Roma, 5.7.2016
Egregio
Lettore,
l'identificazione della moneta di figura è stata resa
possibile dall'intuizione di "Eliodoro", intervenuto
con un post ad una richiesta di aiuto da me
indirizzata al
forum lamoneta.it. Di seguito riporto le
conclusioni dello studio successivamente avviato:
AE Semisse1,
zecca di Corinto, 2-1 a. C., RPC
1137, BMC
vol.
XII 506 (pag. 61 - pl.
XV, 13), Ed
29 (pag. 18), Corinth
2007/401.
Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le parti
della leggenda usurate o comunque non più leggibili):
D.
CORINT2. Poseidon,
testa laureata a destra3.
R. C SERVI/LIO C F
PRI/MO M ANT/ONIO HIPPA/RCHO, in
ghirlanda, su cinque righe4.
La ricerca nel web di monete di tipologia simile a
quella di figura ha prodotto un solo risultato:
- http://corinth.ascsa.net/id/corinth/coin/2007%20401?q=HIPPARCHO&t=coin&v=list&sort=&s=3
Collection: Corinth Type: Coin Name: 2007 401,
Title: Copper/Bronze Corinth Duoviri Coin of
Primus-Hipparchus, 2 B.C. - 1 B.C. Copper/Bronze
Semis of Primus-Hipparchus, 2 B.C. - 1 B.C. Year:
2007 Coin Number: 401 Period: Greek Imperial.
Material: AE Denomination: semis.
Mint: Corinth Authority:
Primus-Hipparchus. Dynasty: Corinth Duoviri.
Comments: Fine piece. Obverse
Legend: COR[I]NT. Obverse
Type: Poseidon head r. Reverse Legend: C
SERVI/LIOCFPRI/MO M ANTO/NIO HIPPA/RCHO. Reverse
Type: five line inscription inside wreath. SEMIS.
C SERVI / LIO CF PRI / MO M ANTO / NIO HIPPA /
RCHO; all inside wreath. Axis Clock: 4. Weight
Description: 4.11g. Diameter: 15.5mm. Chronology:
2 B.C. - 1 B.C.
Concludo osservando che, per quanto consentito da una
valutazione a distanza, la moneta appare autentica.
Essa presenta, come la moneta BMC 506, una fossetta
sul lato del dritto che invece non appare nella moneta
Corinth
2007/401 trovata negli scavi di Corinto.
Un saluto cordiale.
Giulio De Florio
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Note:
(1) AE Semisse.
Qualche chiarimento meritano i riferimenti
bibliografici sopra indicati:
a) RPC (Roman Provincial Coinage, Volume I,
September 1, 2005) è un catalogo del 2005 che
classifica le monete provinciali romane emesse
lungo l'arco temporale che va dalla morte di
Cesare a quella di Vitellio (44 a.C.–69 d. C.).
Non essendo in possesso della pubblicazione, mi
sono limitato in questo caso a riportare la
classificazione (RPC 1197) fornita da fonte
qualificata (v. AlfaOmega);
b) BMC (Catalogue of Greek Coins, Corinth,
Colonies of Corinth, etc. vol. XII by Barclay
Head, Londra 1889) è il catalogo delle monete del
British Museum relative all'area geografica
indicata tra parentesi. Una moneta della tipologia
in esame in possesso del B. M. è classificata BMC
506 e ha un diametro di c. 14mm.
c) Ed (Corinth results of excavations conducted by
The American School Of Classical Studies At Athens
Volume VI Coins 1896-1929 -v. link)
è il catalogo realizzato da Katharine M. Edwards e
pubblicato nel 1933 che registra le monete trovate
nelle campagne di scavo condotte dall'ASCSA a
Corinto tra il 1896 e il 1929. Tre monete della
tipologia di figura emerse dagli scavi sono
registrate con il categorico numero Ed.29 e hanno
un diametro di 15-16mm.
d) L'ASCSA (The American School of Classical
Studies at Athens), che ha condotto campagne di
scavo a Corinto, ha pubblicato le schede di 18.370
monete reperite negli scavi. Tra queste anche
quella di una moneta della tipologia in esame,
catalogata "2007 401" con data giugno 2007, che
presenta le seguenti caratteristiche: AE semisse.
4,11g. 15,5mm. 4h.
Dunque la moneta in esame presenta caratteristiche
fisiche (3,53g, 15mm, 3h) sostanzialmente non
difformi da quelle citate in letteratura.
(2) CORINT (NT in nesso).
Riferisce Barclay Head a proposito della Corinto
romana (v. link)
che la città, dopo la distruzione ad opera di
Mummio nel 146, rimase per cento anni un cumulo di
macerie. Nel 44 a. C. Cesare vi dedusse una
colonia (Colonia Laüs Iulia Corinthus) e la città
rifiorì traendo naturale vantaggio dalla posizione
naturale. Da allora Corinto batté monete di bronzo
con leggenda latina "LAVS IVLI CORINT", "CORINT",
oppure "COR" (v. link),
le quali, sino alla morte di Galba recavano di
solito i nomi dei duumviri. Di questi duumviri
annuali se ne conoscono almeno 23 citati in coppia
o singolarmente sulle monete all'ablativo,
accompagnati dal titolo IIVIR, talvolta con
l'aggiunta di ITER[um] o QVIN[quen-nalibus].
QVIN sembra essere stato aggiunto solo negli anni
di Censimento, occasione nella quale i duumviri si
titolavano ‘Duoviri censoria potestate
quinquennales’ (si ricorderà che nell'antica Roma
i censimenti venivano effettuati già dalla fine
del VI secolo a.C. e servivano a valutare la
classe sociale di appartenenza, il ruolo
nell'organizzazione militare o politica e
ovviamente la quantità di tasse dovute. Con
l'espansione e l'avvento dell'impero i censimenti
vennero estesi anche alle province conquistate tra
cui Corinto.
(3) A Corinto, come si
conviene ad una città istmica, era praticato il
culto di Poseidone in un santuario a lui dedicato
andato distrutto nel 146 e successivamente
ricostruito all'epoca di Claudio.
(4) Caio SERVILIO Caii Filio
PRIMO e Marco ANTONIO HIPPARCHO, nella forma
ablativa, sono i nomi dei due magistrati che hanno
curato l'emissione del semisse di figura. I nomi
latini lasciano intendere che essi facessero parte
della comunità romana dedotta a Corinto all'epoca
di Cesare. Gli stessi duumviri che hanno battuto
la moneta di figura hanno battuto anche quella
di cui al link che ricorda i fratelli Lucio
e Gaio, figli di Agrippa e di Giulia, eredi
designati di Augusto, morti prematuramente,
rispettivamente il 2 e il 4 d. C.
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