monete reperite nel web, oltre a quella della moneta di figura. Dal confronto emerge che la moneta in esame è liscia e priva di spessore e quindi di dettagli, come se fosse stata realizzata, non per coniazione, ma per calco. Inoltre il disegno del rovescio appare modificato rispetto a quello delle monete reperite nel web, essendo stato introdotto un giogo che sovrasta gli elefanti che appaiono condotti ciascuno da un proprio servente mentre la ruota del carro è realizzate a sei raggi invece che a otto. Ne deduco che siamo in presenza di un falso, probabilmente moderno.

Un saluto cordiale.
Giulio De Florio

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Note:

(1) Traggo dai link di cui sopra le caratteristiche fisiche dei follis della tipologia di figura battuti dalla zecca di Roma e reperiti nel web:

Fonte Peso(g) Diametro(mm) Asse di conio(ore)
Link1 5,67 24 -
Link2 5,74 26-24 7
Link3 5,620 - -
Link4 5,67 24 -
Link5 6,63 25-22 -
Link6 - - -
Link7 6,63 - -
Link8 6,09 25 -
Link9 6,61 26,20 -
Link10 5,39 25,5 -
Si evince dalla tabella che peso e diametro della moneta di figura (5,75g, 23/24mm) rientrano nei margini di variabilità delle monete d'epoca dello stesso tipo.
(2) IMP C MAXENTIVS P F AVG (IMPerator Caesar MAXENTIVS Pius Felix AVGustus). Il sistema di successione escogitato da Diocleziano voleva che, dopo vent'anni di regno, gli Augusti rassegnassero il mandato in favore dei Cesari prescelti i quali, divenuti Augusti, avrebbero a loro volta designato i propri successori tra gli uomini di rispettiva fiducia. Fu così che il 1 maggio del 305 DIOCLEZIANO, giunto al ventesimo anno di governo, si ritirò dalla vita pubblica, e altrettanto pretese da MASSIMIANO Erculio, suo Co-Augusto. Con l'uscita di scena, i due dimissionari assunsero il titolo puramente onorifico di "Seniores Augusti, felicissimi et beatissimi", mentre i Cesari GALERIO e Costanzo furono elevati al rango di Augusti, rispettivamente d'Oriente e d'Occidente. Ma a guadagnarci fu sopra tutto GALERIO. Infatti, anche se Costanzo, come Augusto senior, possedeva il supremo potere legislativo, come era stato quello di Diocleziano prima di lui, fu GALERIO a scegliere, tra gli uomini certamente a lui fedeli, i due nuovi Cesari nelle persone di Flavio Valerio SEVERO (Cesare d'Occidente) e Valerio MASSIMINO DAIA, suo nipote (Cesare d'Oriente). La cosa scontentò gli occidentali: MASSIMIANO Erculio, perché costretto a ritirarsi anzitempo, suo figlio MASSENZIO e il figlio di Costanzo, COSTANTINO, perché tagliati fuori dalla linea di successione. MASSENZIO in particolare si trovò irrimediabilmente escluso anche perché, a causa del carattere difficile e altezzoso, nonostante il legame di parentela con GALERIO (ne aveva sposato la figlia), era in pessimi rapporto sia con il suocero che con il proprio genitore. La crisi politica del sistema tetrarchico scoppiò quando Costanzo ad Eburacum (l'odierna York al confine con la Scozia), appena poco prima di morire, il 25.7.306, conferì l'imperium a suo figlio COSTANTINO alla presenza entusiastica dei soldati che lo avrebbe acclamato immediatamente Augusto se non fosse stato per l'insistenza di COSTANTINO di accettare solo il titolo di Cesare. Costantino cercò subito di farsi riconoscere da Galerio che, con la morte di Costanzo, era diventato l'Augusto senior e a questo scopo gli inviò la tradizionale effigie laureata che simboleggiava il suo nuovo status. Respingere la richiesta avrebbe avuto il significato di una dichiarazione di guerra, sicché Galerio si piegò ad accettare il fatto compiuto ed elevando SEVERO (più anziano per età di MASSIMINO DAIA) al rango di Augusto, riconobbe la posizione di COSTANTINO quale membro più giovane, in quanto ultimo per data di creazione, all'interno della tetrarchia. Nello stesso periodo scoppiarono a Roma tumulti popolari causati delle tasse imposte da GALERIO anche alla popolazione romana che per tradizione secolare non era abituata a pagarle. Approfittò della situazione MASSENZIO che, postosi a capo della rivolta, il 28.10.306 si fece acclamare dal popolo e dai pretoriani. Nella speranza che GALERIO accettasse il fatto compiuto, come già era avvenuto per  COSTANTINO, MASSENZIO evitò in un primo tempo di usare il titolo di Augusto limitandosi a farsi chiamare "princeps" (primo), l'appellativo adottato secoli prima da Ottaviano Augusto. Ma alla fine, per dare una legittimità di facciata al suo regime chiese ed ottenne dal padre MASSIMIANO Erculio il riconoscimento formale del suo status in cambio di un analogo riconoscimento da parte sua nei confronti del padre. GALERIO tuttavia non volle assecondare le aspirazioni di MASSIMIANO e di MASSENZIO e ordinò a SEVERO di riprendere con le armi il controllo della penisola. SEVERO passò in Italia ma fu abbandonato dai suoi soldati e consegnato nelle mani di MASSENZIO che lo fece uccidere. GALERIO decise allora di intervenire personalmente e, all’inizio dell’estate del 307 invase l’Italia, avanzando verso sud e accampandosi ad Interamna vicino al Tevere. Ma il suo esercito non era sufficientemente numeroso per battere l'avversario. Le trattative intraprese con MASSENZIO risultarono infruttuose  e quando GALERIO si accorse che MASSENZIO stava cercando di corrompere i suoi soldati, per evitare di fare la fine di SEVERO, rientrò rapidamente nei suoi territori. La situazione di MASSENZIO tuttavia si presentava tutt'altro che facile, le due campagne militari di SEVERO prima e GALERIO poi avevano portato la distruzione nelle campagne italiche. Inoltre la rivolta di L. Domizio Alessandro aveva ridotto gli approvvigionamenti di grano dall'Africa che poterono riprendere solo nel 309 quando la rivolta fu repressa. Nell'ottobre-novembre del 308 GALERIO convocò a Carnuntum una conferenza il cui risultato fu l'elevazione di LICINIO ad Augusto al posto dello scomparso SEVERO, il riconoscimento di MASSIMINO e COSTANTINO nella qualità di "filii Augustorum" (titolo formale privo di potere reale). Nel contempo MASSIMIANO Erculio fu completamente cancellato dalla scena politica e MASSENZIO fu considerato nemico pubblico in attesa che qualcuno lo eliminasse. MASSIMIANO Erculio si rifugiò allora nei territori di COSTANTINO dove tentò di rialzare la testa complottando contro il genero, poi perdute le speranze di risalita, nel 310 si suicidò. MASSENZIO rimase invece in sella ancora per quattro anni, sino a che COSTANTINO non pose fine al suo regno e alla sua vita il 7 ottobre del 312 nella battaglia di Ponte Milvio.
(3) FEL PROCES CONS III AVG N (Felix Processus Consulatu tertium Augusti Nostri - Riuscita sfilata per l'insediamento del nostro Augusto come terzo console).
(4) RBQ è il segno di zecca che si compone di due parti, la prima (RB) indica la zecca di Roma, la seconda (Q) designa l'officina monetale che ha battuto la moneta (la quarta di quattro attive nel periodo).

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