Roma, 6.10.2019
Egregio,
riporto di seguito gli elementi significativi
riguardanti la moneta di figura:
Follis1,
zecca di Aquileia2, sett. 352 ÷
6 nov. 355 d. C., RIC
VIII 201 (pag. 334), indice di frequenza
"R"
Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le
parti della leggenda usurate o comunque non più
leggibili):
D. D N CONSTAN -
TIVS P F AVG3.
Costanzo II, testa diademata di perle, busto
paludato e corazzato a destra.
R. FEL TEMP
REPARATIO4. Segno di
zecca AQS•5.
Soldato elmato volto a sinistra, imbraccia uno scudo
con il braccio sinistro, con la lancia nella mano
destra trafigge un cavaliere finito a terra sul suo
cavallo mentre con il ginocchio destro lo tiene
fermo. Il cavaliere, barbato e diademato, ha il
braccio sinistro e la testa protesi verso
l'aggressore.
La ricerca nel web di monete della tipologia di
figura ha dato luogo al seguente risultato:
- https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=519&lot=626
RÖMISCHE KAISERZEIT CONSTANTIUS II, Caesar
324-337, Augustus 337-361 Centenionalis, Aquileia,
352-355. D N CONSTAN–TIVS P F AVG. Drap.
Panzerbüste mit Perldiadem rechts. Rv/ FEL TEMP –
REPARATIO / AQS•. Soldat mit Speer und Schild n.
l. ersticht einen gestürzten Reiter. RIC 201.
Paolucci – (cf. 505). Selten. Fast vorzüglich
Estimate: 50 EUR, Price realized: 60 EUR.
Concludo osservando che, per quanto consentito ad una
valutazione a distanza, le caratteristiche fisiche,
generali e di stile della moneta riflettono quelle dei
conî autentici d'epoca. La moneta, se autentica, in
considerazione dello stato di conservazione, non
dovrebbe valere più di una ventina di euro.
Un saluto cordiale.
Giulio De Florio
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Note:
(1) Follis
(bronzo). RIC VIII fornisce per questa tipologia
monetale le seguenti caratteristiche fisiche di
massima: diametro 17-19mm, peso 2,45g. Da quanto
esposto si deduce che le caratteristiche fisiche
della moneta in esame (c.2g, 18,5mm) rientrano nei
margini di variabilità dei conî autentici d'epoca.
(2) La zecca di Aquileia (v. mappa)
batté la tipologia monetale di figura nel nome di
Costanzo II e di Costanzo Gallo (dal 15.3.351 sino
alla sua morte nel tardo 354), cugino e cognato di
Costanzo II. Ciò significa che, insieme a quella
di figura, furono battute monete tipologicamente
simili alla moneta di figura ma con la seguente
leggende del dritto
- D N CONSTANTIVS IVN NOB C (Costanzo Gallo, v.
ad es. il link
- RIC VIII 203).
(3) D N CONSTAN - TIVS P F AVG
(Dominvs Noster CONSTANTIVS Pivs Felix AVGvstvs).
L'imperatore Costanzo Cloro aveva avuto sei figli
legittimi dalla moglie Teodora, tra questi: Giulio
Costanzo, padre di Costanzo Gallo e di Giuliano
(passato alla storia come l'Apostata) e Delmazio
senior. Diversi anni prima del matrimonio, però,
aveva avuto un figlio di nome Costantino da Elena,
donna di umili origini con la quale aveva convissuto
in regime di concubinato, come allora si usava
quando le differenze di ceto sociale non
consentivano l'unione legale. Alla morte di Costanzo
Cloro, fu Costantino, allora trentenne, ad assumere,
per ragione di età ed esperienza (i figli di Teodora
erano piccoli), l'eredità paterna; la famiglia di
Teodora visse così all'ombra di Costantino. Divenuto
imperatore, Costantino condivise con i propri figli
le responsabilità di governo, sicché Costantino jr.
ebbe il governo della Spagna, della Gallia e della
Britannia, Costante dell'Italia, dell'Illiria e
dell'Africa e Co tanzo jr. delle province asiatiche
e dell'Egitto, mentre Costantino padre mantenne per
sé la penisola balcanica. Prima di morire, nel 337,
Costantino si ricordò nel testamento dei nipoti,
Delmazio jr e Annibaliano, figli di Delmazio senior,
fratellastro di Costantino e ad essi lasciò
rispettivamente la penisola balcanica e il governo
dell'Armenia e della costa del Ponto. Ciò fu causa
della loro disgrazia perché, alla notizia della
morte del padre, Costanzo si precipitò a
Costantinopoli dove organizzò una rivolta contro gli
zii e cugini discendenti di Teodora. Due
fratellastri di Costantino, tra cui Delmazio senior
e Giulio Costanzo, il padre di Giuliano e sette suoi
nipoti, tra cui Delmazio jr. e Annibaliano, furono
trucidati. Per caso si salvarono dal massacro
Giuliano che all'epoca aveva sei anni e il fratello
Gallo che ne aveva 12. Il crudele e sospettoso
Costanzo risparmiò loro la vita ma li relegò in due
diverse città dell'Asia Minore. Successivamente, in
un momento di turbolenze nell'impero occidentale,
Costanzo, sentendo il bisogno di avere in Oriente
una figura simbolica a rappresentare la famiglia
imperiale, convocò a corte Gallo, che era il più
anziano dei cugini sopravvissuti alla strage seguita
alla morte di Costantino I, gli diede in isposa la
sorella Costantina e lo fece Cesare a Sirmium, il 15
marzo del 351. Gallo e il nuovo prefetto pretorio
dell'Est, Talassio, senza por tempo in mezzo, si
trasferirono in Oriente e si insediarono ad
Antiochia a metà maggio, nel momento in cui si
vociferava del fenomeno meteorologico o astronomico
della croce celeste, almeno creduto tale. Poiché la
situazione al confine persiano si manteneva
piuttosto tranquilla, Gallo ebbe vita relativamente
facile. Le agitazioni degli Isauri e degli Giudei,
specie di questi ultimi, furono represse con grande
brutalità. Certo è che il suo governo fu
caratterizzato da grande irresponsabilità e violenze
che culminarono con l'istigazione al linciaggio del
prefetto Domiziano e del questore Monzio. A seguito
di questo accadimento Gallo fu richiamato,
ufficialmente per essere trasferito in Gallia, ma in
realtà per essere privato delle prerogative di
comando ed essere processato e poi decapitato a
Flanona presso Pola nel dicembre del 354 (v. link).
Dopo la morte di Gallo, Giuliano, nominato Cesare,
fu inviato in Gallia. Da solitario e filosofo che
era, egli si trasformò presto in abile condottiero e
pragmatico uomo di stato. Nel 357 sbaragliò gli
Alemanni in una grande battaglia presso Argentorate
(l'odierna Strasburgo). In seguito passò tre volte
il Reno ottenendo successi militari, combatté
vittoriosamente contro i Franchi, sebbene dovette
permettere ad una parte di loro di trasferirsi in
territorio romano, sulla sponda sinistra del Reno.
Nel frattempo Costanzo combatteva sul Danubio contro
i Quadi e i Sarmatì. Nel 359, il re persiano Sapore
II passò il Tigri con grandi forze, attaccando i
territori romani. L'imperatore fu costretto a
recarsi in Oriente e richiese a Giuliano l'invio di
reparti ausiliari. La richiesta dell'imperatore
trovò però resistenza da parte delle truppe
galliche, poiché Giuliano, in forza di un trattato
concluso con i barbari che servivano nel suo
esercito, si era impegnato a non impiegarli fuori
dalla Gallia. Scoppiò così una rivolta che si
concluse nell'inverno del 360 a Parigi con
l'acclamazione di Giuliano da parte delle truppe,
acclamazione dovuta alla grande popolarità di cui
Giuliano godeva presso i Galli per le capacità
militari e amministrative dimostrate. Giuliano
dapprima chiese a Costanzo di riconoscerlo come
Augusto e di evacuare le truppe dall'Occidente; ma
non avendo ricevuto risposta dall'imperatore,
impegnato nella guerra contro i Persiani, mosse
alfine verso la penisola balcanica. Costanzo si
procinse a contrastarlo, ma il 5 ottobre 361 morì
per cause naturali in Asia Minore. Giuliano fu
riconosciuto immediatamente da tutto l'Impero.
(4) FEL TEMP REPARATIO Mentre
trasparente è il significato della leggenda allusiva
al "ritorno dei tempi felici" (forse quelli in cui
Roma riusciva ancora a mantenere l'ordine
interno e a proteggere la popolazione dalle
invasioni), non del tutto certa è l'espansione della
leggenda "FEL TEMP REPARATIO", potendo essere FELix
TEMPorvm REPARATIO oppure FELicium TEMPorum
REPARATIO oppure FELicis TEMPoris REPARATIO.
Sulle FEL TEMP REPARATIO (in breve, FTR) ha scritto
un interessante articolo Dough Smith (v. http://www.forumancientcoins.com/dougsmith/ftr.html)
da cui attingerò per la breve sintesi che
segue. La riforma monetaria del 348 di Costante e
Costanzo II portò in circolazione tre nominali in
bronzo argentato, nei seguenti tipi, tutti
caratterizzati dalla leggenda del rovescio FTR:
Nominali |
Tipi |
maggiore (biglione - argento
al 3%) - grande AE2 |
"Cavaliere trafitto" (tema
del rovescio preferito da Costanzo II) |
"Galea pilotata dalla
Vittoria" (tema del rovescio preferito
da Costante perché verosimilmente
onorava lo sbarco di Costante in
Britannia nel 342) |
intermedio - piccolo AE2 -
busti a sinistra
|
"Barbaro portato fuori dalla
capanna" (tema del rovescio preferito
da Costante forse per esaltare il tema
della ricolonizzazione dei territori
conquistati) |
"Sovrano con due
prigionieri" (tema del rovescio
preferito da Costanzo II) |
minore - AE3 |
"La Fenice" |
Con la morte di Costante, il "Cavaliere trafitto"
rimase l'unico FTR in circolazione. Durante i suoi
13 anni di vita, il "Cavaliere trafitto" subì molte
modifiche nel peso e dimensioni. Le prime monete
erano quelle che i collezionisti definiscono AE2 in quanto
misuravano 21÷23 mm di diametro; le ultime emissioni
scesero a 16 mm, nemmeno qualificabili come AE3.
Spesso queste ultime monetine sono dette AE3/AE4 per
indicare che si collocano nella fascia di confine
tra AE3 e AE4. Anche il peso progressivamente scemò,
così come il contenuto, in partenza già basso,
d'argento.
Il "Cavaliere trafitto" fu coniato grosso modo in
quattro varianti. Tutte avevano in comune la
presenza di un cavaliere ferito a morte da una
lancia. La prima mostra il cavaliere in ginocchio a
terra dinanzi al cavallo. La seconda lo mostra
seduto a terra davanti al cavallo. La terza, che è
quella pertinente alla moneta di figura, lo vede
ancora in arcioni ma con il braccio e la testa
protesi all’indietro verso l'aggressore. L'ultima lo
vede schiantarsi a terra abbracciato al collo del
cavallo.
Come giustamente osserva Dough Smith il "Cavaliere
trafitto" è una tipica moneta da collezione perché
soddisfa tre criteri:
- Economia, in quanto nessuna moneta del
"Cavaliere trafitto" è terribilmente costosa; si
va dagli esemplari in peggiore stato di
conservazione a meno di un dollaro per arrivare
a quelli veramente perfetti del costo di
100$.
- Varietà, in quanto all'interno di ciascuna
delle quattro tipologie sopra illustrate, si
possono osservare numerose varianti atte a
soddisfare le pignolerie dei collezionisti
specializzati.
- Espandibilità, perché partendo dal "Cavaliere
trafitto" ci si può allargare a tutti i temi
della FEL TEMP REPARATIO e poi a tutte le monete
d'epoca costantiniana.
(5) AQS• è il segno di zecca che
si compone di tre parti:
* il nominativo di zecca AQ, con AQ breve per
Aquileia;
* S (=2), l'officina monetale (la seconda di 3 al
tempo attive nella zecca);
* •,
segno distintivo dell'emissione. |