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Giulio Cesare e la
medaglia del bimillenario |
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24.1.2015
Grazie per
l'assistenza.Vorrei proporle una medaglia italiana. Peso 6 gr diametro 2,8 cm in lega di ottone non ferrosa. Autorizzo l'uso incondizionato delle immagini inviate. Grazie. |
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Roma, 1.2.2015
Egregio
Lettore,le medaglie moderne non rientrano nella mia area di approfondimento. Tuttavia, allo scopo di soddisfare almeno in parte la sua richiesta e nei limiti di quanto affermato, di seguito riporto gli elementi significativi che mi è stato possibile raccogliere sull'argomento dopo una ricerca condotta nel web: AE Medaglia commemorativa1. Descrizione sommaria: La ricerca nel web di medaglie della tipologia di figura ha dato luogo ad un solo risultato:
Giulio De Florio -------------------------- Note:(1) Il British Museum (v. link) avanza l'ipotesi che la medaglia in esame, trovata nel 2006 in Cornovaglia (nell'estremo sud ovest della Gran Bretagna) e sottoposta per una consulenza all'attenzione dell'istituto britannico, sia stata emessa tra il 1940 e il 1960 per celebrare il l bimillenario della morte di Cesare, verosimilmente dunque attorno al 1956. Il riconoscimento della persona di Cesare nel busto del dritto della medaglia in esame è coerente con la lettura che il museo dà delle lettere inscritte nel dritto alla destra delle asce ("C", il numero cento in latino, corrispondente alla data di nascita del generale romano e VIL, il numero 44 in latino, corrispondente alla data di morte del dittatore); le altre due date riportate nell'esergo (L e IIIL, 50 e 47, rispettivamente) sarebbero da riferire, secondo il museo, alla guerra civile ingaggiata con Pompeo. Si noterà che tutte le date sono precedute dalle lettere "SC", sul significato delle quali il museo non si esprime, ma si tratta forse della forma breve di "silicet" o di "sub condicione". (2) CÆSAR AVGVSTVS IMPERATOR ROMANO(rum) (Cesare Augusto imperatore dei Romani). La leggenda del dritto della medaglia è fonte di incertezze interpretative perché Cesare Augusto è il nome di Ottaviano Augusto, non quello del padre adottivo (Giulio Cesare). La leggenda avrebbe senso storico se la medaglia fosse stata battuta da Ottaviano Augusto in memoria del padre ma allora saremmo di fronte, non ad una medaglia commemorativa del bimillenario di Giulio Cesare, ma ad una medaglia antica di epoca augustea, cosa tuttavia da escludere per via dello stile del manufatto, della presenza nella leggenda del gruppo SC prima delle date, del modo stesso di rappresentare le date, riferite all'inizio dell'era cristiana e a causa della costituzione della lega del tondello, ottone rivestito di nickel, secondo il museo. (3) Le due asce contrapposte a sinistra e a destra del capo di Cesare simboleggiano verosimilmente quelle portate in ispalla dai littori che facevano da scorta al magistrato nei suoi movimenti; mancano tuttavia nella medaglia i fasci che normalmente avvolgono l'ascia. (4) Alea Iacta Est (il dado è tratto), è la frase che Giulio Cesare avrebbe pronunciato il 10 gennaio del 49 a. C. al momento di oltrepassare il Rubicone che delimitava i confini del pomerio, invalicabili, secondo il diritto romano, per un generale con le truppe al seguito. La storia ci racconta che il conflitto tra Cesare e Pompeo si fosse aggravato. Il Senato aveva concesso a Pompeo Magno i pieni poteri e intimato a Cesare di licenziare l’esercito e abbandonare ogni comando militare. Ma Giulio Cesare, oltrepassando armato il Rubicone senza il consenso del Senato, aveva occupato rapidamente l’intera penisola e la stessa Roma, mentre Pompeo si era imbarcato a Brindisi, diretto in Grecia. Nella versione greca la frase pronunciata da Cesare sarebbe stata all'imperativo, "Sia lanciato il dado", avrebbe detto, ma il senso della decisione irrevocabile rimane. (5) Veni vidi vici è la frase con la quale, secondo la tradizione, Giulio Cesare annunciò la straordinaria vittoria riportata il 2 agosto del 47 a. C. contro l'esercito di Farnace II a Zela nel Ponto (v. link). (6) L'aquila ad ali aperte richiama quella impressa su alcune monete del ventennio (v. ad es. il link); manca tuttavia nella medaglia di figura il fascio, in quelle sempre presente. |
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