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Gallieno e la Vittoria
eterna nella memoria |
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5.3.2017
..da SPQR
Coins.E di questo retro di Gallieno mi potreste dire qualcosa? Grazie |
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Roma, 22.3.2017
Egregio,
di seguito riporto gli elementi significativi concernenti la moneta di figura: Antoniniano1, zecca di Siscia, 253-268 d. C.2, RIC V/I 586 (pag. 183), Cohen V 1072 (pag. 446), indice di frequenza "C". Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le parti della leggenda usurate o comunque illeggibili): D. GALLIENVS AVG3. Gallieno, busto radiato e corazzato a destra. R. VICTORIA AET4. La Vittoria, stante a sinistra, porge con la mano destra una corona e con la sinistra sorregge una palma. La ricerca nel web di monete della tipologia di figura ha dato luogo ai seguenti risultati:
Giulio De Florio ------------------------------- Note:(1) Antoniniano (riconoscibile dalla corona radiata sulla testa dell'imperatore). Quanto alla composizione della lega metallica degli antoniniani da Valeriano a Gallieno, richiamo alcune annotazioni del RIC V/1 alla pagina 8: "Verso la fine del regno di Valeriano si verificò un ulteriore rapido peggioramento della situazione. Le difficoltà dello stato e, si può ipotizzare, il venir meno di alcune fonti di approvvigionamento dell'argento, non resero più possibile continuare ad utilizzare la menzionata lega di colore bianco e si dovette far ricorso ad un nuovo espediente. Le monete, antoniniani per lo più, furono battute utilizzando una lega con una percentuale di fino talmente bassa da farle sembrare niente di più che di bronzo e dopo la coniazione venivano bagnate nel metallo bianco in modo da rivestirle di una sottile pellicola. Si applicava il bagno e un po' d'argento veniva immesso nella lega (in una percentuale del 3-4%, talvolta un po' di più) a rimarcare che le monete erano della serie in argento, ma presto il tempo ne modificava l'aspetto. La pellicola d'argento si consumava, diventando irregolare o sparendo del tutto e la maggior parte delle monete che ci sono giunte corrispondono al comune appellativo di "third bronze" {tali erano chiamati gli assari, antico nome degli assi, per differenziarli dai sesterzi, detti primo bronzo e dai dupondi, secondo bronzo; v. link; n.d.r.). Il bagno fu applicato con diverso successo in differenti zecche e in differenti periodi. Recenti indagini hanno rivelato che nel migliore dei casi il bagno era d'argento ma che la composizione e lo spessore dello strato potevano variare." Traggo dai link di cui sopra le caratteristiche fisiche degli antoniniani della tipologia in esame reperiti nel web:
(2) La moneta è annoverata dal RIC tra quelle non datate, battute durante il regno di Gallieno in solitario (giugno 260 - 268 d. C.). Una datazione più precisa (265-266) viene riferita da cgb (v. link8), senza alcuna spiegazione. (3) GALLIENVS AVGustus. Figlio di Valeriano I, Gallieno fu fatto co-imperatore dal padre subito dopo l’elevazione al trono e nel 254 d.C. gli fu affidata la difesa delle frontiere sul Reno. Durante l’anno successivo riportò un considerevole successo nella guerra contro le tribù dei Germani e quando Valeriano lasciò Roma per l’oriente, nel 256 d.C., a Gallieno venne dato il governatorato delle provincie occidentali. La cattura di Valentiniano I da parte di Sapore I, re dei Persiani, ad Edessa (Turchia, confine siriano) nel 259 d.C., risuonò come la più grande umiliazione conosciuta dai Romani e inferta dai Persiani, talché la troviamo rappresentata in un rilievo del terzo secolo a Nagsha Rostam in terra persiana (si veda l'immagine pubblicata in altra pagina di questo sito, cliccando qui). Dopo la cattura di Valeriano, Gallieno si trovò ad essere l’unico imperatore di un regno soggetto, non solo all’attacco dei barbari, ma sconvolto anche da rivolte interne, epidemie e carestie, costellato di guerre ai confini e dispute con gli usurpatori nelle provincie. La maggior parte dell’impero orientale finì sotto il dominio di Odenatho di Palmira e nel 259 d.C. la Gallia, la Spagna e la Britannia furono perse per il governo centrale, quando Postumo stabilì un impero indipendente che durò circa quindici anni (v. mappa). Sebbene fosse un abile soldato, Gallieno non era uomo da riuscire a ricostruire un impero che mostrava tutti i sintomi della disgregazione e, dopo alcune campagne, venne assassinato durante l’assedio di Milano (rivolta di Aureolo), nel marzo del 268 d.C. all'età di 50 anni. I futuri imperatori Claudio e Aureliano furono entrambi coinvolti nel complotto che portò al suo assassinio. Per altre notizie rimando al portale dell'Enciclopedia Treccani on line (v. link) oppure al sito: http://www.romanoimpero.com/2009/07/gallieno-260-268.html. Tra le fonti antiche su Gallieno spicca la Historia AVGVSTA (v. link) che fornisce una versione ostile a Gallieno rilasciata dal partito senatoriale. (4) VICTORIA AETerna (Vittoria Eterna, cioè imperitura nella memoria). Allo stato delle cose non sono in grado di collegare la vittoria ad un preciso evento storico. |
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