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rev. 12.7.2007
Licinio e Giove protettore degli Augusti
2.7.2004
Salve, Vi trasmetto le foto di una moneta che non riesco a catalogare. E' l'unica antica che posseggo infatti colleziono Italia repubblica ( con regno), Vaticano e S.Marino. Per cui capirete che riguardo a monete antiche non sono ferrato. Anzi. zero assoluto!!...
Presenta una forma ad ellissi e non circolare, (forse deformata col tempo?) le cui misure sono 18 mm e 22mm per 1,3 mm di spessore. E' antimagnetica e pesa circa 3 grammi. (2,8 g). Su un lato presenta una testa con scritto sul bordo " IMP ??ALLI IWLICINIYEPPAY ". il ? rappresenta le lettere che non capisco.
Sul retro c'e un uomo in piedi con in mano qualcosa e un uccello tra i piedi. Sulla destra dell'uomo c'e scritto su tre righe rispettivamente " I " "T rovesciata e una epsilon" "II" sul bordo IOVICOMINA ?ARORIAYCC. Sotto l'uomo ci son tre lettere ?HT.
Non son sicuro delle scritte (su nessun lato). Almeno e' vera?
Vi ringrazio tantissimo e vi scuso x il disturbo.
fig. 1
Cliccare sulle immagini per ingrandire
Roma, 22.8.2004
Egregio Lettore,
di seguito fornisco gli elementi che mi è stato possibile raccogliere sulla sua moneta:

Follis di bronzo, zecca di Antiochia, RIC/VII 8 (pag. 676), 313-314 d.C., grado di rarità "r2" (v. scala)
D. IMP C VAL LICIN LICINIVS P F AVG.
1 Testa laureata di Licinio con sguardo rivolto in alto
R. IOVI CONSERV-ATORI AVGG.2 ANT in esergo. Giove in piedi a sinistra, clamide [mantello] di traverso sulla spalla sinistra, si appoggia ad uno scettro, Vittoria su un globo tenuto con la mano destra; a sinistra a terra aquila con corona. Segno di zecca:.

A titolo di confronto e per le indicazioni di valore ho ricercato nel web monete di tipologia simile a quella di figura prodotte dalla zecca di Antiochia di cui di seguito fornisco i link:

  1. http://www.acsearch.info/record.html?id=154421 Source Auktionshaus H. D. Rauch GmbH Auction  Mail Bid Sale 9 (23.09.2005) Lot  1301  ( «  |  » ) Price  85 EUR (~103 USD) Description Crispus - Constantius Gallus RÖMISCHE KAISERZEIT Licinius I. 308-324.Follis (4,58 g), Antiochia 313/4. Offizin 9. Av.: IMP C VAL LICIN LICINIVS PF AVG, belorbeerte Büste rechts. Rv.: IOVI CONSERVATORI AVGG, Jupiter steht links vor Adler, hält Viktoriola und Szepter. RIC:8. vzgl.+ Estimate: EUR 60.
  2. http://www.ancientcoins.ca/roman15.html
    • http://www.ancientcoins.ca/16162.jpg (indice di rarità r2) Rare follis of Licinius I (308-324 AD), mint of Antioch. IMP C VAL LICIN LICINIVS PF AVG, Licinius facing right. IOVI CONSERVATORI AVGG, Jupiter standing, holding spear and Victory on globe, eagle at his feet. wreath/S/III in the right field. RIC 8 (R2). EF, with traces of the original silvering. Rare. Stock #16162. US$ 50.00.
    • http://www.ancientcoins.ca/16751.jpg (indice di rarità r3) Rare follis of Licinius I (308-324 AD), mint of Antioch. IMP C VAL LICIN LICINIVS PF AVG, Licinius facing right. IOVI CONSERVATORI AVGG, Jupiter standing, holding spear and Victory on globe, eagle at his feet. wreath/BI/III in the right field, ANT in ex.. RIC 8 (R3). F. Rare. Stock #16751. US$ 18.00.
  3. http://www.sun.ac.za/as/coins/muntwerf/page20.html (indice di rarità r3) Obv. Licinius I facing right, laureate, IMP. C. VAL. LICIN. LICINIVS. P. F. AVG.
  4. Rev. Jupiter standing left, holding Victory, eagle at feet, IOVI CONSERVATORI AVGG., wreath, A III, in exergue. ANT (not shown). (http://www.sun.ac.za/as/coins/webzoomimp2/53licjup-r/index.html).
  5. http://www.ancientimports.com/cgi-bin/lotinfo.pl?id=4778 (indice di rarità r3) Attribution: RIC vol VII Antioch 8 R3  wreath, Γ, III, Date: 313-314 AD.
  6. Obverse: IMP C VAL LICIN LICINIVS P F AVG, bust r. Reverse: IOVI CONSERVATORI AVGG, Jupiter l. Size: 19.99 mm Weight: 3.2 grams Rarity:  7 Description: A nice and quite rare issue with sharp detail and nice patina
  7. http://www.cgb.fr/monnaies/rome/r09/gb/monnaiesgb5009.html?depart=340&nbfic=405 (indice di rarità r3) Mint name : Antioche, Officina : 12e Diameter in mm : 19,5 mm Die axis : 11 h. Metal : Billon Actual weight : 4,08 g. Legal weight : 3,38 g. Pieces to the mark : 1/96 L., 3 scrupules ou 18 siliques Fineness per thousand : + 20°/oo OBVERSE  Legend : IMP C VAL LICIN LICINIVS P F AVG."Imperator Caesar Valerius Licinianus Licinius Pius Felix Augustus", (Empereur César Valérius Licinianus Licinius Pieux Heureux Auguste). Description : Buste nu, tête laurée, de Licinius Ier à droite (O*). REVERSE  Legend : IOVI CONSER-VATORI AVGG/ -|(couronne)/ BI/ III// ANT. Description : Jupiter nu debout à gauche, le manteau sur l'épaule gauche, tenant un globe nicéphore de la main droite et un sceptre de la gauche ; à ses pieds, un aigle tenant une couronne dans son bec. Reference number in specialised litterature : C.108 (1f.) - RIC.78 (R3) - HCC.199. Description of the condition of the coin : Poids lourd. Patine marron-vert avec de légères concrétions terre. Beau revers de haut relief. Condition : TTB+ Price 350 FRF About this type : La marque BI au revers désigne la douzième officine de l'atelier d'Antioche. History : Licinius Ier fut proclamé directement auguste à la suite de la conférence de Carnuntum le 11 novembre 308. En 313, après le rescrit de Milan, il épousa la demi-sœur de Constantin, Constantia. En 316 eut lieu une première guerre qui opposa Licinius à Constantin et qui se termina par la mort de Valens et la signature d'une paix entre les deux augustes. Le 1er avril 317 furent créés trois césars : Crispus, Constantin II et Licinius II. Une seconde guerre éclata entre Constantin et Licinius en 321 qui se termina par la défaite décisive de Chrysopolis en 324 et la déposition de Licinius qui fut exilé à Thessalonique avant d'être exécuté l'année suivante.
  8. http://www.wildwinds.com/coins/ric/licinius_I/_antioch_RIC_vII_008.1.jpg corona, A, III (indice di rarità r3) Licinius I. 308-324 AD. Æ Follis (3.24 gm). Antioch mint, struck 313-314 AD. Currently $91.00  Laureate head right / Jupiter with Nike, eagle at feet; AIII/ANT. RIC VII 8. Near EF, brown patina. 714645. Licinius was the last man to resist Constantine the Great's drive for sole rule of the Roman Empire; like the others, he was not up to the task, though in many ways he proved a successful ruler. An old military chum of the Emperor Galerius, he was suddenly elevated to become Augustus of the East in the chaos following the collapse of the Second Tetrarchy. He made a shrewd alliance with Constantine, marrying the latter's sister, and disposed of his main opponent in the East, Maximinus II Daza, in a hard-fought campaign in 313. On Constantine's pr ompting, he issued an edict ending the persecution of Christians. The uneasy truce between Constantine and Licinius erupted into a brief clash in 316 AD, in which Licinius lost control of Illyria. Another eight years of peace ensued, during which Licinius seems to have managed his half of the Empire at least as well as Constantine. In 324, the decisive war burst forth, and again Constantine proved the better general. Licinius abdicated and was spared his life; however, he soon schemed for a return to power, was discovered and executed along with his son.
  9. http://www.wildwinds.com/coins/ric/licinius_I/_antioch_RIC_vII_008.jpg (indice di rarità r3) *AAH* Licinius I Follis "Jupiter" RARE Licinius I AD 308 - 324 Follis "Jupiter save the emperors." Obv: IMP C VAL LICIN LICINIVS P F AVG - Laureate head right. Rev: IOVI CONSERVATORI AVGG - Jupiter standing left, holding Victory on a globe and scepter; eagle with wreath in its beak on left. Exe: ANT / (wreath) over (gamma) I over III Antioch mint: AD 313-314 = RIC VII, 8 ("gamma I" = r3) Rare, page 676 - British Museum.2.62g Coin sold at 02/08/2004 (dd/mm/yyyy) Final sale value in local currencies GBP 4.11 USD 7.50 JPY 833.10 AUD 10.66 RUB 218.32 CAD 9.97 EUR 6.22
Concludo osservando che le caratteristiche fisiche e lo stile della moneta in suo possesso mi sembrano compatibili con i conî d'epoca.

Un saluto cordiale.
Giulio De Florio
 

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Note:
(1) IMPerator CLavdivs VALerivs LICINianvs LICINIVS Pivs Felix AVGvstvs.
In altra pagina del sito (cliccare qui) si è dato conto delle ragioni fondanti della tetrarchia, il sistema di governo voluto nel 293 d.C., da Caio Aurelio Valerio Diocleziano. Ora accennerò all'evoluzione della tetrarchia,
allorché il fondatore, giunto al ventesimo anno di regno, si ritirò dalla vita pubblica, altrettanto pretendendo da Marco Aurelio Valerio Massimiano (detto Erculio), suo collega di governo e Augusto junior. Il modello di successione escogitato da Diocleziano prevedeva che, dopo venti anni di regno, gli Augusti lasciassero, ai due Cesari che li affiancavano, il posto di comando, sicché, secondo quanto in precedenza convenuto, il 1 maggio del 305, avvenne il seguente passaggio:  Caio Galerio Valerio Massimiano, fu promosso dal rango di Cesare a quello di Augusto d'Oriente e Caio Flavio Valerio Costanzo Cloro, già Cesare, divenne Augusto d'Occidente, e, almeno formalmente, senior in comando. Già alla partenza si palesò l'incongruenza e la debolezza del sistema tetrarchico: laddove ciascun Augusto avrebbe dovuto scegliere il proprio Cesare e futuro successore, fu invece Galerio, il più giovane degli Augusti e sovrano d'Oriente, a determinare ogni scelta, nominando due persone a lui vicine, Valerio Massimino Daia, suo nipote, che divenne Cesare d'Oriente (con responsabilità sull'Asia Minore e l'Egitto) e Flavio Valerio Severo che divenne Cesare d'Occidente. Le nomine destarono i rancori, sia di Costanzo Cloro che lamentò l'esclusione dalla successione del proprio figlio Costantino, sia di Massimiano Erculio che non solo dovette accettare le proprie dimissioni forzate ma vide escluso dalla successione suo figlio Massenzio. Si aggiunga che dietro alle nomine si celavano non solo le ambizioni personali dei pretendenti ma anche gli interessi delle legioni che ad essi facevano capo e, in qualche misura, delle popolazioni presso le quali gli eserciti erano acquartierati e che gli stessi eserciti erano chiamati a difendere. La crisi scoppiò alla morte di Costanzo Cloro, avvenuta nell'estate del 306 in Britannia, dove l'esercito ivi stanziato si affrettò ad acclamare Augusto il figlio di prime nozze di Costanzo, Flavio Valerio Costantino, presto riconosciuto da Galerio, prima come Cesare e poi come Augusto. Quasi contemporaneamente, Massimiano Erculio, sfruttando il malcontento dell'Urbe per lo spostamento della capitale a Milano nel 286, intervenne nella lotta di successione in favore del proprio figlio, Marco Aurelio Massenzio, che godeva di ampio seguito popolare e militare locale. Gli eventi che seguirono videro in rapida successione l'acclamazione di Massenzio come Cesare da parte della popolazione di Roma e l'autoriproposizione dello stesso Massimiano in qualità di Augusto. Galerio non rimase inerte, elevò il Cesare Severo al rango di Augusto e lo spedì contro Massenzio. Severo risultò però soccombente e finì ucciso proditoriamente dopo essere stato fatto prigioniero a Ravenna. Galerio elevò allora alla dignità di Augusto un generale di origine dacica che si era distinto nella guerra contro i Persiani, Valerio Liciniano Licinio, personaggio rappresentato nella moneta di figura, e lo incaricò del governo dell'Illiria, la regione di confine e di passaggio tra Oriente e Occidente. In questa situazione di caos anche il Cesare d'Oriente, Massimino Daia, si ribellò e pretese ed ottenne di essere elevato anche lui al rango di Augusto. In tal modo nel 308 l'impero romano vedeva la presenza di quattro Augusti legali, Galerio, Costantino, Licinio e Massimino Daia, di un Cesare illegale a Roma, Massenzio, di un Augusto "restituito", Massimiano e di un usurpatore in Africa, Lucio Domizio Alessandro. Nel 310 Massimiano Erculio fu arrestato a Marsiglia per ordine di Costantino e morì in carcere in circostanze non chiare. Nel 311, poco prima di morire, Galerio soppresse, d'intesa con Costantino e Licinio, l'editto contro i cristiani, a suo tempo emanato da Diocleziano. Nel 312 Massenzio eliminò l'usurpatore africano. La situazione politica si avviava ormai ad una rapida semplificazione, da un lato l'alleanza tra Costantino e Licinio, subentrato a Galerio, dall'altra quella tra Massenzio in Occidente e Massimino Daia che in Oriente contendeva il potere a Licinio. Massenzio perse la partita e la vita nella guerra contro Costantino che lo sconfisse in battaglia a Ponte Milvio (Roma) il 28 ottobre del 312. Pochi mesi dopo, nel gennaio-febbraio del 313, l'editto di Milano sanciva la parità di culto tra la religione cristiana e quella pagana, e sopra tutto, dal punto di vista politico, sanciva l'alleanza tra Costantino, Augusto d'Occidente e Licinio, Augusto d'Oriente, alleanza resa necessaria dall'interesse di Costantino di impegnare le proprie forze nella lotta contro i barbari e di Licinio di contrastare l'avanzata di Massimino Daia che, partendo da Antiochia, muoveva verso nord. Nel corso dello stesso anno Costantino risolse i problemi della guerra di frontiera mentre Licinio sconfisse Massimino Daia a Campo Ergeno, nei pressi di Adrianopoli (30 aprile 313). Con la morte di Diocleziano nel 313 tutti i membri anziani delle famiglie imperiali originarie erano scomparsi e l'impero romano era diviso in due parti sotto il comando di Costantino in Occidente e di Licinio in Oriente. La pace tra i due Augusti durò appena un anno ma questa è un'altra storia, almeno per quanto concerne la moneta di figura. Altri elementi su questo periodo storico possono essere attinti dal sito (in italiano): http://www.storiamedievale.net/pre-testi/bellum.htm
(2) IOVI CONSERVATORI AVGG (Avgvstorum) - a Giove protettore degli Augusti. In armonia con quanto evidenziato nella precedente nota (1), nel 313, con la sconfitta di Massimino Daia, la zecca di Antiochia era passata sotto il controllo di Licinio e potè battere la stessa tipologia monetale di figura nel nome dei due Augusti (la tipologia monetale era la stessa, cambiava solo la leggenda del dritto e il nome del sovrano). Il rovescio della moneta, con la dedica a Giove, protettore dei due Augusti, politicamente riflette il riconoscimento reciproco dei due sovrani.

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