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26.3.2017
..da S.P.Q.R
Coins - Monete Antiche.Ragazzi buonasera a tutti un'identificazione per questi pezzi e una stima se possibile?! Grazie a chi vorrà aiutarmi |
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Roma, 5.4.2017
Egregio,
di seguito riporto gli elementi significativi riguardanti la moneta di figura:: Antoniniano1, zecca di Roma2, 283-85 d. C., RIC V/II 252 (pag. 270), Cohen VI 30 (pag. 386), indice di rarità "C" Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le parti della leggenda usurate o comunque non più leggibili):D. IMP C M AVR CARINVS AVG3. Carino, busto radiato, paludato e corazzato (?) a destra. R. FIDE - S MILITVM4. La Fides Militum, stante a sinistra, sorregge due insegne5. KAε6 in esergo. La ricerca nel web di monete della tipologia di figura ha prodotto i seguenti risultati:
Un saluto cordiale. ------------------------------------------------- Note: (1) Antoniniano (da alcuni chiamato "aureliano" in quanto venuto fuori dopo la riforma di Aureliano). Traggo dai link di cui sopra le caratteristiche fisiche delle monete della tipologia di figura reperite nel web:
(2) Secondo il RIC V/II, tutta la monetazione di Carino che presenta in esergo la lettera K fu battuta dalla zecca di Roma che a quel tempo operava su sette officine (numerate con le lettere greche A, B, Γ, Δ, ε, Z, H), la lettera K avendo sostituito la tradizionale R tipica della zecca di Roma prima di Carino e della prima emissione dello stesso Carino. In ordine progressivo di emissione, i segni utilizzati dalla zecca di Roma per le emissioni di Caro e dei figli Carino e Numeriano furono: RA, AK, AAK, AKA, KAA, KA, KAA, K,AA, KAA, KAB. In generale Caro utilizzò, per le monete emesse in suo nome, le prime quattro officine (A, B, Γ, Δ), mentre per le prime emissioni di Carino furono utilizzate le ultime tre officine (ε, Z, H). Le prime emissioni di Numeriano furono battute dalla quarta e sesta officina (Δ, Z). Con la morte di Caro, tutte le officine, tranne la prima, batterono nel nome di Carino e forse anche di Numeriano. Si ha notizia, solo attraverso la monetazione, per altro molto scarsa, dell'esistenza di un figlio di Carino, di nome Nigriniano, le cui monete commemorative (DIVO NIGRINIANO) furono battute solo dalla prima officina (A). (3) IMP C M AVR CARINVS AVG (IMPerator Caesar Marcus AVRelius CARINVS AVGustus). La foto inviata dal lettore, di qualità scadente, non consente di stabilire con certezza se il busto dell'imperatore sia solo paludato (Ric 252A) o paludato e corazzato (Ric 252 C). Il padre di Carino, Marco Aurelio Caro fu acclamato imperatore dall'esercito alla morte di Probo nel settembre del 282 d.C. Poco dopo l'ascesa al trono egli conferì il titolo di Cesare ai due figli, Marco Aurelio Carino, nel cui nome fu battuta la moneta di figura, e Marco Aurelio Numeriano, rispettivamente di 33 e 28 anni. Nel dicembre del 282 o agli inizi dell'anno successivo le esigenze della guerra persiana costrinsero Caro e Numeriano a partire per l'Oriente, mentre Carino rimase a Roma a curare gli affari di stato e a difendere i confini gallici. Lungo la strada padre e figlio intervennero con successo sui Sarmati e i Quadi in Pannonia prima di raggiungere il teatro delle operazioni in Persia. Al momento di attraversare il confine persiano, verosimilmente agli inizi del 283, Caro decise di elevare i figli al rango di Augusti ed ebbe cura di riconoscere al figlio maggiore Carino l'anzianità di comando che, in virtù dell'età, gli era dovuta rispetto al fratello Numeriano. Il Tigri fu attraversato e l'esercito avanzò fino a Ctesifonte facendo un ricco bottino, quando avvenne la singolare disgrazia, un fulmine uccise Caro tra l'agosto e il settembre del 283 o più probabilmente nel mese di novembre. Numeriano procedette lentamente sulla strada del ritorno in Europa quando anche lui perì improvvisamente, forse assassinato, nei pressi di Heraclea nel settembre÷novembre del 284. Questa versione dei fatti, presentata dal RIC, si discosta in parte dall'altra adombrata in altra pagina di questa rubrica e avanzata dallo storico Kovaliov, secondo il quale alla base delle due morti improvvise di Caro e di Numeriano ci sarebbe stata la congiura ordita dal prefetto del pretorio Flavio Apro che aspirava al potere. Diocleziano, l'ufficiale di grado maggiore al seguito di Numeriano colse l'occasione della morte del proprio sovrano per uccidere l'infido Flavio Apro e farsi proclamare imperatore dalle truppe. Carino, appresa la notizia della morte del fratello e dell'acclamazione di Diocleziano, mosse contro di lui. Sulla strada dovette però reprimere la rivolta di Marco Aurelio Giuliano di Pannonia che sconfisse e uccise in battaglia a Verona verso l'inizio del 285. Lo scontro con Diocleziano si svolse nella primavera successiva a Margus in Moesia, al confine danubiano. Diocleziano fu battuto in battaglia ma, incredibilmente, vinse la guerra perché Carino fu assassinato da un suo ufficiale la cui moglie egli aveva sedotto. Le donne del resto avevano rappresentato, sembra, un grosso problema per Carino: secondo il RIC ne avrebbe sposate nove, dell'ultima delle quali soltanto ci è pervenuto il nome, Magnia Urbica, donna di singolare bellezza che ha lasciato di sé un'immagine sulle monete a lei dedicate (v. ad es. il link). (4) FIDES MILITVM (La Fedeltà dei soldati). Nel solco della tradizione precedente anche Carino, come Probo prima di lui, si appellò alla Fedeltà dei soldati che però, ad un dato momento, lo tradirono. (5) Il tipo della Fides Militum è ripreso pari pari da Probo (v. link). (6) Il segno di zecca KAε indica che la moneta appartiene alla quinta emissione della zecca di Roma nel nome di Carino (v. KAA, nota(2)), e che fu battuta dalla quinta officina (KAA, con l'ultima A = ε). |
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