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Roma, follis, Costantino Cesare, protettore della sua città | ||||||||||||||||||||||||
5.7.2020
..da
NUMISMATICA ITALIANA MONETE ITALIANE DA COLLEZIONE
ITALIAN COINS.Buonasera potrei sapere di che moneta si tratta? Grazie |
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Roma, 8.7.2020
Egregio,di seguito riporto gli elementi significativi riguardanti la moneta di figura: Follis1, zecca di Roma, inizio autunno 307 d. C.2, RIC VI 196 (pag. 376), indice di rarità "C" Descrizione sommaria (sono indicate in rosso le
parti della leggenda usurate o comunque
illeggibili): La ricerca nel web di monete della tipologia di figura ha dato luogo ai seguenti risultati:
Un saluto cordiale Giulio De Florio ------------------------
(2) Il 307 è l'anno della riduzione ponderale del follis che passa da 1/40 di libbra (8,12g) a 1/48 di libbra (6,77g). La datazione riportata dal Ric scaturisce da varie considerazioni, legate alla titolatura e al particolare periodo politico nel quale la coesistenza pacifica tra Massenzio, Massimiano e Costantino ancora giustificava che la zecca di Roma, sotto il controllo di Massenzio, potesse battere moneta nel nome di tutti e tre i sovrani, presentati come "Conservatores" della città di Roma. * IMP C MAXENTIVS P F AVG Ric 194a; * IMP C MAXIMIANVS P F AVG Ric 194b; * CONSTANTINVS NOB CAES Ric 196. (3) CONSTANTINVS NOB CAES (CONSTANTINVS NOBilis CAESar). L'imperatore Costanzo, appena poco prima di morire ad Eburacum (l'odierna York al confine con la Scozia), il 25.7.306, conferì l'imperium al figlio Costantino alla presenza entusiasta dei soldati che lo avrebbe acclamato immediatamente Augusto se non fosse stato per l'insistenza del nuovo principe di accettare solo il titolo di Cesare, evitando così lo scontro con Galerio e Severo, gli Augusti in carica. Nello stesso periodo scoppiarono a Roma tumulti popolari causati delle tasse imposte da Galerio anche alla popolazione romana che, per tradizione secolare, non era abituata a pagarle. Approfittò della situazione Massenzio che, postosi a capo della rivolta, il 28.10.306 si fece acclamare dal popolo e dai pretoriani. Nella speranza che Galerio accettasse il fatto compiuto, Massenzio evitò in un primo tempo di usare il titolo di Augusto limitandosi a farsi chiamare "princeps", l'appellativo adottato secoli prima da Ottaviano Augusto. Ma alla fine, per dare una legittimità di facciata al suo regime chiese ed ottenne dal padre Massimiano Erculio il riconoscimento formale del suo status in cambio di un analogo riconoscimento da parte del figlio nei confronti del ritorno del padre sulla scena politica. La rottura tra Costantino e Massenzio si ebbe quando Massimiano, entrato in conflitto con suo figlio, cercò e ottenne rifugio nelle terre di Costantino. Prima di allora i rapporti tra Massenzio e Costantino si erano mantenuti su un piano di reciproca tolleranza tanto che a Roma follis della tipologia di figura furono battuti nel nome di Massenzio Augusto - v. Ric 194a, di Massimiano Erculio Augusto - v. Ric 194b e di Costantino Cesare (la moneta in esame). (4) CONSERVATO-RES VRB SVAE (CONSERVator VRBis SVAE) ("Protettori della sua città"). La tipologia di Roma assisa nel tempio esastilo, con la leggenda "Protettore della sua città", è propria di Massenzio. Altrove era invece ampiamente diffusa la tipologia del Genio del Popolo Romano (v. link), tipologia che era stata a suo tempo scelta da Diocleziano per sottolineare la sua visione ecumenica della romanità. Con l'inizio delle lotte di successione, la tipologia del Genio del Popolo Romano, costituì di fatto l'elemento discriminante tra il potere degli Augusti "legittimi" che si davano reciproco riconoscimento e quello dei non riconosciuti (tra cui Massenzio che scelse la tipologia del "Protettore della sua città"). (5) R✶Q è il segno di zecca che si compone di tre parti, la lettera R (breve per Roma), il simbolo ✶, segno distintivo dell'emissione, la lettera Q che designa l'officina monetale (Q=quarta), quarta officina di quattro al tempo attive nella zecca. |
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