Roma, 28.2.2020
Egregio,
riporto di seguito gli elementi significativi
riguardanti la moneta di figura:
Follis1,
zecca di Roma2,
6.11.355 ÷ estate 361 d. C., RIC
VIII 309 (pag. 278), indice di frequenza
"c"
Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le
parti della leggenda usurate o comunque non più
leggibili):
D. D N CONSTAN - TIVS P F AVG3.
Costanzo II, testa diademata di perle, busto
paludato e corazzato a destra.
R. FEL TEMP-REPARATIO4.
Segno di zecca 5. Soldato
elmato stante a sinistra, con il braccio sinistro
tiene sollevato uno scudo, con una lancia nella mano
destra trafigge un cavaliere finito a terra sul suo
cavallo e col ginocchio destro lo tiene fermo; scudo
a terra a destra. Il cavaliere barbaro, ha il
braccio e la testa protesi verso l'aggressore.
La ricerca nel web di monete della tipologia di
figura ha dato luogo ai seguenti risultati:
- http://www.ancientimports.com/cgi-bin/lotinfo.pl?id=21763
Attribution: RIC VIII 309 Rome Secondary
Attribution: Failmezger 463 CS c Date: 357 AD
Obverse: DN CONSTAN-TIVS PF AVG, Rosette-diademed
draped cuirassed bust right Reverse: FEL TEMP
RE-PARATIO, Soldier spearing fallen horseman left,
R(wreath)P in ex. Size: 18.21 mm Weight: 2.2 grams
Rarity: 5 Description: Ex George DAmbrosio,
1991.
- http://www.tantaluscoins.com/coins/28362.php
Coin type: Roman Imperial Entered by: Chijanofuji
Added on: Jan 1, 2008 Ruler: Constantius II
(Augustus) Coin: F Bronze AE3 DN CONSTANTIVS P F
AVG - Constantius II, his laureate,
rosette-diademed and cuirassed bust right. FEL
TEMP REPARATIO , R wreath Z in Exergue. - Helmeted
soldier advancing left, with shield on left arm,
spearing falling horseman. Horseman is
bare-headed, turns to face soldier and extends arm
towards soldier; shield on ground at right.
Exergue: Mint: Rome (357 A.D.) Wt./Size/Axis:
1.48g / 17.95mm / 225 Rarity: S References: RIC
VIII, Rome, 310 Failmezger 464b5CS LRBC 687 var.
Van Meter 100 Acquisition/Sale: Joe Blazick eBay
#Lot of uncleaned Austrian AE €1.67 December 11,
2002 Notes: Jan 1, 08 - See also:
http://www.chijanofuji.com/Constantius2FallenHorseman4.html.
- https://en.numista.com/catalogue/pieces113964.html
Rome Constantius II (337-361) Standard circulation
coin 355-361 Follis. The Constantinian Era
(337-363). Bronze. 1.87g 15mm. Round. Medal
alignment ↑↑. RIC VIII# 309..
- blogspot
Coin: AE3 Obverse: D N CONSTAN-TIVS P F AVG,
pearl-diademed, draped and cuirassed bust facing
to the right. Reverse: FEL TEMP-REPARATIO,
Legionary, spearing a fallen horseman who is
bare-headed and reaches back. Weight: 1.91g
Diameter: 18.5 x 18.5 x 0.7mm Die axis: 180°
Mintmark: R Ω P (Rome), 348-350 A.D. Reference:
RIC VIII Rome 309.
- http://4.bp.blogspot.com/_D8o7Ya377Xw/SGo3IRwa6pI/AAAAAAAAAWM/k7vWycQ-5wo/s1600-h/059.jpg
Constantius II 337-361 A.D. Bronze Rome Obverse:
DN CONSTANTIVS PF AVG; Diademed, draped and
cuirassed bust right. Reverse:FEL TEMP REPARATIO;
Soldier spearing falling horseman; R wreath B in
ex. 17.15mm 1.90gm RIC VIII Rome 309.
- https://www.ma-shops.com/zufahl/item.php?id=10672&lang=it
Prezzo 19,00 EUR. Conservazione: EF / VF Numero di
Catalogo: RIC VIII 309. Materiale: bronzo. Peso:
2.44g Diametro: 17.00mm. Römisches Kaiserreich.
Constantius II. 324-361. Æ Centenionalis. 2,44g,
15-17mm. Erhaltung: Schürfspur im Revers,
vorzüglich / sehr schön. Münzstätte: Rom, 355-361,
3. Offizin. Vs: D N CONSTAN-TIVS P F AVG.
Drapierte, kürassierte Büste mit Perlendiadem nach
rechts. Rs: FEL TEMP - REPARATIO. Soldat in
Feldtracht mit Helm nach links springend, Schild
am linken Arm tragend, stürzenden barbarischen
Reiter mit Speer erstechend, weiterer Schild am
Boden liegend. Im Abschnitt: R (Kranz) T.
- https://www.forumancientcoins.com/monetaromana/corrisp/a748/a748.html
Peso: 2g Diametro: 18mm.
Concludo osservando che le caratteristiche generali e
di stile della moneta non si discostano da quelle
delle monete d'epoca di pari tipologia. Mancano le
caratteristiche fisiche e non è possibile un esame
comparativo con le monete autentiche del periodo. Nel
presente stato di conservazione la moneta, molto
comune, se autentica, vale, a mio avviso, non oltre
venti euro.
Un saluto cordiale.
Giulio De Florio
-------------------------------
Note:
(1) Follis
(bronzo). Il follis di figura fu battuto dalla
zecca di Roma sia nel nome di Costanzo II che in
quello di Giuliano lungo l'arco temporale compreso
tra il 6.11.355 (elevazione di Giuliano al rango
di Cesare) e l'estate 361 (quando Giuliano si
impadronì di Roma, v. RIC VIII, pag. 246). RIC
VIII fornisce per questa tipologia monetale le
seguenti caratteristiche fisiche di massima:
diametro 17-19mm, peso 2,45g. Di seguito riporto
le caratteristiche fisiche di monete di pari
tipologia tratte dai link di cui
sopra:
Riferimenti |
Peso(g); |
Asse di conio (ore) |
Diametro(mm) |
Link1 |
2,2 |
- |
18,21 |
Link2 |
1,48 |
- |
17,95 |
Link3 |
1,87 |
12 |
15 |
Link4 |
1,91 |
6 |
18,5 |
Link5 |
1,90 |
- |
17,15 |
Link6 |
2,44 |
- |
15-17 |
Link7 |
2 |
- |
18 |
Non essendo disponibili elementi sulle
caratteristiche fisiche del campione in esame, non
sarà possibile svolgere un esame comparativo con le
monete autentiche del periodo sopra
menzionate.
(2) Come si è detto, la zecca di
Roma batté la tipologia monetale di figura sia nel
nome di Costanzo II che in quello di Giuliano Cesare
sino a che quest'ultimo non prese possesso dell'Urbe
nell'estate del 361. Ciò significa che si danno
monete tipologicamente simili ma con le seguenti
leggende del dritto:
- D N CONSTAN-TIVS P F AVG (Costanzo II, v. ad
es. il link
- RIC VIII 309)
- D N CL IVL-IANVS N C (Giuliano, v. ad es. il
link
- RIC VIII 311).
(3) D N CONSTAN -TIVS
P F AVG
(Dominvs Noster CONSTANTIVS Pivs Felix AVGvstvs).
L'imperatore Costanzo Cloro aveva avuto sei figli
dalla moglie legittima Teodora, tra questi: Giulio
Costanzo, padre di Costanzo Gallo e di Giuliano
(passato alla storia come l'Apostata) e Delmazio
senior. Diversi anni prima del matrimonio, però,
aveva avuto un figlio di nome Costantino da Elena,
donna di umili origini con la quale aveva convissuto
in regime di concubinato, come allora si usava
quando le differenze di ceto sociale non
consentivano l'unione legale. Alla morte di Costanzo
Cloro, fu Costantino, allora trentenne, ad assumere,
per ragione di età ed esperienza (i figli di Teodora
erano piccoli), l'eredità paterna; la famiglia di
Teodora visse così all'ombra di Costantino. Divenuto
imperatore, Costantino condivise con i figli la
responsabilità di governo, sicché Costantino jr.
ebbe il governo della Spagna, della Gallia e della
Britannia, Costante dell'Italia, dell'Illiria e
dell'Africa e Costanzo delle province asiatiche e
dell'Egitto, mentre Costantino mantenne per sé la
penisola balcanica. Prima di morire, nel 337,
Costantino si ricordò nel testamento dei nipoti,
Delmazio jr e Annibaliano, figli di Delmazio senior,
fratellastro di Costantino e ad essi lasciò
rispettivamente la penisola balcanica e il governo
dell'Armenia e della costa del Ponto. Ciò fu causa
della loro disgrazia perché, alla notizia della
morte del padre, Costanzo si precipitò a
Costantinopoli dove organizzò una rivolta contro gli
zii e cugini discendenti di Teodora. Due
fratellastri di Costantino, tra cui Delmazio senior
e Giulio Costanzo, il padre di Giuliano e sette suoi
nipoti, tra cui Delmazio jr. e Annibaliano, furono
trucidati. Per caso si salvarono dal massacro
Giuliano che all'epoca aveva sei anni e il fratello
Gallo che ne aveva 12. Il crudele e sospettoso
Costanzo risparmiò loro la vita ma li relegò in due
diverse città dell'Asia Minore. Successivamente, in
un momento di turbolenze nell'impero occidentale,
Costanzo, sentendo il bisogno di avere in Oriente
una figura simbolica a rappresentare la famiglia
imperiale, convocò a corte Gallo, che era il più
anziano dei cugini sopravvissuti alla strage seguita
alla morte di Costantino I, gli diede in isposa la
sorella Costantina e lo fece Cesare a Sirmium, il 15
marzo del 351. Gallo e il nuovo prefetto pretorio
dell'Est, Talassio, senza por tempo in mezzo, si
trasferirono in Oriente e si insediarono ad
Antiochia a metà maggio, nel momento in cui si
vociferava del fenomeno meteorologico o astronomico
della croce celeste, almeno creduto tale. Poiché la
situazione al confine persiano si manteneva
piuttosto tranquilla, Gallo ebbe vita relativamente
facile. Le agitazioni degli Isauri e degli Giudei,
specie di questi ultimi, furono represse con grande
brutalità. Certo è che il suo governo fu
caratterizzato da grande irresponsabilità e violenze
che culminarono con l'istigazione al linciaggio del
prefetto Domiziano e del questore Monzio. A seguito
di questo accadimento Gallo fu richiamato,
ufficialmente per essere trasferito in Gallia, ma in
realtà per essere privato delle prerogative di
comando ed essere processato e poi decapitato a
Flanona presso Pola nel dicembre del 354 (v. link).
Dopo la morte di Gallo, Giuliano, nominato Cesare,
fu inviato in Gallia. Da solitario e filosofo che
era, egli si trasformò presto in abile condottiero e
pragmatico uomo di stato. Nel 357 sbaragliò gli
Alemanni in una grande battaglia presso Argentorate
(l'odierna Strasburgo). In seguito passò tre volte
il Reno ottenendo successi militari, combatté
vittoriosamente contro i Franchi, sebbene dovette
permettere ad una parte di loro di trasferirsi in
territorio romano, sulla sponda sinistra del Reno.
Nel frattempo Costanzo combatteva sul Danubio contro
i Quadi e i Sarmatì. Nel 359, il re persiano Sapore
II passò il Tigri con grandi forze, attaccando i
territori romani. L'imperatore fu costretto a
recarsi in Oriente e richiese a Giuliano l'invio di
reparti ausiliari. La richiesta dell'imperatore
trovò però resistenza da parte delle truppe
galliche, poiché Giuliano, in forza di un trattato
concluso con i barbari che servivano nel suo
esercito, non aveva il diritto di inviarli fuori
dalla Gallia. Scoppiò così una rivolta che terminò
nell'inverno del 360, a Parigi, con l'acclamazione
di Giuliano ad Augusto, acclamazione dovuta alla
grande popolarità di cui Giuliano godeva fra i Galli
per le sue capacità militari e amministrative.
Giuliano dapprima chiese a Costanzo di riconoscerlo
come Augusto e di evacuare le truppe dall'Occidente;
ma non avendo ricevuto risposta dall'imperatore, che
continuava la guerra contro i Persiani, mosse alfine
verso la penisola balcanica. Costanzo si avviò per
contrastarlo, ma il 5 ottobre 361 morì per cause
naturali in Asia Minore. Giuliano fu riconosciuto da
tutto l'Impero.
(4) FEL TEMP-REPARATIO.
Mentre trasparente è il significato della leggenda
allusiva al "ritorno dei tempi felici" (forse quelli
in cui Roma riusciva ancora a mantenere l'ordine
interno e a proteggere la popolazione dalle
invasioni), non del tutto certa è l'espansione della
leggenda "FEL TEMP REPARATIO", potendo essere FELix
TEMPorvm REPARATIO oppure FELicium TEMPorum
REPARATIO oppure FELicis TEMPoris REPARATIO.
(5) , segno di zecca. si
compone di tre parti, la lettera R, indicativo di
zecca (R, breve per Roma); una coroncina, segno
distintivo dell'emissione monetale; la lettera S che
indica che la moneta è stata battuta dalla seconda
di sette officine all'epoca attive nella zecca. |