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Sesterzio prov., Marco
Aurelio / Lucio Vero e la Concordia |
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13.1.2019
..da msnMM Caro Giulio, ho questo sesterzio di Marco Aurelio e Lucio Vero di 17,4g e 26,5mm catalogato N° 4044 ma ho cercato dappertutto e non sono riuscito a trovarlo. A&B che me lo ha venduto parla di Bitinia Nicomedia e retro Tempio tetrastilo con al centro la Concordia. Fammi sapere. Grazie |
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Roma, 16.1.2019
Egregio,riporto di seguito gli elementi significativi riguardanti la moneta di figura: Sesterzio provinciale1, zecca di Nicomedia2, 161-169 d. C., RPC IV 5617 (temporaneo) Descrizione
sommaria (sono indicate in rosso le parti della
leggenda usurate e non più riconoscibili): La ricerca nel web di monete della tipologia di figura ha dato luogo al seguente risultato:
Un saluto cordiale. Giulio De Florio ----------------------------------------------------- Note: (1) RPC riporta 8 esempi di monete della tipologia di figura il cui peso è compreso tra 16,37g e 20,62g e il cui diametro è compreso tra 29 e 32mm. Se ne desume che le caratteristiche fisiche della moneta in esame (17,4g e 26,5mm) non si discostano nella sostanza da quelle delle monete elencate da RPC. (2) Nell'ambito della Riforma costituzionale con la quale Augusto trasformò la Repubblica romana in impero, tutte le province romane furono divise tra province imperiali e province senatorie (v. link). Province imperiali erano quelle di confine che richiedevano una presenza militare permanente per proteggere l'Impero dalle invasioni, su di esse l'Imperatore (come comandante supremo dell'esercito) esercitava il diritto di nominare i governatori. Le province senatorie, al contrario, centrate lungo il Mar Mediterraneo, non possedevano alcuna forza militare significativa; senatoria era anche la provincia della Bitinia e del Ponto (v. mappa sottostante), lungo la costa meridionale del Mar Nero, anch'essa priva di un presidio militare significativo. Augusto permise al Senato di nominare i governatori di queste province come aveva fatto con tutte le province sotto il sistema repubblicano: un'estrazione a sorte venne usata per selezionare il proconsole che avrebbe avuto l'imperium sul territorio, assistito da un legatus o da un luogotenente governatore, e da un questore che si occupava delle finanze. Lo scrittore romano Plinio il Giovane fu governatore della provincia nel 110-113 d. Le sue epistole ("Lettere") indirizzate all'imperatore Traiano (che regnò dal 98 all'117) costituiscono una fonte importante sull'amministrazione provinciale romana. Secondo Cassio Dione, intorno al 134 d.C. il Senato cedette il controllo di Bitinia e Ponto all'Imperatore in cambio di Licia e Panfilia. (4) ΝΕΩΚΟρος - ΝΙΚΟΜήδεια. La parola greca Nεωκόρος, è composta da νεώς «tempio» e κορέω «spazzare, pulire». Secondo il portale della Treccani, nell’antica Grecia, il Nεωκόρος era la persona incaricata della pulizia e della custodia del tempio, ma in seguito indicò il titolare di un'apposita carica annuale, con compiti molto più ampi. La dignità di neòcoro fu spesso attribuita, come attestazione onorifica, a intere città in quanto particolarmente dedite al culto di una determinata divinità, e, in epoca romana, al culto imperiale. Dunque la leggenda della moneta in esame ci dice che alla città di Nicomedia era stato concessa la neocorìa, la dignità di custode del culto imperiale e i privilegi ad essa connessi. (5) ΟΜΟΝΟΙΑ. Nella mitologia greca Homònoia (Ὁμόνοια) era una dea minore della concordia, dell'unanimità e dell'unicità di pensiero. Il suo opposto era Eris (la Discordia). Si credeva che Homònoia fosse la figlia di Sotèro (Σωτήριος), il Salvatore e di Prassidiche (Πραξιδίκη), la dea della giusta punizione e della vendetta. L'equivalente latino di Homònoia era la Concordia (perché dotata degli stessi attributi e rappresentazione della prima, patera, altare, cornucopia. |
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