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11.3.2019
.. da Identificazione
Monete (numismatica).Ragazzi buongiorno, sono 2 tarì zecca Messina? |
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Roma, 14.3.2019
Egregio,
non disponendo dei cataloghi Spahr e MIR che non ho potuto consultare di persona, per la catalogazione della moneta di figura mi sono avvalso delle indicazioni fornite dal sito https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-C5C/9 che hanno dato luogo ai risultati che seguono: Tarì1, Regno di
Sicilia (Messina), 15552, W-C5C/9-75,
Spahr
363, MIR
302 Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le
parti della leggenda usurate o comunque non più
leggibili): La ricerca nel web di monete di pari tipologia ha prodotto i seguenti risultati:
Un saluto cordiale. Giulio De Florio --------------------------------------------- Note: (1)
Il Tarì è una moneta d'argento battuta a Messina
nel nome di Carlo V in diversi nominali
comprendenti sia i multipli da uno a quattro tarì
che i sottomultipli da un quarto ad un mezzo (v. http://www.cambiamomessinadalbasso.it/memorabilia-historica/la-messina-di-carlo-v/).
Dalla consultazione del sito http://www.rhinocoins.com/ITALY/rnapsic/CA5S.HTML
traggo la conclusione che la moneta di figura sia
un Tarì del 3° tipo con le seguenti
caratteristiche fisiche di massima: argento, 2,6g,
22mm. Riporto in tabella i valori ponderali delle
monete da 1 Tarì della tipologia di figura
reperite nel web:
(2) La datazione 1555 è quanto riesco a leggere al meglio dalla foto di non eccelsa qualità su cui ho potuto lavorare. (3) ☩ x CAROLVS x IMPERATOR x. Carlo d'Asburgo (n. a Gand in Belgio il 24 febbraio 1500, m. a Cuacos de Yuste in Ispagna il 21 settembre 1558) è noto come Imperatore del Sacro Romano Impero con il nome di Carlo V; come Re di Napoli con il nome di Carlo IV; come Duca di Borgogna con il nome di Carlo II; come Re di Spagna, di Sardegna e di Sicilia con il nome di Carlo I (v. link). Traggo dal sito http://www.cambiamomessinadalbasso.it/memorabilia-historica/la-messina-di-carlo-v/ le note storiche che seguono sulla figura di Carlo d'Asburgo: "Alla morte di Ferdinando il Cattolico, nel 1516, la Corona di Spagna passò a Carlo I d’Asburgo, più conosciuto storicamente come Carlo V che si ritrovò, grazie alle politiche matrimoniali dell’Imperatore Massimiliano I, ad ereditare sia la Corona spagnola che il Sacro Romano Impero. Fin dal primo momento il nuovo monarca fu impegnato nella guerra in Italia contro i francesi di Francesco I e in quella contro l’Impero turco. La città di Messina, dopo la morte di Ferdinando, aveva giurato fedeltà al nuovo imperatore nel 1518, a differenza di Palermo, residenza del viceré Moncada, che aveva rifiutato il riconoscimento di Carlo V. In questo modo Messina sperava di ottenere l’onore di essere capitale del Regno, e in effetti le basi c’erano: la città dello Stretto «rimaneva comunque ricchissima e dobbiamo presumere, anche se non abbiamo statistiche, un fatto importante, cioè l’attenuazione della differenza economica “tra popolari” e “patrizi”». Sotto Carlo V trovò nuovo vigore anche la Zecca che batté moneta in oro e argento. Grandi lavori vennero eseguiti anche sul fronte delle opere di difesa militare della città. Carlo V infatti, a seguito dell’ingresso trionfale a Messina, di ritorno dalla conquista di Tunisi (1535), ordinò che Messina venisse maggiormente protetta da nuove fortificazioni. I lavori iniziarono solo nel 1537 per la difficoltà di reperimento delle somme necessarie per l’opera, somme di notevole entità anche a causa dell’abbattimento di case, chiese, orti, vigne e di tutto ciò che si trovava in contiguità con le mura su cui si doveva intervenire. I lavori furono eseguiti dal viceré don Ferrante Gonzaga, il quale commissionò all’architetto Antonio Ferramolino e a Francesco Maurolico la costruzione di alcuni forti per il controllo del territorio, tra cui il forte Gonzaga, Castellaccio e San Salvatore (1540), ancora visibili in età contemporanea. Venne inoltre eretta una cinta muraria con la collaborazione di Domenico Giuntalocchi da Prato e dello scultore Giovan Angelo Montorsoli, mura che presero il nome dell’imperatore e si allungarono, su quelle già esistenti, fino alla “Porta Reale” costruita nel 1571 dopo l’ingresso trionfale di Don Giovanni d’Austria in città." (4) ☩ x REX SICILIAE x 1555. Dunque Carlo d'Asburgo scelse di presentarsi su questa moneta come Imperatore del Sacro Romano Impero, come si legge nel dritto, e Re di Sicilia, come si legge nel rovescio. L'aquila coronata ad ali spiegate è il simbolo della casata d'Asburgo. (5) G M Sono le iniziali dello zecchiere, Giuseppe Marulli. |
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