Roma, 20.5.2020
Egregio
Lettore,
di seguito riporto gli elementi significativi
riguardanti la moneta di figura:
Statere1,
zecca macedone, 340-328 a. C.2, SNGuk_0102_0133
Descrizione sommaria:
D. Apollo, testa laureata a destra3.
R. ΦΙΛΠΠΟΥ4,
in esergo. Biga veloce a destra. Sotto il cavallo,
tridente5
a destra.
La ricerca nel web di monete della tipologia di
figura ha dato luogo ai seguenti risultati:
- https://www.biddr.com/auctions/rarecoins/browse?a=735&l=768263
Descrizione: Greek. Macedonian Kingdom. Philip
II, AV Stater. 340-328 BC. Gold. 8,56g. Pella.
Av: Laureate head of Apollo right. Rv: Fast
biga right. Symbol below. Ttrident. Below
king’s name in Greek. Hoover 846 AU 58. Bright
stamp gloss. Beautiful high relief. Very rare
in such a high condition. Ex. NAC #66, Zurich,
October 2012, lot 33. Ex. Nelson Hunt
Collection, Sotheby's, London, June 1990, lot
357. Risultato -- Prezzo iniziale 5'500 USD.
- http://www.wildwinds.com/coins/greece/macedonia/kings/philip_II/LeRider_143.jpg
5265 Item Sold At Auction #25 Lot Number:
61984 Estimate: $1,500.00 Final Sale Price:
$1,226.50 Denomination: AV Stater Grade: VF.
Reference: LeRider 143 (D68/R110) Macedon,
Kings of. Philip II. 359-336 BC. AV Stater
(8.53gm). Struck circa 340-328 BC. Amphipolis
mint. Laureate head of Apollo right / FILIPPOU
in exergue, charioteer driving biga right;
trident below. LeRider 143 (D68/R110). VF.
Estimate $1500. Used by permission of CNG,
www.historicalcoins.com.
- coinarchives
Leu Numismatik AG > Web Auction 11 Auction
date: 22 February 2020 Lot number: 686. Price
realized: 2,800 CHF (Approx. 2,850 USD / 2,638
EUR). Lot description: KINGS OF MACEDON.
Philip II, 359-336 BC. Stater (Gold, 19mm,
8.60g, 10h), Pella. Struck under Philip II or
Alexander III, circa 340-328. Laureate head of
Apollo to right. Rev. ΦΙΛΙΠΠOY Charioteer
driving biga to right, holding reins in his
left hand and goad in his right; below horses,
trident right. Le Rider 266 (D128'/R202). A
lovely example with a head of Apollo of fine
style. A few minor marks, otherwise, good very
fine. From a European collection, formed
before 2005. Starting Price: 1500 CHF.
- coinarchives
Nomos AG > obolos 14 Auction date: 15
December 2019 Lot number: 89. Price realized:
2,200 CHF (Approx. 2,238 USD / 2,010
EUR) Lot description: KINGS OF
MACEDON. Philip II, 359-336 BC. Stater (Gold,
18mm, 8.58g, 4 h), struck under Philip III or
Kassander, Amphipolis (?), circa 323/2-315 BC.
Laureate head of Apollo to right; faint
graffito of ΘEAPAN in the right field. Rev.
ΦΙΛΙΠΠΟΥ Charioteer, driving chariot drawn by
two rearing horses to right, holding reins in
his left hand and goad in his right; below
horses, trident to right. Gulbenkian 835 (same
dies). Le Rider 180 (D85/R140). SNG ANS 266.
An attractive piece, struck on a broad flan;
extremely unusual with a graffito of this size
on the obverse; nice style. Reverse very
slightly off-center, otherwise, nearly
extremely fine. Starting Price: 1000 CHF.
- https://www.cgb.fr/macedoine-royaume-de-macedoine-philippe-ii-statere-dor-spl,v57_0071,a.html
v57_0071 - MACÉDOINE - ROYAUME DE MACÉDOINE -
PHILIPPE II Statère d'or. MACÉDOINE - ROYAUME
DE MACÉDOINE - PHILIPPE II Statère d or SPL.
SPL. MONNAIES 57 (2013). Prix de départ: 3
200.00€. Estimation: 5 500.00€. Prix réalisé:
4 200.00€. Nombres d'offres: 2. Offre maximum:
5 000.00€. Type: Statère d'or. Date: c.
340-328 AC. Nom de l'atelier/ville: Pella,
Macédoine. Métal: or. Diamètre: 18mm. Axe des
coins: 12h. Poids: 8,61g. Degré de rareté: R2.
COMMENTAIRES SUR L'ÉTAT DE CONSERVATION:
Exemplaire de qualité exceptionnelle sur petit
flan ovale et bombé, parfaitement centré des
deux côtés. Magnifique portrait d’Apollon de
haut relief, finement détaillé. Revers de
toute beauté de style fin et de haut relief.
Magnifique patine de médaillier. RÉFÉRENCE
OUVRAGE: M.- - MP.- - ANS.- - Le Rider236 (A/
114 - R/ 178) pl. 60 (2 ex.). PEDIGREE: Cet
exemplaire provient de la collection JMB.
AVERS Titulature avers: ANÉPIGRAPHE.
Description avers: Tête laurée d’Apollon à
droite avec baies dans la couronne. REVERS-
Description revers: Bige galopant à droite,
conduit par un aurige, tenant les rênes et le
kentron ; au-dessus du bige, une tête de
trident tournée à droite. Légende revers:
FILIPPOU, (Filippou). Traduction revers: (de
Philippe). COMMENTAIRE: Mêmes coins que
l’exemplaire de la collection Pierfitte du
Musée Saint-Raymond de Toulouse, n° 62 (Le
Rider, pl. 60, n° 236a). Début de cassure de
coin perceptible au niveau du cou d’Apollon.
Dans son magistral corpus, G. le Rider avait
isolé 125 numéros pour la série au trident de
l’atelier de Pella, frappé pour la fin du
règne de Philippe II et le début de celui
d’Alexandre IIII. Il avait relevé
trente-et-une combinaisons avec 85 coins de
droit et 82 coins de revers pour un total de
210 statères ce qui est peu en regard de la
production de l’atelier de Pella ou comparé à
celle de l’atelier d’Amphipolis. Pour notre
variété, G. Le Rider n’avait relevé que deux
exemplaires (A/ 114 - 178). HISTORIQUE:
MACÉDOINE - ROYAUME DE MACÉDOINE - PHILIPPE II
(359-336 avant J.-C.). Philippe de Macédoine
était le frère de Perdiccas III (365-359 AC.),
tous deux fils d'Amyntas III (381-369 AC.).
Leur frère aîné Alexandre II fut assassiné par
Ptolémée qui reçut la régence pour Perdiccas
III et Philippe II (369-365 AC.). Ptolémée fut
finalement tué par Philippe II en 365 avant
J.-C. tandis que son frère trouvait la mort en
combattant les Illyriens six ans plus tard.
Philippe II commença la conquête du monde grec
à partir de 357 avant J.-C. Il fut l'ennemi
infatigable d'Athènes et de Démosthène. Il
s'empara d'Amphipolis en 357 avant J.-C. et
mit vingt ans à conquérir la Grèce. La
victoire de Chéronée couronnait son œuvre en
338 avant J.-C. Il fut assassiné en 336 avant
J.-C., à l'instigation de sa première épouse,
Olympias, qui avait peur de voir son fils
Alexandre, dépossédé du trône de Macédoine
après la naissance d'un garçon issu d'un
second mariage.
- https://www.forumancientcoins.com/fakes/displayimage.php?pos=-6786
Philip II, 359-336 B.C. AV Stater,
ca.323/2-315 B.C. Amphipolis. Struck under
Philip III and Cassander. Obv. Laureate head
of Apollo r. Rev. Charioteer driving fast biga
r. holding reins in l. hand and goad in r.,
trident below and ΦIΛIΠΠOY in ex. Cast.
Veniamo
alle conclusioni: la moneta in esame, su tondello
di rame, è una replica di pessima fattura dello
statere in oro di Filippo II di Macedonia del
quale nei link da 1 a 5 ho
riportato i riferimenti ad alcuni campioni
autentici reperiti nel web. Una replica della
stessa tipologia è presente nel link6
di cui sopra.
Un saluto cordiale.
Giulio De Florio
-------------------------------
Note:
(1) Statere
(oro). Traggo dai link di cui
sopra le caratteristiche fisiche degli
stateri della tipologia di figura reperiti nel
web:
Fonte |
Peso
(g.) |
Diametro
(mm) |
Asse di conio
(ore) |
Link1 |
8,56 |
- |
- |
Link2 |
8,53 |
- |
- |
Link3 |
8,60 |
19 |
10 |
Link4 |
8,58 |
18 |
4 |
Link5 |
8,61 |
18 |
12 |
L'archetipo di riferimento per la tipologia di
figura è uno statere di c. 8,5 g. La moneta di
figura è una replica in rame di 4,26g della
quale ho rintracciato nel web l'esemplare di cui
al link6.
(2) Non disponendo del
catalogo di Georges le Rider, non sono in grado
di rendere conto delle differenze tra le monete
di cui ai link 1-5 di cui
sopra.
(3) Traduco da "Money
museum" le note che seguono sulla figura di
Apollo negli stateri di Filippo II (v.
link). Tutti nell'antica Grecia
conoscevano il dio raffigurato sul dritto di
questa moneta. Si tratta di Apollo, ma non di un
Apollo alla maniera antica. Filippo II, il
grande re dei macedoni, scelse l'Apollo di Delfi
come immagine del dritto delle sue prime monete
d'oro, e questo per una ragione ben precisa. I
Greci di Atene, Corinto, Tebe e di tutte le
città situate nel sud, erano abbastanza
sospettosi dei macedoni. Parlavano così strano!
Il loro dialetto poteva ancora chiamarsi greco?
E inoltre, i macedoni erano bárbaroi, uomini la
cui lingua suonava come bar-bar? Filippo,
tuttavia, voleva conquistare influenza a sud. E
per questo doveva far vedere ai greci diffidenti
che anche i macedoni erano greci. Niente servì
meglio allo scopo della vittoria nella battaglia
dei Campi di Croco del 352. Filippo aveva
combattuto nel nome di Apollo. I Focesi erano
stati dichiarati nemico comune, poiché avevano
conquistato Delfi, il santuario di Apollo e ora
lo stavano occupando, in modo che nessuno,
tranne loro e i loro alleati, potesse consultare
l'oracolo. Inoltre, i Focesi avevano accesso
alle incredibili ricchezze che per secoli erano
state donate ad Apollo dai fedeli in segno di
gratitudine. Questo tesoro con cui i Focesi
pagavano il loro enorme esercito mercenario li
rendeva invincibili fino a che Filippo dichiarò
la guerra santa contro di loro. Prima della
decisiva battaglia dei Campi di Croco, il re
macedone ordinò ai suoi soldati di incoronarsi
di alloro. L'alloro era sacro ad Apollo. Per
questo Filippo espresse la volontà di combattere
e di vincere in nome di Apollo. Oggi siamo
cinici. Crediamo che la superiorità delle armi o
forse la strategia decida la vittoria. I devoti
greci, tuttavia, attribuivano la vittoria agli
dei. Era questo il modo con cui Zeus premiava i
suoi favoriti. In suo nome la dea alata Nike
consegnava la corona della vittoria. E
introducendo la figura di Apollo sui suoi
stateri, Filippo dimostrò agli scettici che egli
era nelle grazie degli dei. Alla fine, Apollo e
Zeus gli avevano concesso una grande vittoria
sui Focesi. Era evidente che avrebbero potuto
concedere una simile vittoria solo ad un vero
greco. Il rovescio della moneta rafforza
ulteriormente il concetto con una biga guidata
da un auriga. Con questa rappresentazione,
Filippo II intendeva celebrare la vittoria
olimpica ottenuta nell'anno 356. Era questa
un'ulteriore prova del suo ellenismo, perché
solo i veri elleni potevano partecipare ai
Giochi olimpici dell'antichità. La vittoria non
era solo il segno che la Macedonia possedeva
cavalli veloci, ma che Filippo era prediletto da
Zeus. Filippo aveva confezionato il suo
messaggio in modo chiaro e preciso sulle sue
monete d'oro: “Io, Filippo, sono un greco e un
favorito degli dei. Allearsi con me porta
benefici a tutti coloro che si pongono sotto la
mia protezione". Innumerevoli monete d'oro
veicolarono questo messaggio in tutto il mondo
conosciuto, poiché Filippo aveva sufficienti
miniere d'oro da poter coniare un'enorme
quantità di monete. Presto gli stateri d'oro di
Filippo furono così famosi e popolari che suo
figlio Alessandro continuò a coniare questo tipo
di moneta
(4) ΦΙΛΠ-ΠΟΥ (genitivo,
..di Filippo), dove l'etnico, il genitivo di
origine, nella monetazione ellenistica diventa
genitivo dinastico. Filippo II di Macedonia
(382–336 a.C.) fu re del regno di Macedonia dal
359 a.C. fino alla morte nel 336 a.C. Era membro
della dinastia Argeade dei re macedoni, terzo
figlio del re Amyntas III di Macedonia e padre
di Alessandro Magno e di Filippo III. Lo
sviluppo della Macedonia, la conquista e il
consolidamento politico della maggior parte
della Grecia classica durante il regno di
Filippo II si dovettero in parte alla riforma
dell'esercito macedone e all'invenzione della
falange macedone che si rivelò fondamentale nel
garantire vittorie sul campo di battaglia. Dopo
aver sconfitto le città-stato greche di Atene e
Tebe nella battaglia di Cheronea nel 338 a.C.,
Filippo II si impegnò nel tentativo di
realizzare una federazione di stati greci
conosciuta come Lega di Corinto, che lo elesse
supremo leader e comandante-in capo nella
prospettiva dell’invasione dell'Impero
achemenide della Persia. Il suo assassinio da
parte di una guardia del corpo, Pausania di
Orestide, portò all'immediata successione di suo
figlio Alessandro, che avrebbe portato a termine
l'impresa ambita dal padre (v. link).
(5) A parte i diversi stili
dei ritratti di Apollo delle varie zecche
macedoni (le zecche di per sé rappresentano un
altro aspetto irrisolto della monetazione di
Filippo), l'unica variazione significativa
all'interno delle serie è rappresentata dal/dai
simboli sul rovescio della maggior parte delle
emissioni. Questi simboli, che includono
monogrammi, oggetti e rappresentazioni di
divinità, si pensa siano associabili alla zecca
e (congetturalmente) all'era della produzione.
LeRider ha tentato di raggruppare gli stateri di
Philip secondo questi simboli e vari aspetti
dello stile, ma c'è ancora molto lavoro da fare
in quest'area (v. link). |