|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Clodio Albino e la Spes | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
14.2.2017
Ciao Giulio!Ecco un denario di Clodio Albino che, salvo sorprese, dovrebbe essere RIC IV/I 42a. E' una moneta indubbiamente rovinata, anche il tondello è consumato e la parte in basso è schiacciata tanto che il peso della moneta è molto basso, ma oltre ad essere stata acquistata da un commerciante referenziato, l'aspetto del metallo è buono così come la parte superiore "sana" del bordo esterno della moneta. Cosa puoi raccontarmi della storia di questa moneta? larghezza 18mm peso 1,69g ore 6-7 argento non ferromagnetica Grazie e a presto! |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Roma, 19.2.2017
Egregio
Lettore, di seguito riporto gli elementi significativi riguardanti la moneta di figura: AR denario1, zecca di Lugdunum, 195-197 d. C., RIC IV/I 42a (pag. 50), BMC V 266 var. (pag. 64), Cohen III 76 (pag. 423), indice di rarità "R"2. Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le
parti della leggenda usurate o comunque non più
leggibili): La ricerca nel web di monete della tipologia di figura ha dato luogo ai seguenti risultati:
Un saluto cordiale. (1) Denario (argento). Di seguito riporto le caratteristiche fisiche dei denari della tipologia di figura tratte dai link di cui sopra:
(2) Curtis Clay, noto studioso di numismatica, in un intervento su un blog (v. link), argomenta sulla rarità dei denari di Clodio Albino da Augusto. "Perché sono rari se egli ebbe oltre un anno di tempo per produrli?" La risposta che C. C. si dà è che Albino ruppe con Severo all'incirca nel novembre del 195 ma fu sconfitto e ucciso da Severo nei pressi di Lugdunum, non il 19.2.197, come viene riportato tradizionalmente, ma un anno prima, dopo una rivolta durata circa tre mesi. (3) IMPerator CAESar Decimus CLODius ALBINus AVGustus - Imperatore Cesare Decimo Clodio Albino Augusto (aprile 193-febbraio 197). In una lettera che suo padre, Ceionio Postumo, inviò a Bassiano, proconsole d'Africa e amico di famiglia, sono spiegate le ragioni del suo nome: “..mi è nato un figlio, sette giorni prima delle calende di dicembre, dal colorito così bianco che sembrava più bianco dei panni di lino che lo avvolgevano. Perciò dopo averlo riconosciuto come membro della famiglia degli Albini, congiunti comuni per entrambi noi, gli ho dato il nome di Albino.” Traggo da BMC le note seguenti relative alle guerre di successione che nel 192 seguirono all'assassinio di Commodo per mano di persone a lui vicine le quali affidarono poi il comando dell'impero all'esperto e popolare prefetto dell'Urbe, Pertinace. "Una congiura dei pretoriani pose fine alla vita di Pertinace dopo soli tre mesi di regno. Chi uccise Pertinace non aveva un proprio candidato da proporre; la suprema carica dello stato fu messa all'asta per essere affidata al migliore offerente. Didio Giuliano vinse la partita perché era ricco e ambizioso, anche se non sufficientemente energico e dotato e pur essendo odiato e disprezzato dal popolo Romano. Alla sua elevazione seguì la rivolta delle legioni provinciali: in Oriente, Pescennio Nigro, governatore della Siria; in Occidente, Clodio Albino, governatore della Britannia; sul Danubio, Settimio Severo, governatore della Pannonia (v. link). Severo fu il più lesto; discese a Roma, depose Didio Giuliano e lo mise a morte ai primi di luglio del 193. Il Senato, che aveva accettato senza protestare l'elevazione di Didio, lo aveva abbandonato al suo destino dopo che era stato deposto. Gli anni dal 193 al 197, furono quelli delle guerre di successione tra i tre contendenti sopravvissuti. Fondamentale per il successo finale di Severo fu il possesso di Roma. Egli manovrò abilmente offrendo a Clodio Albino il consolato (COS) nel 193 e nel 194 il consolato congiunto (COS II) e il titolo di Cesare (una promessa velata di successione), subito accettati, come testimonia la moneta di figura. Poi mosse rapidamente in Oriente contro Pescennio Nigro e lo batté a Cizico nel 193, a Nicea nel 194 e infine ad Isso. Pescennio si rifugiò ad Antiochia in Siria dove fu raggiunto e ucciso (maggio 194, v. link). Albino era in posizione incerta, aveva il controllo sulla Gallia e la Bretagna e sulle legioni ivi dislocate ma non era stato riconosciuto come "figlio adottivo" da Settimio, era solo riconosciuto come "fratello" in una lettera che Settimio gli aveva indirizzato ("frati amantissimo et desiderantissimo", all'amatissimo e prediletto fratello, v. BMC pag. lxxxv). Albino aveva tergiversato nella speranza che Severo perdesse la partita contro Pescennio Nigro. Ma Severo aveva consolidato la sua posizione a Roma, prima deificando il defunto Pertinace e adottandone il nome (PERT si legge nella titolatura di alcune sue monete), poi transitando nella grande dinastia degli Antonini, in quanto presunto figlio del divino Marco (Aurelio) e fratello di Commodo, infine elevando il proprio figlio Caracalla al rango di Cesare e mutandone il nome in quello di Antonino. Forse sperando nel sostegno del Senato e di coloro che a Roma per lui simpatizzavano, Albino compì allora la mossa che si rivelò fatale per il suo destino, quella di farsi proclamare Augusto in Gallia. Severo mosse contro di lui e dopo una breve ma dura battaglia lo sconfisse il 19 febbraio del 197 nei pressi di Lugdunum (l'odierna Lione) inducendolo al suicidio (attuato forse per mano di uno schiavo). (4) SPES AVGusti COnSul II (La Speranza di Augusto, console per la seconda volta). La zecca di Lione (Lugdunum), chiusa dopo l'82, fu riaperta in occasione dell'arrivo di Clodio Albino, che fece della città il suo quartier generale. Il rovescio della moneta era intesa ad esaltare la Speranza destata dal nuovo Augusto che aveva tirato dalla sua parte un certo numero di Senatori. Settimio Severo, non fu clemente con i perdenti perché fece trucidare oltre ventimila partigiani di Albino dopo la sconfitta. |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|