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Costantino Cesare e Marte con asta e trofeo | ||||||||||||||||||||
2.11.2016
Le allego 2
foto relative alla moneta in oggetto con preghiera
di un Suo esame.Di seguito Le riporto gli elementi fisici essenziali: metallo: Ae (?) Mistura, comunque assolutamente non ferroso; diametro: 28,9mm; peso: 10,45g; asse di conio: h6; dritto: Testa laureata di Costantino (?) verso destra - scritta radiale COSTANTINVS NOB CAES; rovescio: soldato (?) con copricapo andante verso destra con lancia nella mano destra e clava nella sinistra poggiata sulla spalla (?) - scritta radiale :VIRTVS AVGG ET CAESS N in esergo S T(?). Nel ringraziarLa anticipatamente per quanto potrà fare, resto in attesa e cordialmente La saluto. |
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Roma, 4.11.2016
Egregio
Lettore,riporto di seguito gli elementi significativi riguardanti la moneta di figura: Follis1, Zecca di Ticinum, autunno-dicembre 306 d. C.2, RIC VI 75 (pag. 292), indice di rarità "c" Descrizione sommaria:
Un saluto cordiale. Note:
(2) CONSTANTINVS NOBilis CAESar. Il 1 maggio del 305, Diocleziano, giunto al ventesimo anno di governo, si ritirò dalla vita pubblica e altrettanto pretese da Massimiano, suo collega nel sistema tetrarchico. Con l'uscita di scena, i due Augusti dimissionari assunsero il titolo puramente onorifico di "Seniores Augusti, felicissimi et beatissimi" e conseguentemente Galerio e Costanzo ascesero al rango di Augusti, rispettivamente d'Oriente e d'Occidente, secondo lo schema di successione congegnato anni prima da Diocleziano. Tra i due Augusti il più anziano era Costanzo, tuttavia fu Galerio che prese l'iniziativa di nominare i nuovi Cesari che avrebbero affiancato gli Augusti, scegliendo Valerio Massimino Daia, nipote di Galerio, come Cesare d'Oriente e Flavio Valerio Severo, come Cesare d'Occidente. Accadde però che Costanzo, poco prima di morire ad Eburacum il 25 luglio del 306, decidesse di conferire pubblicamente l'imperium a suo figlio Costantino aprendo, con l'elevazione di un terzo Augusto, un pericoloso conflitto costituzionale all'interno dell'impero romano. Con la morte di Costanzo, Severo, che era Cesare d'Occidente, ascese per successione al rango di Augusto d'Occidente mentre Costantino prudentemente non pretese per sé la porpora ma solo il riconoscimento come Cesare, sicché le monete battute verso la fine del 306 dalla zecca di Ticinum (l'odierna Pavia) riconobbero il ruolo di Severo quale Augusto d'Occidente (v. https://www.acsearch.info/search.html?id=678503 - ric 73), quello di Costantino come Cesare d'Occidente (la moneta di figura) e quello di Massimino Daia quale Cesare d'Oriente (v. http://www.wildwinds.com/coins/ric/maximinus_II/_ticinum_RIC_VI_074.jpg - ric 74). Solo dopo il 31.3.307 (secondo Kent, probabilmente dopo il luglio del 307), con il riconoscimento da parte di Galerio, Costantino poté fregiarsi del titolo di Augusto con natalis imperii retroattivo al 25.7.306 e, a quella data, può oggi essere formalmente e storicamente indicato come Costantino I. (4) VIRTVS AVGG ET CAESS NN (Virtus Augustorum et Caesarum Nostrorum - il coraggio degli Augusti e Cesari nostri) è la leggenda del rovescio per le monete dei Cesari Costantino e Massimino, FIDES MILITVM quella delle monete battute nel nome di Severo a significare che il cambio dei governanti non implicava mutamenti nella fedeltà militare. (5) L'icona di Marte in marcia con l'asta e il trofeo, presente nella monetazione romana almeno dal tempo dei Flavi, dà il senso della stabilità e della imperitura potenza militare. (6) Il segno di zecca si compone di due parti, la coppia ST (la S ad indicare l'officina monetale, la seconda di tre al tempo attive nella zecca e la T, breve per Ticinum) e il segno ° , caratteristico dell'emissione. |
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