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Severo Alessandro, Perinthus e Homònoia
24.9.2018
..da lamoneta.it
Buongiorno, mi servirebbe un aiuto per classificare questa provinciale... penso sia Severo Alessandro ma non ne ho la certezza...la provincia non riesco a capirla.
Pesa 3.06g
Diametro 18mm.
fig. 1
Cliccare sulle immagini per ingrandire
Roma, 4.10.2018

Egregio,
di seguito riporto gli elementi significativi riguardanti la moneta di figura:

AE181, Perinto Tracica2, 222-235 d. C., Moushmov 4646, BMC III Perinthos 61, (pag. 158).

Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le parti della leggenda usurate e non più leggibili):
D. ΑΥ K M AYΡ CΕΥ ΑΛΕΞΑΝΔΡOC3. Severo Alessandro, testa laureata a destra, busto paludato e corazzato visto da dietro. Fossetta al centro4.
R. ΠΕΡΙΝΘΙωΝ ΔIC NEωKOPωN5. Homonoia6, stante di fronte, testa a sinistra, sacrifica con la mano destra da una patera sopra un altare e con la sinistra sorregge una cornucopia.

La ricerca nel web di monete della tipologia di figura ha dato luogo ai seguenti risultati:

  1. https://www.collectors.com/coin/thrace-perinthus-severus-alexander-ae17-222-235-ad-homonoia/-1676415726224233226 THRACE, Perinthus, Severus Alexander AE17, 222-235 AD, Homonoia, Moushmov 4646.

Per quanto consentito da una valutazione a distanza, la moneta di figura possiede caratteristiche fisiche, generali e di stile non difformi da quelle dei coni autentici dello stesso tipo.

Un saluto cordiale.
Giulio De Florio

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Note:

(1) AE18 (cioè bronzo di 18mm di diametro). La moneta in esame misura 18mm di diametro, più o meno quanto la moneta di cui al link sopra menzionato.
(2) Perinto tracica (in greco Πέρινθος, in latino Perinthus), sita sulla sponda europea del Mar di Marmara, successivamente chiamata Eraclea (Ἡράκλεια), oggi Marmara Ereğlisi (v. mappa). Perinto, fondata da Samo nell'anno 602 a. C., sorgeva vicino Bisanzio. La sua posizione ci è nota dalla storia di Diodoro Sículo, delle sue rovine rimangono pochi resti su una collina affacciata sulla Propontide (oggi Mar di Marmara).
(3) ΑYτοkράτωρ Kαΐσαρ Μάρκος ΑΥΡήλιοc CΕΥήροs ΑΛΕΞΑΝΔΡOC (in latino, Imperator Caesar Marcus Aurelius Severus Alexander). Marco Aurelio Severo Alessandro, originariamente chiamato Alessiano, nacque intorno al 208 d. C., figlio di Giulia Mamea e di Gesio Marciano. Nel 221 Severo Alessandro, su pressione della nonna Giulia Mesa, fu adottato dall'imperatore Elagabalo, suo cugino, che gli conferì il titolo di Cesare. Dopo l’assassinio di Elagabalo (agli inizi del 222), Alessandro fu subito riconosciuto come imperatore dalle guardie pretoriane e confermato dal Senato il giorno successivo. Alessandro condusse l’impero intelligentemente e bene, e le condizioni dello stato migliorarono molto, ma l’imperatore subiva troppo l’influenza materna e questo era avvertito dalle truppe. Per i primi nove anni l’impero non fu travagliato da guerre esterne, ma nel 232 Severo Alessandro dovette combattere contro il Sassanide Ardashir che aveva da poco spodestato il regno di Arsacide in Parthia e che ora stava minacciando la Siria e la Cappadocia. Questa campagna incontrò solo un parziale successo e presto Alessandro dovette tornare in Occidente, dove i tumulti alle frontiere germaniche richiedevano la sua presenza. Tuttavia, prima che la battaglia iniziasse, i soldati proclamarono imperatore Massimino, uno dei loro comandanti e uccisero Severo Alessandro e Giulia Mamea nel loro campo vicino Magonza il 22 marzo 235 d. C.
(4) Il ruolo delle fossette (dimple in inglese, trou de centrage in francese) che talvolta si rilevano sul dritto e/o sul rovescio delle monete provinciali non è completamente chiaro (v. link); l'opinione più comune è che le fossette fossero funzionali al processo di produzione, in quanto utili alla centratura del tondello. Si pensa che imprimendo al tondello ottenuto per fusione un moto rotatorio attorno al proprio asse si eliminassero per abrasione le tracce di scorie di fusione presenti sul bordo.
(5) ΠΕΡΙΝΘΙωΝ ΔIC NEωKOPωN (ΠΕ in nesso) è l'etnico (moneta battuta nel nome dei Perinzi, per due volte Neòcori). Perinthus fu insignita per due volte (ΔIC in greco antico, bis in latino/italiano) del titolo di Neòcoro (custode del tempio dedicato al culto dell'imperatore), la prima volta sotto Settimio Severo, l'altra sotto Elagabalo (v. link). La parola greca Nεώκορος, è composta da νεώς «tempio» e κορέω «spazzare, pulire». Secondo il portale della Treccani, nell’antica Grecia, il Nεώκορος era la persona incaricata della pulizia e della custodia del tempio, ma in seguito indicò il titolare di un'apposita carica annuale, con compiti molto più ampi. La dignità di Neòcoro fu spesso attribuita, come attestazione onorifica, ad intere città in quanto particolarmente dedite al culto di una determinata divinità e, in epoca romana, al culto imperiale. Dunque la leggenda della moneta in esame informa che alla città di Perinthos era stata concessa per la seconda volta la neocorìa, la dignità di custode del culto imperiale e i privilegi ad essa connessi.
(6) Nella mitologia greca Homònoia (Ὁμόνοια) era una dea minore che simboleggiava la concordia, l'unanimità e l'unicità di pensiero. Il suo opposto era Eris (la Discordia). Si credeva che Homònoia fosse figlia di Sotèro (Σωτήριος), il Salvatore e di Prassidiche (Πραξιδίκη), la dea della giusta punizione e della vendetta. L'equivalente latino di Homònoia era la Concordia in quanto dotata degli stessi attributi, la patera, l'altare, la cornucopia, come si evince dall'esempio di cui al link.
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