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27.12.2019
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Monete Imperiali Romane di Michele Monti.Denario di Traiano? |
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Roma, 21.2.2020
Egregio,di seguito riporto gli elementi significativi riguardanti la moneta di figura: AR Denario1, zecca di Roma, 114-117 d. C.2, RIC II 348 (pag. 268), BMC III 548 (pag. 110), indice di rarità "C". Descrizione
sommaria (sono indicate in rosso le parti della
leggenda non più leggibili): La ricerca nel web di monete della tipologia di figura ha dato luogo ai seguenti risultati:
Un saluto cordiale. Note:
(2) Traiano fu investito per la sesta volta dell'incarico di console nel 112. La datazione della moneta (114-117 d.C.) è stata fatta sulla base del titolo di Optimus, conferito a Traiano nel 114 e mantenuto nella monetazione sino alla morte nel 117. (3) IMP CAES NER TRAIANO OPTIMO AVG GER DAC (IMPeratori CAESari NERvaeTRAIANO OPTIMO AVGusto GERmanico DACico). Per una sintesi biografica su Traiano rimando alla voce relativa di Wikipedia. Se la foto non inganna, il busto di Traiano è privo di panneggio in questa moneta, ragione per cui le ho attribuito il categorico Ric 348 al posto del categorico Ric 347 (v. link) che si applica alle monete tipologicamente simili nelle quali il busto è paludato. (4) P M TR P COS - VI P P SPQR (Pontifici Maximo TRibunicia Potestate COnSuli VI Patri Patriae SPQR). Nella traduzione, la leggenda del dritto va letta congiuntamente a quella del rovescio in modo da risultare così: "All'Imperatore Cesare Nerva Traiano, Ottimo Augusto, Germanico, Dacico, Pontefice Massimo, investito dei poteri di Tribuno, Console per la sesta volta, Padre della Patria, il Senato e il Popolo di Roma (dedicano). (5) I Romani credevano che su ogni persona, famiglia, casa, istituzione vegliasse un nume tutelare, un Genio, a cui era dovuto grande rispetto, per esempio, entrando per la prima volta in un luogo, veniva rivolto invariabilmente un saluto al relativo Genio protettore (si veda in proposito (http://www.forumancientcoins.com/numiswiki/view.asp?key=Genius). Durante la Repubblica si giurava nel nome del Genio del Popolo Romano; durante l'impero, nel nome del Genio dell'imperatore. In entrambi i periodi il più esecrabile degli spergiuri era colui che violava un giuramento. Con il tempo il sacrificio al Genio dell'Imperatore si trasformò in una specie di prova di fedeltà all'Impero e, come tale, imposto anche ai Cristiani (BMC III - pag. lxxiv, nota 2). Il Genio della moneta in esame dovrebbe verosimilmente essere quello dell'imperatore, presentando come attributi la patera e le spighe di grano, mentre il Genio che sacrifica su un altare dovrebbe essere il Genio del Popolo Romano (BMC III - pag. lxxx). |
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