Roma, 22.8.2004
Egregio
Lettore,
di seguito fornisco gli elementi che mi è stato
possibile raccogliere sulla sua moneta:
Follis di bronzo, zecca di Antiochia,
RIC/VII
8 (pag. 676), 313-314 d.C., grado di rarità "r2"
(v. scala)
D. IMP C VAL LICIN
LICINIVS P F AVG.1 Testa laureata di Licinio con sguardo
rivolto in alto
R. IOVI
CONSERV-ATORI AVGG.2 ANT
in esergo. Giove in piedi a sinistra, clamide
[mantello] di traverso sulla spalla sinistra, si
appoggia ad uno scettro, Vittoria su un globo
tenuto con la mano destra; a sinistra a terra
aquila con corona. Segno di zecca:.
A titolo di confronto e per le indicazioni di
valore ho ricercato nel web monete di tipologia
simile a quella di figura prodotte dalla zecca di
Antiochia di cui di seguito fornisco i link:
- http://www.acsearch.info/record.html?id=154421
Source Auktionshaus H. D. Rauch GmbH
Auction Mail Bid Sale 9 (23.09.2005)
Lot 1301 ( « | » )
Price 85 EUR (~103 USD) Description
Crispus - Constantius Gallus RÖMISCHE KAISERZEIT
Licinius I. 308-324.Follis (4,58 g), Antiochia
313/4. Offizin 9. Av.: IMP C VAL LICIN LICINIVS
PF AVG, belorbeerte Büste rechts. Rv.: IOVI
CONSERVATORI AVGG, Jupiter steht links vor
Adler, hält Viktoriola und Szepter. RIC:8.
vzgl.+ Estimate: EUR 60.
- http://www.ancientcoins.ca/roman15.html
- http://www.ancientcoins.ca/16162.jpg
(indice di rarità r2) Rare follis of Licinius
I (308-324 AD), mint of Antioch. IMP C VAL
LICIN LICINIVS PF AVG, Licinius facing right.
IOVI CONSERVATORI AVGG, Jupiter standing,
holding spear and Victory on globe, eagle at
his feet. wreath/S/III in the right field. RIC
8 (R2). EF, with traces of the original
silvering. Rare. Stock #16162. US$ 50.00.
- http://www.ancientcoins.ca/16751.jpg
(indice di rarità r3) Rare follis of Licinius
I (308-324 AD), mint of Antioch. IMP C VAL
LICIN LICINIVS PF AVG, Licinius facing right.
IOVI CONSERVATORI AVGG, Jupiter standing,
holding spear and Victory on globe, eagle at
his feet. wreath/BI/III in the right field,
ANT in ex.. RIC 8 (R3). F. Rare. Stock #16751.
US$ 18.00.
- http://www.sun.ac.za/as/coins/muntwerf/page20.html
(indice di rarità r3) Obv. Licinius I facing
right, laureate, IMP. C. VAL. LICIN. LICINIVS.
P. F. AVG.
Rev. Jupiter standing left, holding Victory, eagle
at feet, IOVI CONSERVATORI AVGG., wreath, A III,
in exergue. ANT (not shown). (http://www.sun.ac.za/as/coins/webzoomimp2/53licjup-r/index.html).
- http://www.ancientimports.com/cgi-bin/lotinfo.pl?id=4778
(indice di rarità r3) Attribution: RIC vol VII
Antioch 8 R3 wreath, Γ, III, Date: 313-314
AD.
Obverse: IMP C VAL LICIN LICINIVS P F AVG, bust r.
Reverse: IOVI CONSERVATORI AVGG, Jupiter l. Size:
19.99 mm Weight: 3.2 grams Rarity: 7
Description: A nice and quite rare issue with
sharp detail and nice patina
- http://www.cgb.fr/monnaies/rome/r09/gb/monnaiesgb5009.html?depart=340&nbfic=405
(indice di rarità r3) Mint name : Antioche, Officina : 12e Diameter in
mm : 19,5 mm Die axis : 11 h. Metal : Billon
Actual weight : 4,08 g. Legal weight : 3,38 g.
Pieces to the mark : 1/96 L., 3 scrupules ou 18
siliques Fineness per thousand : + 20°/oo
OBVERSE Legend : IMP C VAL LICIN LICINIVS
P F AVG."Imperator Caesar Valerius Licinianus
Licinius Pius Felix Augustus", (Empereur César
Valérius Licinianus Licinius Pieux Heureux
Auguste). Description :
Buste nu, tête laurée, de Licinius Ier à droite
(O*). REVERSE
Legend : IOVI CONSER-VATORI AVGG/ -|(couronne)/
BI/ III// ANT. Description : Jupiter nu debout à
gauche, le manteau sur l'épaule gauche, tenant
un globe nicéphore de la main droite et un
sceptre de la gauche ; à ses pieds, un aigle
tenant une couronne dans son bec. Reference
number in specialised litterature : C.108 (1f.)
- RIC.78 (R3) - HCC.199. Description of the
condition of the coin : Poids lourd. Patine
marron-vert avec de légères concrétions terre.
Beau revers de haut relief. Condition : TTB+
Price 350 FRF About this type : La marque BI au
revers désigne la douzième officine de l'atelier
d'Antioche. History : Licinius Ier fut proclamé
directement auguste à la suite de la conférence
de Carnuntum le 11 novembre 308. En 313, après
le rescrit de Milan, il épousa la demi-sœur de
Constantin, Constantia. En 316 eut lieu une
première guerre qui opposa Licinius à Constantin
et qui se termina par la mort de Valens et la
signature d'une paix entre les deux augustes. Le
1er avril 317 furent créés trois césars :
Crispus, Constantin II et Licinius II. Une
seconde guerre éclata entre Constantin et
Licinius en 321 qui se termina par la défaite
décisive de Chrysopolis en 324 et la déposition
de Licinius qui fut exilé à Thessalonique avant
d'être exécuté l'année suivante.
- http://www.wildwinds.com/coins/ric/licinius_I/_antioch_RIC_vII_008.1.jpg
corona, A, III (indice di rarità r3) Licinius I.
308-324 AD. Æ Follis (3.24 gm). Antioch mint,
struck 313-314 AD. Currently $91.00
Laureate head right / Jupiter with Nike, eagle
at feet; AIII/ANT. RIC VII 8. Near EF, brown
patina. 714645. Licinius was the last man to
resist Constantine the Great's drive for sole
rule of the Roman Empire; like the others, he
was not up to the task, though in many ways he
proved a successful ruler. An old military chum
of the Emperor Galerius, he was suddenly
elevated to become Augustus of the East in the
chaos following the collapse of the Second
Tetrarchy. He made a shrewd alliance with
Constantine, marrying the latter's sister, and
disposed of his main opponent in the East,
Maximinus II Daza, in a hard-fought campaign in
313. On Constantine's pr ompting, he issued an
edict ending the persecution of Christians. The
uneasy truce between Constantine and Licinius
erupted into a brief clash in 316 AD, in which
Licinius lost control of Illyria. Another eight
years of peace ensued, during which Licinius
seems to have managed his half of the Empire at
least as well as Constantine. In 324, the
decisive war burst forth, and again Constantine
proved the better general. Licinius abdicated
and was spared his life; however, he soon
schemed for a return to power, was discovered
and executed along with his son.
- http://www.wildwinds.com/coins/ric/licinius_I/_antioch_RIC_vII_008.jpg
(indice di rarità r3) *AAH* Licinius I Follis
"Jupiter" RARE Licinius I AD 308 - 324 Follis
"Jupiter save the emperors." Obv: IMP C VAL
LICIN LICINIVS P F AVG - Laureate head right.
Rev: IOVI CONSERVATORI AVGG - Jupiter standing
left, holding Victory on a globe and scepter;
eagle with wreath in its beak on left. Exe: ANT
/ (wreath) over (gamma) I over III Antioch mint:
AD 313-314 = RIC VII, 8 ("gamma I" = r3) Rare,
page 676 - British Museum.2.62g Coin sold at
02/08/2004 (dd/mm/yyyy) Final sale value in
local currencies GBP 4.11 USD 7.50 JPY 833.10
AUD 10.66 RUB 218.32 CAD 9.97 EUR 6.22
Concludo osservando che le
caratteristiche fisiche e lo stile della moneta in
suo possesso mi sembrano compatibili con i conî
d'epoca.
Un saluto cordiale.
Giulio De Florio
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Note:
(1) IMPerator
CLavdivs VALerivs LICINianvs LICINIVS Pivs Felix
AVGvstvs.
In altra pagina del sito (cliccare qui)
si è dato conto delle ragioni fondanti della
tetrarchia, il sistema di governo voluto nel 293
d.C., da Caio Aurelio Valerio Diocleziano.
Ora accennerò all'evoluzione della tetrarchia, allorché
il fondatore, giunto al ventesimo anno di regno,
si ritirò dalla vita pubblica, altrettanto
pretendendo da Marco Aurelio Valerio Massimiano
(detto Erculio), suo collega di governo e Augusto
junior. Il modello di successione escogitato da
Diocleziano prevedeva che, dopo venti anni di
regno, gli Augusti lasciassero, ai due Cesari che
li affiancavano, il posto di comando, sicché,
secondo quanto in precedenza convenuto, il 1
maggio del 305, avvenne il seguente
passaggio: Caio Galerio
Valerio Massimiano, fu promosso dal rango di
Cesare a quello di Augusto d'Oriente e Caio Flavio
Valerio Costanzo Cloro, già Cesare,
divenne Augusto d'Occidente, e, almeno
formalmente, senior in comando. Già alla partenza
si palesò l'incongruenza e la debolezza del
sistema tetrarchico: laddove ciascun Augusto
avrebbe dovuto scegliere il proprio Cesare e
futuro successore, fu invece Galerio, il più
giovane degli Augusti e sovrano d'Oriente, a
determinare ogni scelta, nominando due persone a
lui vicine, Valerio Massimino Daia, suo
nipote, che divenne Cesare d'Oriente (con
responsabilità sull'Asia Minore e l'Egitto) e
Flavio Valerio Severo che divenne Cesare
d'Occidente. Le nomine destarono i rancori, sia di
Costanzo Cloro che lamentò l'esclusione dalla
successione del proprio figlio Costantino, sia di
Massimiano Erculio che non solo dovette accettare
le proprie dimissioni forzate ma vide escluso
dalla successione suo figlio Massenzio. Si
aggiunga che dietro alle nomine si celavano non
solo le ambizioni personali dei pretendenti ma
anche gli interessi delle legioni che ad essi
facevano capo e, in qualche misura, delle
popolazioni presso le quali gli eserciti erano
acquartierati e che gli stessi eserciti erano
chiamati a difendere. La crisi scoppiò alla morte
di Costanzo Cloro, avvenuta nell'estate del 306 in
Britannia, dove l'esercito ivi stanziato si
affrettò ad acclamare Augusto il figlio di prime
nozze di Costanzo, Flavio Valerio Costantino,
presto riconosciuto da Galerio, prima come Cesare
e poi come Augusto. Quasi contemporaneamente,
Massimiano Erculio, sfruttando il malcontento
dell'Urbe per lo spostamento della capitale a
Milano nel 286, intervenne nella lotta di
successione in favore del proprio figlio, Marco
Aurelio Massenzio, che godeva di ampio
seguito popolare e militare locale. Gli eventi che
seguirono videro in rapida successione
l'acclamazione di Massenzio come Cesare da parte
della popolazione di Roma e l'autoriproposizione
dello stesso Massimiano in qualità di Augusto.
Galerio non rimase inerte, elevò il Cesare Severo
al rango di Augusto e lo spedì contro Massenzio.
Severo risultò però soccombente e finì ucciso
proditoriamente dopo essere stato fatto
prigioniero a Ravenna. Galerio elevò allora alla
dignità di Augusto un generale di origine dacica
che si era distinto nella guerra contro i
Persiani, Valerio Liciniano Licinio,
personaggio rappresentato nella moneta di figura,
e lo incaricò del governo dell'Illiria, la regione
di confine e di passaggio tra Oriente e Occidente.
In questa situazione di caos anche il Cesare
d'Oriente, Massimino Daia, si ribellò e pretese ed
ottenne di essere elevato anche lui al rango di
Augusto. In tal modo nel 308 l'impero romano
vedeva la presenza di quattro Augusti legali,
Galerio, Costantino, Licinio e Massimino Daia, di
un Cesare illegale a Roma, Massenzio, di un
Augusto "restituito", Massimiano e di un
usurpatore in Africa, Lucio Domizio Alessandro.
Nel 310 Massimiano Erculio fu arrestato a
Marsiglia per ordine di Costantino e morì in
carcere in circostanze non chiare. Nel 311, poco
prima di morire, Galerio soppresse, d'intesa con
Costantino e Licinio, l'editto contro i cristiani,
a suo tempo emanato da Diocleziano. Nel 312
Massenzio eliminò l'usurpatore africano. La
situazione politica si avviava ormai ad una rapida
semplificazione, da un lato l'alleanza tra
Costantino e Licinio, subentrato a Galerio,
dall'altra quella tra Massenzio in Occidente e
Massimino Daia che in Oriente contendeva il potere
a Licinio. Massenzio perse la partita e la vita
nella guerra contro Costantino che lo sconfisse in
battaglia a Ponte Milvio (Roma) il 28 ottobre del
312. Pochi mesi dopo, nel gennaio-febbraio del
313, l'editto di Milano sanciva la parità di culto
tra la religione cristiana e quella pagana, e
sopra tutto, dal punto di vista politico, sanciva
l'alleanza tra Costantino, Augusto d'Occidente e
Licinio, Augusto d'Oriente, alleanza resa
necessaria dall'interesse di Costantino di
impegnare le proprie forze nella lotta contro i
barbari e di Licinio di contrastare l'avanzata di
Massimino Daia che, partendo da Antiochia, muoveva
verso nord. Nel corso dello stesso anno Costantino
risolse i problemi della guerra di frontiera
mentre Licinio sconfisse Massimino Daia a Campo
Ergeno, nei pressi di Adrianopoli (30 aprile 313).
Con la morte di Diocleziano nel 313 tutti i membri
anziani delle famiglie imperiali originarie erano
scomparsi e l'impero romano era diviso in due
parti sotto il comando di Costantino in Occidente
e di Licinio in Oriente. La pace tra i due Augusti
durò appena un anno ma questa è un'altra storia,
almeno per quanto concerne la moneta di figura.
Altri elementi su questo periodo storico possono
essere attinti dal sito (in italiano): http://www.storiamedievale.net/pre-testi/bellum.htm
(2) IOVI CONSERVATORI AVGG
(Avgvstorum) - a Giove protettore degli Augusti.
In armonia con quanto evidenziato nella precedente
nota (1), nel 313, con la sconfitta di Massimino
Daia, la zecca di Antiochia era passata sotto il
controllo di Licinio e potè battere la stessa
tipologia monetale di figura nel nome dei due
Augusti (la tipologia monetale era la stessa,
cambiava solo la leggenda del dritto e il nome del
sovrano). Il rovescio della moneta, con la dedica
a Giove, protettore dei due Augusti, politicamente
riflette il riconoscimento reciproco dei due
sovrani.
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